Il 3 ottobre 2024 il Ministero della Salute ha pubblicato la Relazione sul sistema di allerta europeo RASFF, ovvero un report sui richiami alimentari aggiornato con i dati del 2023 relativi ai Paesi membri.
Il RASFF, è un sistema di allerta, attivo 24 ore su 24, per la notifica di un rischio diretto o indiretto per la salute umana, animale o per l’ambiente dovuto ad alimenti o mangimi. Negli anni il sistema di notifica è stato esteso anche ai rischi legati a materiali e oggetti destinati a venire a contatto con gli alimenti (MOCA) e ai mangimi per animali da affezione (pet food) e, oggi, ci permette di conoscere quali sono i prodotti più pericolosi ritirati dal mercato, legati ad alimenti, mangimi, materiali a contatto con gli alimenti e mangimi per animali da compagnia.
Indice
Oltre 4.680 segnalazioni di rischio alimentare, i dati del report del Ministero della Salute
Nel 2023, il sistema RASFF ha registrato un aumento significativo delle notifiche trasmesse, con un totale di 4.683 “notifiche originali”, superando le 4.339 del 2022. Secondo i dati del report del Ministero della Salute, aggiornati al 4 marzo 2024, il 2023 ha segnato il massimo storico di segnalazioni nel sistema, confermando un trend in crescita per quanto riguarda la vigilanza sui prodotti alimentari e i materiali a contatto con gli alimenti (MOCA).
La maggior parte delle segnalazioni ha riguardato l’alimentazione umana con 4.185 notifiche, seguita dall’alimentazione animale con 308 notifiche, e infine i MOCA, che hanno ricevuto 190 notifiche.
Nel confronto tra il 2021 e il 2023, si osserva un aumento generale delle notifiche in tutte le categorie, segno di una vigilanza sempre più efficiente e capillare, con un focus su controlli ai confini e segnalazioni che riguardano potenziali rischi per la salute pubblica.
Le 4.683 notifiche generate nel 2023 provengono da diverse fonti di controllo e segnalazione. Tra queste, le principali includono il controllo ufficiale sul mercato (1.441 notifiche), i controlli ai confini con 1.518 sequestri e le verifiche autonome delle aziende, con 994 segnalazioni. Altre fonti di notifica includono le denunce dei consumatori, il monitoraggio dei media e le segnalazioni legate a episodi di intossicazione alimentare, dimostrando la varietà di canali attraverso cui vengono rilevati i rischi.
Prodotti pericolosi ritirati dal mercato, la situazione in Italia
La Germania è stata il Paese che ha trasmesso il maggior numero di notifiche nel 2023, con 591 segnalazioni (12,6% del totale), seguita dai Paesi Bassi con 586 notifiche (12,5%) e dalla Francia con 422 notifiche (9%). L’Italia ha contribuito con 415 segnalazioni (8,9%), confermandosi uno dei principali attori nel garantire la sicurezza alimentare in Europa.
Tra i prodotti maggiormente segnalati dall’Italia, predominano:
- pesce e prodotti della pesca (16,9%);
- frutta a guscio, prodotti a base di noci e semi (11,6%);
- frutta e vegetali (11,3%).
Questi prodotti sono particolarmente vulnerabili ai rischi legati alla contaminazione microbiologica e chimica, per via delle loro caratteristiche intrinseche e dei processi produttivi a cui sono sottoposti.
La maggior parte dei prodotti oggetto di segnalazione in Italia proviene da pochi Paesi specifici, quali: Spagna, Cina, Turchia, Francia, Stati Uniti, e per la restante parte da India, Paesi Bassi, Pakistan e Iran. Questa concentrazione geografica evidenzia la necessità di controlli più stringenti nelle catene di fornitura alimentare, soprattutto per i prodotti provenienti da aree con elevata incidenza di segnalazioni di rischio.
Pericoli sanitari riscontrati
I rischi sanitari rilevati nelle notifiche attivate dall’Italia si concentrano principalmente su:
- microrganismi patogeni (24,1%), come batteri, virus, funghi e protozoi, che possono causare malattie negli esseri umani, negli animali o nelle piante;
- micotossine (13,9%), composti tossici prodotti da alcuni funghi, in particolare da muffe appartenenti ai generi Aspergillus, Penicillium e Fusarium;
- metalli pesanti (11,3%), tossici per l’organismo umano e animale anche a basse concentrazioni;
- residui di pesticidi (9,5%), sostanze chimiche utilizzate per controllare parassiti, malattie e vegetazione indesiderata nelle coltivazioni , che possono rimanere nei cibi per vari motivi e la loro presenza rappresenta potenziali rischi per la salute umana.
Le segnalazioni non si limitano a respingere prodotti non conformi ai confini del Paese, ma includono anche il monitoraggio e il controllo dei prodotti già presenti sul mercato, grazie a verifiche periodiche e controlli ufficiali, rafforzando la fiducia dei consumatori nella sicurezza alimentare.
Nel dettaglio, per quanto concerne le non conformità riscontrate nei prodotti di origine italiana, le prime dieci categorie sono rappresentate da:
- cereali e prodotti da forno (pari al 13,7%);
- molluschi bivalvi (pari al 9,8%);
- carne e prodotti a base di carne diversa dal pollame (pari al 8,8%);
- frutta e vegetali (pari all’8,3%);
- latte e prodotti a base di latte (pari al 7,3%);
- altri prodotti o prodotti misti (pari al 6,3%);
- zuppe, brodi, salse e condimenti (pari al 4,4%);
- materiali a contatto con gli alimenti (pari al 3,9%);
- carne fresca e prodotti a base di carne di pollame (pari al 3,9%);
- piatti pronti e snacks (8, pari al 3,9%).
In questi casi, il maggior numero di irregolarità è dovuto a microorganismi patogeni (pari al 31,6%), corpi estranei (pari al 12,1%), metalli pesanti (pari al 8,8%), allergeni (pari al 7,4%), micotossine (pari al 6,5%), fenomeni di migrazione (pari al 6%), residui di pesticidi (pari al 5,1%), nuovi alimenti (pari al 3,7%), biocontaminanti (pari al 2,8%) composizione (pari al 2,3%) e microorganismi non patogeni (pari al 2,3%).
Tra i contaminanti microbiologici, il maggior numero di notifiche ha riguardato Salmonella, Escherichia coli e Listeria.
Quando si applica il richiamo del prodotto alimentare?
Il richiamo di un prodotto alimentare si applica quando un alimento o un mangime presenta un rischio potenziale o reale per la salute pubblica.
Secondo il report sui richiami alimentari pubblicato dal Ministero della Salute, l’Italia è uno dei Paesi Europei che ha deciso di utilizzare il sistema iRASFF anche per la gestione delle notifiche di non conformità che comportano un rischio per la salute umana o animale rilevate in alimenti, mangimi e materiali a contatto con alimenti che rimangono all’interno dei confini nazionali sia per origine che per distribuzione dei prodotti coinvolti.
Per quanto riguarda l’anno 2023, nel sistema sono state inserite 281 notifiche nazionali, di cui 259 relative ad alimenti (92,2%), 19 a mangimi (6,8%), 2 ad altra categoria di prodotti (0,7%) ed 1 a materiali a contatto con gli alimenti (0,4%). La maggior parte delle notifiche derivano da controlli ufficiali (182, pari al 64,8%), seguiti dagli autocontrolli degli operatori del settore alimentare (48, pari al 17,1%), dalle lamentele dei consumatori (26, pari al 9,3%), dai piani di monitoraggio e sorveglianza (16, pari al 5,7%) e dalle tossinfezioni alimentari (9, pari al 3,2%).
La maggior parte delle notifiche create a livello nazionale è riferita a pericoli con rischio serio (191, pari al 68% del totale) e potenzialmente serio (36, pari al 12,8 % del totale), a seguire non conformità con rischio potenziale (25, pari al 8,9 % del totale), non serio (24, pari al 8,5% del totale) e indeciso (5, pari al 1.8% del totale).
La Regione che ha inserito nel sistema il maggior numero di notifiche è la Lombardia (48 notifiche, pari al 17,3% del totale), seguita dal Lazio (46 notifiche, pari al 16,5%) e dal Veneto (40 notifiche, pari al 14,4 % del totale). In aggiunta, 3 notifiche sono state inserite a seguito di controlli eseguiti da altre autorità (UVAC e NAS).