A spingere i collezionisti, senza dubbio, è la passione per un determinato settore. Che, in alcuni casi, può sfociare in una vera e propria mania. È pur vero, però, che alcuni tipi di collezionismo possono diventare anche una vera e propria forma di investimento. Pensiamo, ad esempio, ai francobolli. O alle opere d’arte. Ma ci sono anche delle forme di collezionismo che possono dare delle vere e proprie soddisfazioni, sotto il profilo economico, che in pochi potrebbero aspettarsi.
Ma cerchiamo di capire meglio.
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Un investitore su dieci punta al collezionismo
Dice il detto: “i soldi non crescono sugli alberi”, ma alcuni investimenti possono rendere possibile un buon guadagno, e il collezionismo è forse quello più diffuso. Secondo le stime di Catawiki, piattaforma di “aste online di oggetti speciali” (citando la sua stessa definizione) un investitore su sei decide di puntare sul collezionismo. Il motivo è che non servono sempre grosse somme da investire, e i profitti possono essere buoni, se confrontati con i classici “beni rifugio”, come oro e mattone.
Tra le tante tendenze, ci sono cinque oggetti che può essere utile acquistare ora, per poi guadagnare dopo:
- Secondo l’Ufficio Studi di Mediobanca, investire nel vino sarebbe tra gli investimenti migliori. I dati indicano come, a livello mondiale, un euro investito in vino nel 2001, sia cresciuto a 5,4 euro nel 2016. Lo stesso investimento su tutte le borse mondiali, si sarebbe invece tradotto in un capitale di 1,6 euro. Sempre secondo l’Ufficio Studi di Mediobanca, dal 2005 al 2015 le esportazioni di vino italiano hanno incrementato il valore di oltre il 70%.
- Se il vino appare un ottimo investimento, il whisky non è da meno, anzi. I tassi di interesse sono in discesa e in 8 anni, il valore di alcune tipologie particolarmente rare, è cresciuto di oltre il 300%. I whisky infatti con il tempo possono solo migliorare e diventare più rari: ecco perché investire a lungo termine in questo settore, può ripagare.
- Le auto storiche sembrano uno dei prodotti più utilizzati nel nostro Paese per poter guadagnare dopo; solo in Italia si contano circa 4 milioni di auto storiche, con oltre 30 anni di vita. Se si decide di fare l’investimento, bisogna fare attenzione a marca, modello, anno di costruzione, numero di telaio e stato di conservazione, perché è da questi parametri che dipende maggiormente il valore.
- I vecchi giocattoli non solo possono provocare una dolce nostalgia, ma possono anche far guadagnare; il vintage è infatti da sempre un investimento diffuso. In particolare, uno dei giocattoli più ricercati e venduti, sono i set di costruzioni Lego: i collezionisti alla ricerca dell’unico pezzo mancante della loro collezione, non si contano sulla punta delle dita! Non solo Lego: sono richieste anche le sorprese dei famosi Happy Meal di McDonald’s.
- I fumetti, poi, sono un investimento eterno. Le prime edizioni dei fumetti storici hanno avuto un incremento di valore enorme, ma anche quelli più recenti hanno un discreto valore economico. Molto dipende anche dalla storia di quel particolare numero: ad esempio tra i più ricercati ci sono quelli che raccontano l’entrata in scena di un nuovo personaggio.
Oggetti che molti pensano di buttare, per alcuni sono di immenso valore: il collezionismo non è più insomma (soltanto) francobolli e opere d’arte; forse le prossime spedizioni in cantina o in soffitta, riserveranno sorprese di valore.
Nove italiani su dieci hanno una passione
Il 44% dei collezionisti italiani – percentuale che sale al 57% per i giovani della Gen Z – ritiene che una collezione sia un buon investimento. E che, come tale possa essere comparabile ad altre tipologie. Come, ad esempio, gli investimenti immobiliari o i risparmi bancari. Questi dati sono emersi da una ricerca che è stata diffusa nel corso del mese di aprile 2023 e che si intitola: Il comportamento dei collezionisti in Europa, condotta da YouGov e commissionata da Catawiki.
In Italia almeno nove italiani su dieci hanno una passione, tanto che il 74% ha affermato di avere una collezione o di averne avuta una nel passato. In molti, addirittura, affermano di avere da una a tre collezioni. Passione per la quale, gli italiani hanno ammesso di essere disposti e disponibili a spende:
Il 35% ha ammesso di spendere in media più di 100€ al mese, 117 per la precisione, per acquistare oggetti legati alla propria passione – emerge dalla ricerca. L’indagine mostra anche che gli italiani non sono quelli che spendono di più, ma sono inclini a risparmiare per la loro passione (37%).