Cambiamento climatico, siamo forse arrivati al punto di non ritorno

Nuova ricerca: l'umanità sta correndo gravi rischi per il futuro della civiltà e per tutti gli esseri viventi, il pianeta ha superato molti punti di non ritorno

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Nature ha rilevato che gli esseri umani stanno correndo rischi colossali per il futuro della civiltà e di tutto ciò che vive sulla Terra. Lo studio, sviluppato da una commissione scientifica internazionale che coinvolge più di 40 ricercatori da tutto il mondo, ha quantificato i “confini del sistema Terra” a livello globale e locale per diversi processi e sistemi biofisici che regolano lo stato del pianeta. Per la prima volta, le condizioni per una vita sicura e giusta per l’umanità sulla Terra sono state valutate e quantificate con le stesse variabili di controllo che permettono di valutare lo stato del supporto alla vita sulla Terra.

Lo studio ha rilevato che quattro dei nove confini del sistema Terra sono stati superati: cambiamenti climatici, perdita di biodiversità, acidificazione degli oceani e inquinamento chimico. Questo significa che stiamo spingendo il pianeta oltre i suoi limiti e rischiamo di causare danni irreversibili alla vita sulla Terra.

La salute planetaria è in pericolo

l professor Johan Rockstrom, co-presidente della Commissione per la Terra (Earth Commission) e autore principale dello studio, ha dichiarato che siamo ormai entrati nell’Antropocene e che stiamo mettendo a repentaglio la stabilità e la resilienza dell’intero pianeta. Questo è il motivo per cui, in un passo senza precedenti, stiamo presentando dati quantificabili e un fondamento scientifico robusto per valutare la situazione della nostra salute planetaria. Questa valutazione non si limita soltanto alla stabilità e alla resilienza del Sistema Terra, ma si estende anche al benessere umano ed all’equità e giustizia.

Il professor Rockstrom, che è anche direttore del Potsdam Institute for Climate Impact Research, ha spiegato che il concetto di giustizia all’interno dello studio si riferisce all’importante obiettivo di evitare danni significativi agli individui. Con questa nuova prospettiva, si cerca di comprendere come preservare non solo l’equilibrio ecologico del nostro pianeta, ma anche di garantire una qualità di vita adeguata e un trattamento equo per tutte le persone.

Nuove rivelazioni da uno studio globale

Questo nuovo studio si basa su evidenze scientifiche autorevoli per definire le condizioni biofisiche necessarie a mantenere un pianeta stabile, capace di sostenere la vita (“sicuro”). In aggiunta, analizza come sia possibile evitare danni significativi sia agli esseri umani che alle altre specie. Questo studio segue precedenti tentativi, come il framework dei “Confini Planetari” (Planetary Boundary), che hanno cercato di identificare le condizioni globali indispensabili per preservare la stabilità planetaria e tutelare il vivente sulla Terra.

L’obiettivo dello studio condotto da Steven Lade è quello di identificare dei confini all’interno del sistema terrestre che possano garantire la sicurezza e l’equità per gli esseri umani. Questi confini si concentrano su cinque ambiti cruciali che sono fondamentali per la vita e la stabilità del nostro pianeta. Lo scopo è comprendere cosa è necessario fare per minimizzare i danni derivanti dai cambiamenti nel sistema terrestre e stabilire dei limiti per la valutazione e la gestione delle condizioni dei sistemi biofisici, come la biosfera e l’acqua dolce. Steven Lade è un ricercatore presso la Earth Commission di Future Earth, l’Università Nazionale Australiana e il Centro di Resilienza di Stoccolma.

Lo studio, inoltre, quantifica questi limiti anche in relazione all’espansione umana. Gli autori suggeriscono che è fondamentale ridurre notevolmente l’impatto dell’espansione umana per prevenire i danni che essa sta causando e le conseguenze negative che potrebbe avere sugli stessi esseri umani.

L’attività umana sta spingendo il pianeta oltre i suoi limiti

Le attività umane stanno causando un’alterazione significativa dei flussi idrici e un eccessivo rilascio di nutrienti nei corsi d’acqua, dovuto all’utilizzo di fertilizzanti, mentre le aree naturali restano sempre più limitate. Questi fattori minacciano in modo esistenziale la stabilità del pianeta, mettendo in pericolo gli ecosistemi e il loro ruolo vitale per l’umanità. Un esempio di ciò è l’evidente superamento del confine climatico considerato sicuro e giusto: il limite di aumento delle temperature di 1 grado Celsius rispetto ai livelli preindustriali è stato già superato. Di conseguenza, decine di milioni di persone stanno già subendo danni a causa dei cambiamenti climatici attuali.

Il Sistema Terra è in pericolo

Molti elementi stanno per attraversare i loro punti di non ritorno, e diciassette di questi elementi sono legati alla criosfera. Ciò significa che il pianeta sta diventando più vulnerabile ai cambiamenti e che è più probabile che si verifichino eventi estremi, come inondazioni, siccità e ondate di calore.

Le attività umane stanno contribuendo a questo problema. Stiamo rilasciando gas serra nell’atmosfera, che causano il riscaldamento del pianeta. Stiamo anche deforestando, sfruttando le risorse naturali e contaminando l’ambiente.

Se non agiamo subito, il sistema Terra potrebbe collassare. Ciò avrebbe conseguenze catastrofiche per l’umanità e per tutte le altre forme di vita sul pianeta.

Abbiamo bisogno di prendere provvedimenti per ridurre il nostro impatto sull’ambiente. Dobbiamo ridurre le emissioni di gas serra, proteggere le foreste e riutilizzare e riciclare le risorse. Dobbiamo anche lavorare per trovare soluzioni a problemi globali come la povertà, la fame e la disuguaglianza. Il futuro del pianeta dipende da noi. Dobbiamo agire ora per proteggere il nostro sistema di supporto vitale.

Ecco alcune cose che possiamo fare per ridurre il nostro impatto sull’ambiente:

  • Ridurre il consumo di energia
  • Ridurre il consumo di acqua
  • Ridurre la produzione di rifiuti
  • Rinunciare ai prodotti di origine animale
  • Scegliere prodotti sostenibili
  • Sostenere le aziende e le organizzazioni che lavorano per proteggere l’ambiente