Casi di Covid in aumento Europa, quintuplicati in estate: torna la mascherina

Nelle ultime settimane diversi Paesi europei hanno segnalato un aumento di contagiati, con l'Oms che valuta il ritorno della mascherina

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Nelle ultime settimane, diversi Paesi europei hanno riportato un aumento dei casi positivi di Sars-CoV-2, con quella che è stata definita una vera e propria ondata estiva di Covid. La percentuale di pazienti con malattie respiratorie che risultano positivi al coronavirus è quintuplicata nelle ultime otto settimane, e anche il numero di ricoveri ospedalieri è in crescita.

Sebbene il numero complessivo di casi sia inferiore rispetto all’ondata invernale che ha raggiunto il picco a dicembre 2023, le infezioni da Covid nel continente stanno ancora provocando ricoveri e decessi durante l’estate.

Le raccomandazioni dell’Oms sull’uso della mascherina

Il quadro è stato delineato dall’Ufficio regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità per l’Europa. Per questo l’Oms raccomanda di nuovo l’utilizzo della mascherina in situazioni ad alto rischio. ”

Per ridurre le probabilità di infezione, soprattutto ora che il Covid è in aumento, si consiglia l’uso di mascherine in spazi chiusi e affollati. Una mascherina monouso come la N95″, equivalente alla Ffp2 in termini di capacità filtrante, “offre la protezione migliore”.

“Se dovete interagire con qualcuno che ha il Covid, che sia un familiare o un’altra persona, l’uso della mascherina diventa particolarmente importante”, sottolinea l’Oms.

Perché i casi di Covid sono in aumento questa estate

Ma come spiegare gli aumenti di queste ultime settimane? Sono diversi i fattori, come i viaggi per le vacanze, eventi di massa come le Olimpiadi, dove peraltro sono stati registrati oltre 40 casi di positività tra gli atleti, e una minore concorrenza di malattie respiratorie come l’influenza.

A differenza dell’influenza stagionale, continua l’Oms Europa, “il Covid-19 circola tutto l’anno. Finché questo schema non cambierà, l’area potrebbe sperimentare più ondate ogni anno, situazione che mette sotto sforzo i sistemi sanitari e aumenta le probabilità che le persone, in particolare le più fragili, si ammalino”.

In caso di sintomi, come febbre, tosse, affaticamento o mancanza di respiro, andrebbe fatto un test per il Covid, se disponibile, per confermare se c’è l’infezione e per comprendere il livello di rischio per se stessi e gli altri. Se si è ad alto rischio di esiti gravi da Covid, infine, si potrebbe avere diritto ai farmaci antivirali.

Quali sono le varianti di Sars-Cov-2 più comuni oggi

Durante l’ondata estiva di Covid-19 del 2024 in Europa, le varianti predominanti sono JN.1 e le sue discendenti, tra cui KP.2 e KP.3, conosciute come varianti Flirt.

Attualmente quella più comune in Europa è KP.3.1.1, una “figlia” di KP.3, che rappresenta quasi un quarto dei virus sequenziati nel continente. Questa variante è stata individuata in diversi Paesi europei, tra cui Italia, Francia, Spagna e Regno Unito.

“Avere una sorveglianza di alta qualità è fondamentale affinché le autorità sanitarie pubbliche possano avviare un’azione rapida e decisa per proteggere le popolazioni da ceppi potenzialmente più virulenti della malattia”, specifica l’Oms.

I vaccini in Europa hanno salvato 1,6 milioni di vite

Il vaccino aggiornato contro il Covid continua a essere uno strumento molto efficace per ridurre ricoveri e decessi tra le persone ad alto rischio, come anziani, immunodepressi, persone con malattie preesistenti, donne incinte e personale sanitario esposto al virus.

Sempre secondo l’Oms Europa, da dicembre 2020 fino a marzo 2023 i vaccini anti Covid hanno ridotto le morti dovute alla pandemia di almeno il 59%, salvando oltre 1,6 milioni di vite in Europa. Lo studio mostra che il numero attuale di vittime di Covid nella regione, pari a 2,2 milioni, sarebbe salito a 4 milioni senza i vaccini.

La maggior parte delle vite salvate riguardava persone di 60 anni o più, il gruppo con il rischio più elevato di malattia grave e decesso a causa di Sars-CoV-2. L’autrice dello studio, Margaux Meslé, esperta dell’Oms Europa, sottolinea che “i risultati sono chiari: la vaccinazione contro il Covid salva vite”.