Tumore ai polmoni, nuovo farmaco per i non fumatori: sì dell’Aifa alla rimborsabilità

L'Agenzia italiana del farmaco ha autorizzato la rimborsabilità in prima linea del lorlatinib, destinato a un ristretto gruppo di pazienti affetti da neoplasia ai polmoni

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Una nuova terapia per gli adulti affetti da tumore ai polmoni, anche se riguarda un limitato numero di pazienti, arriva dal farmaco lorlatinib di terza generazione, che riesce a bloccare la progressione della neoplasia in presenza di metastasi cerebrali per anni. L’Aifa ha autorizzato la rimborsabilità in prima linea di questo inibitore della tirosin-chinasi, destinato a curare il carcinoma polmonare non a piccole cellule (Nsclc) in stadio avanzato Alk positivo.

La neoplasia

Come spiegato da Ansa, questa categoria di pazienti riguarda il 5-7% dei casi di Nsclc, l’istologia più frequente nel tumore al polmone, nei quali rientrano in particolare giovani con meno di 50 anni, soprattutto non fumatori, ma non soltanto, la cui malattia risponde molto meno alla chemioterapia standard (qui avevamo riportato il boom dei tumori tra i giovani negli ultimi 20 anni).

“Questi pazienti sono più giovani della media, in prevalenza non fumatori e in buone condizioni generali, ma con un’alta incidenza di metastasi cerebrali“, fino al 40 per cento, come ha spiegato spiega Silvia Novello, Ordinario di Oncologia al Dipartimento di Oncologia dell’Università di Torino e presidente di Walce Onlus.

“Il sistema nervoso centrale è per loro un sito frequente di progressione della malattia – ha aggiunto la professoressa – pertanto, la prevenzione delle metastasi cerebrali durante la prima linea di trattamento ha un ruolo fondamentale”.

Il farmaco lorlatinib di terza generazione è stato sviluppato per superare la barriera ematoencefalica e dunque agire a livello cerebrale, ma anche per contrastare la malattia in pazienti che hanno sviluppato resistenze contro le terapie precedenti.

Come ricordato dal Corriere della Sera, l’Aifa aveva già dato il via libera in seconda linea, o linee successive, per le persone che hanno già ricevuto cure specifiche alle quali non rispondono più.

I numeri dei tumori al polmone in Italia

In Italia, il tumore del polmone è la seconda neoplasia per numero di diagnosi negli uomini (15%) e la terza nelle donne (6%), oltre ad essere la causa principale di decessi tra tutte le forme di cancro (qui abbiamo riportato la spesa sanitaria dell’Ue per la cura dei tumori ogni anno).

Secondo i dati Aiom-Airtum, nel 2023 in Italia sono stati stimati circa 44mila nuovi casi, nella maggior parte corrispondenti all’istologia Nsclc. Tra le numerose alterazioni molecolari che possono determinare l’insorgenza e lo sviluppo della patologia neoplastica, l’alterazione del gene Alk rappresenta un importante target terapeutico (qui abbiamo riportato uno studio sui nutrienti di latte e carne come alleati contro il cancro).

Come spiegato da Filippo de Marinis, direttore della Divisione di Oncologia toracica dell’Istituto Europeo di Oncologia (Ieo) di Milano e presidente dell’Associazione Italiana Oncologia Toracica (Aiot), i dati dello studio Crown “indicano che lorlatinib è più efficace delle cure che finora abbiamo considerato standard”.

“La sperimentazione – sulla quale si è basata l’autorizzazione dell’Aifa, come spiegato dal professore – ha coinvolto 104 ospedali in 23 Paesi in tutto il mondo, 296 pazienti e i vantaggi ottenuti sono molti: il 72% dei partecipanti ha visto sparire le metastasi cerebrali e un ulteriore 10% ha comunque avuto una risposta intracranica; il 64% dei malati a tre anni dall’inizio di lorlatinib non è andato in progressione (rispetto al 19% di chi assumeva la terapia finora standard); gli effetti collaterali sono ben tollerati (soprattutto rialzo del colesterolo e dei trigliceridi, con aumento di peso) e possono essere gestiti”.