Klotho, scoperta la proteina che migliora le facoltà cognitive: gli usi possibili

Scoperta la struttura tridimensionale della proteina Klotho, che migliora le facoltà cognitive nelle cavie

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

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I ricercatori dell’università di Yale hanno scoperto la struttura tridimensionale delle proteine Klotho, che potrebbero aiutare a migliorare le facoltà cognitive. Le prime prove sui ratti hanno dato esito positivo e sono state pubblicate sulla rivista Nature. Somministrare la proteina attraverso il cervello, stando a quanto rilevato dai medici, migliora significativamente le facoltà cognitive, anche se non sembra essere l’unico fattore coinvolto in questo processo.

Sono quindi richiesti ulteriori approfondimenti, che potrebbero permettere di migliorare la sperimentazione e trovare un utilizzo terapeutico di questa proteina. L’azione principale di Klotho avviene tramite i fattori piastrinici, che dovrebbero essere l’agente attorno a cui ruota l’azione della proteina.

Klotho: la scoperta dei ricercatori americani

Uno studio americano comparso sulla rivista Nature ha dimostrato di aver scoperto la struttura tridimensionale delle proteine Klotho. In passato questo tipo di proteine erano già state associate a malattie degenerative, in quanto la loro assenza era associata all’invecchiamento, a patologie renali e alla perdita di tessuto osseo. La ricerca degli scienziati statunitensi va però oltre queste osservazioni passate.

All’università di Yale, un gruppo di scienziati è infatti stato in grado di chiarire il funzionamento di questo intero gruppo di proteine. Un risultato straordinario, che ha connesso queste sostanze con uno dei fattori più importanti presenti nella regolazione del nostro corpo: il fattore piastrinico 4. Le piastrine sono corpuscoli del sangue responsabili per la coagulazione, il fenomeno che indurisce il sangue al contatto con l’aria e permette alle ferite esterne di guarire senza che ulteriori patogeni entrino in circolo.

Il fattore piastrinico 4 influenza però anche il modo con cui il sangue fluisce nel cervello. L’effetto delle proteina Klotho sul fattore piastrinico 4 potrebbe aprire nuove frontiere sul trattamento di malattie del cervello e malattie degenerative. Gli esperimenti compiuti sui ratti dagli scienziati di Yale hanno dimostrato proprio questo.

La proteina che migliora le facoltà cognitive, i miglioramenti

Secondo quanto riportato sulla rivista Nature, uno degli esperimenti principali compiuti per verificare la funzione delle proteine Klotho e il loro legame sul fattore piastrinico 4 è stato fatto sui ratti da laboratorio. Quando il fattore viene introdotto nel corpo, specialmente quando passa per prima cosa dal cervello, le facoltà cognitive delle cavie, misurate tramite alcuni test, miglioravano in maniera significativa.

Questo avveniva, in maniera notevole secondo quanto detto dai ricercatori, sia negli esemplari considerati giovani che in quelli più anziani. Nei primi è stato osservato in particolare un miglioramento della plasticità sinaptica, cioè della capacità dei tessuti cerebrali di tornare al loro stato iniziale dopo un momento di stress, e in generale delle capacità cognitive. Ancora più importante e promettente però, la scoperta fatta nel cervello dei ratti anziani.

In questo caso, le cavie meno giovani presentavano alcuni difetti cognitivi dovuti alla loro età, in maniera simile a quello che succede negli umani. Il fattore piastrinico derivato dalle proteine Klotho ha completamente normalizzato l’aumento di alcuni fattori legati in particolare alla performance cognitiva dell’ippocampo dei ratti. I benefici delle proteine Klotho però si manifestano anche nei topi privi di fattore piastrinico 4, pur in misura minore. Questo significa che anche altri elementi potrebbero essere coinvolti.