Assegno unico, cambiano i requisiti per i cittadini stranieri

Assegno unico per stranieri: aggiornati i requisiti di cittadinanza e soggiorno richiesti ai cittadini extracomunitari per ricevere la prestazione

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Emanuela Galbusera

Giornalista di attualità economica

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L’assegno unico per i figli a carico è riconosciuto a tutti i cittadini italiani ed europei residenti in Italia, e l’Inps ha fornito ulteriori chiarimenti sui titoli e le condizioni di accesso al beneficio per gli stranieri non europei (extracomunitari).

Assegno unico, quali sono i requisiti di cittadinanza e soggiorno

Con il messaggio n° 2951 del 25 luglio 2022, l’Inps ha riepilogato quali sono i requisiti di cittadinanza e soggiorno con cui i cittadini extra UE possono ottenere l’assegno unico per i figli a carico.
In particolare, per i cittadini stranieri di uno Stato non appartenente all’Unione europea, è richiesto:

  • il possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo;
  • la titolarità di permesso unico di lavoro che autorizzi a svolgere un’attività lavorativa per un periodo superiore a 6 mesi;
  • il possesso di permesso di soggiorno per motivi di ricerca che autorizzi a soggiornare in Italia per un periodo superiore a 6 mesi.

Sono inclusi tra i soggetti potenziali beneficiari della misura:

  • gli stranieri apolidi, rifugiati politici o titolari di protezione internazionale equiparati ai cittadini italiani;
  • i titolari di Carta blu, “lavoratori altamente qualificati”;
  • i lavoratori di Marocco, Algeria e Tunisia per i quali gli accordi euromediterranei tra l’Unione europea e tali Paesi prevedono il generale diritto alla parità di trattamento con i cittadini europei;
  • i lavoratori autonomi titolari di permesso di cui all’articolo 26 del T.U., per i quali l’inclusione tra i potenziali beneficiari dell’assegno è motivata dalla circostanza che la norma non discrimina il lavoro autonomo da quello dipendente.

Assegno unico per i familiari Ue ed extra Ue

Con riferimento ai “familiari” di cittadini dell’Unione europea, sono inclusi nella disciplina dell’assegno unico:

  • i titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente ovvero i titolari di carta di soggiorno o carta di soggiorno permanente;
  • i familiari extra UE di cittadini stranieri che siano titolari di un permesso di soggiorno per ricongiungimento al familiare.

Assegno unico, altri permessi di soggiorno ammissibili

Oltre al permesso di soggiorno di lungo periodo, il titolo di apolide o rifugiato e gli altri titoli, nelle nuove indicazioni rientrano anche:

  • le ipotesi di un contratto di lavoro subordinato o di lavoro stagionale di durata almeno semestrale;
  • il permesso per assistenza minori;
  • la Protezione speciale (laddove sussistano pericoli di persecuzione o tortura in caso di rientro nel Paese di origine);
  • i casi speciali (per i soggetti nei cui confronti siano state accertate situazioni di violenza o di grave sfruttamento).

Assegno unico, chi è escluso

Non possono invece essere inclusi nella platea dei beneficiari dell’assegno i titolari dei permessi:

  • attesa occupazione;
  • tirocinio e formazione professionale;
  • studio;
  • studenti / tirocinanti /alunni Residenza elettiva;
  • visite, affari, turismo.

Assegno unico, attenzione al rinnovo del permesso di soggiorno

Ai fini della gestione delle istanze di riesame presentate dagli interessati in seguito a una domanda respinta per la scadenza del titolo, può essere ritenuta valida – ha spiegato l’Inps – la richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno, poiché gli effetti dei diritti esercitati nelle more del procedimento di rinnovo cessano solo in caso di mancato rinnovo, revoca o annullamento del permesso in questione.

Assegno unico per i cittadini Regno Unito

Per quanto riguarda i cittadini del Regno Unito, ai fini dell’accesso alle prestazioni assistenziali a sostegno della famiglia (compreso l’assegno unico e universale) questi devono considerarsi equiparati ai cittadini dell’Unione europea se residenti nel territorio nazionale entro il 31 dicembre 2020.
Pertanto, se nei confronti di queste persone risulta accertato il requisito della residenza anagrafica entro e non oltre il 31 dicembre 2020 (attraverso le verifiche automatizzate sull’Anagrafe nazionale della popolazione residente o altri archivi anagrafici), non sono richiesti ulteriori titoli di soggiorno legale diversi da quelli già posseduti a quella data.

Diversamente, nei confronti dei cittadini del Regno Unito non residenti nel territorio nazionale entro il 31 dicembre 2020, che presentino istanza di assegno unico e universale, si applicheranno le disposizioni dettate in materia di documenti di soggiorno per i cittadini extracomunitari.