L’ultimo caso, il più recente dei tanti che si presentano in cronaca, parla di un’anziana signora deceduta per botulismo, l’intossicazione da botulino. Ma di cosa si tratta? Il quadro è legato alla tossina prodotta da un batterio, il Clostridium botulinum, e quanto accade si deve ad una sindrome neuroparalitica. Quindi siamo di fronte ad un germe assai temibile. Ecco che caratteristiche ha il batterio e a cosa bisogna fare attenzione.
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Un batterio anaerobio
Il Clostridium botulinum è un germe Gram-positivo, sporigeno, anaerobio obbligato, scarsamente mobile. Produce spore in grado di resistere fino a 3-5 ore alla temperatura di 100 gradi mentre a temperature di 121 gradi le spore vengono distrutte in tre minuti. La resistenza al calore è diminuita in ambiente acido ed in presenza di elevate concentrazioni saline e zuccherine. La tossina botulinica è invece termolabile e viene distrutta dall’esposizione a temperature superiori a 80 gradi per almeno 10 minuti.
Esistono diversi tipi di tossina botulinica. E non tutte sono associate a botulismo alimentare: quelle più frequentemente alla tossinfezione attraverso i cibi sono la A, la B e la E. Il batterio si trova potenzialmente in moltissime condizioni, e le sue spore presenti nel terreno possono intaccare diversi prodotti alimentari.
Quali sono gli alimenti più a rischio?
In genere il problema si lega al consumo di conserve vegetali sott’olio o in acqua (melanzane, zucchine, peperoncini piccanti e funghi) quasi sempre di produzione domestica, così come ad insaccati sempre fatti in casa. Proprio quella di origine alimentare, peraltro è la forma più classica di botulismo ed è quella legata all’ingestione di tossina preformata in alimenti contaminati da spore di Clostridium botulinum. Il periodo di incubazione dell’intossicazione alimentare varia da 12 ore a due giorni ma può anche protrarsi, seppur raramente, anche di più.
Come si manifesta
Le manifestazioni cliniche in questa forma interessano quasi esclusivamente il sistema nervoso. Inizialmente possono comparire disturbi visivi: si va da semplici disturbi dell’accomodazione fino a diplopia e ptosi palpebrale. Nel contempo si possono manifestare anche una leggera disfagia e secchezza delle fauci.
Nelle forme più gravi il coinvolgimento del sistema nervoso tende ad aumentare e possono comparire vere e proprie paralisi degli arti con gravi difficoltà respiratorie legate al blocco del funzionamento del bulbo encefalico.
Non solo alimenti
Come per il tetano, anche per il Clostridium botulinum esiste teoricamente una forma legata alla contaminazione diretta di ferite. Va comunque ricordato che l’infezione botulinica in questo caso è molto più rara di quella tetanica. Si può riscontrare soprattutto per ferite lacero-contuse che vengono contaminate da spore del germe che germinano e si moltiplicano in ambiente anaerobio. Il periodo di incubazione in questo caso è più lungo rispetto alla forma alimentare e può variare da 4 a 14 giorni, mentre la sintomatologia é sovrapponibile a quella del botulismo indotto da alimenti.
Una particolare forma di botulismo è quella che colpisce i neonati ed i lattanti. In questa forma l’ingestione di spore del clostridio può portare alla colonizzazione intestinale e alla produzione della tossina. Il primo sintomo del botulismo infantile è spesso una stipsi ostinata, cui fanno seguito torpore e difficoltà di suzione e deglutizione. In seguito possono comparire ritardo di accrescimento e il quadro del “floppy-baby” o bambino floscio, con ciondolamento del capo e ipotonia generalizzata.
Come si riconosce e si previene
I sintomi del botulismo alimentare sono spesso classici e vanno legati all’anamnesi. Occorre associare il quadro alla storia clinica recente del paziente per capire se c’è stata l’assunzione di un cibo sospetto e potenzialmente in grado di contenere la tossina botulinica.
Tornando alla sintomatologia, comunque, ci sono alcuni sintomi tipici del botulismo:
- l’assenza di febbre
- il mantenimento del sensorio
- l’andamento simmetrico e discendente della paralisi flaccida
- l’assenza di anormalità all’esame del liquor.
A questo si aggiunge il particolare reperto elettromiografico che presenta un aumento dei potenziali muscolari in seguito a stimolazione ad alta frequenza. Infine, ci sono fondamentalmente due mezzi per confermare o meno il sospetto di botulismo: la ricerca della tossina prodotta dal germe oppure l’isolamento diretto del Clostridium botulinum nelle feci o, nel caso di botulismo da ferita, direttamente dai tessuti sede della lesione.
Queste indagini microbiologiche vanno effettuate quanto più precocemente possibile rispetto al tempo di insorgenza della sintomatologia. Detto che per le cure sta al medico affrontare al meglio ogni singolo caso, in chiave preventiva occorre mirare alla fase della preparazione delle conserve vegetali e di altri alimenti.