Basta code e documenti, arriva il domicilio digitale: come attivarlo subito

Nasce INAD, l’Indice Nazionale dei Domicili Digitali. Una piccola grande rivoluzione, che cambia il nostro rapporto con la Pubblica amministrazione

Pubblicato: 13 Giugno 2023 09:17Aggiornato: 10 Ottobre 2023 17:39

Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Il 6 giugno è nato INAD, l’Indice Nazionale dei Domicili Digitali. Si tratta di una piccola grande rivoluzione, perché cambia radicalmente la gestione dei rapporti dei cittadini con la Pubblica amministrazione. INAD nasce dalla collaborazione fra Agid, il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio e Infocamere, la società delle Camere di commercio per l’innovazione digitale, che ha realizzato la piattaforma.

“Si tratta di un progresso importante. Il domicilio digitale, insieme alla Piattaforma Notifiche, ci consentirà di compiere un passo avanti fondamentale per la digitalizzazione del Paese e la semplificazione dei rapporti tra cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione” spiega il Sottosegretario di Stato con delega all’Innovazione tecnologica Alessio Butti. “Attraverso il domicilio digitale, infatti, cittadini, professionisti e aziende potranno beneficiare di un canale semplice e immediato per ricevere le comunicazioni ufficiali da parte della Pa, con un risparmio significativo di tempi e costi”.

Prosegue così la lenta ma necessaria e improcrastinabile transizione digitale della Pubblica amministrazione, dopo l’altra rivoluzione annunciata, quella relativa all’app IO, che conterrà diversi documenti essenziali, dalla patente alla tessera elettorale. Ma vediamo nel dettaglio cos’è il domicilio digitale e cosa cambia da oggi per noi.

Cos’è INAD e a chi serve

Da oggi in Italia esiste l’INAD. INAD è l’Indice nazionale dei domicili digitali delle persone fisiche, dei professionisti e degli altri enti di diritto privato non tenuti all’iscrizione in albi, elenchi o registri professionali o nel registro delle imprese.

Significa che i cittadini possono registrare su INAD il proprio domicilio digitale, un indirizzo PEC attivato in precedenza, dove ricevere tutte le comunicazioni ufficiali che gli arrivano da parte della Pubblica Amministrazione (attenzione che sono in corso da mesi controlli serrati sulle PEC, ecco cosa fare e come evitarli).

Il domicilio digitale è l’indirizzo elettronico (la mail PEC) eletto presso un servizio di posta elettronica certificata, valido ai fini delle comunicazioni elettroniche aventi valore legale. Tutti noi possiamo quindi finalmente eleggere il nostro domicilio digitale, indicando un indirizzo PEC dove ricevere tutte le comunicazioni pubbliche. Dal 6 luglio, poi, potremo anche consultarlo.

Chi può usare l’INAD

Possono registrare la loro mail certificata a INAD:

Cosa si può fare con INAD

Grazie a INAD, tutte le comunicazioni della Pubblica Amministrazione con valore legale, come ad esempio rimborsi e detrazioni fiscali, accertamenti, verbali di sanzioni amministrative, e così via, vengono inviate direttamente nella casella di posta indicata dal cittadino, che può gestire in autonomia il proprio domicilio digitale.

Dal 6 luglio 2023 le Pubbliche Amministrazioni utilizzeranno, se presente nell’elenco, il domicilio digitale per tutte le comunicazioni con valenza legale e, a partire dalla stessa data, chiunque potrà consultarlo liberamente dall’area pubblica del sito, senza necessità di autenticazione, inserendo semplicemente il codice fiscale della persona di cui si vuol conoscere il domicilio digitale.

Dopo aver registrato il proprio domicilio digitale su INAD, le notifiche arriveranno in tempo reale, senza ritardi o problemi relativi al mancato recapito, con notevoli risparmi sia di tempo che di costi, con minor utilizzo di carta e niente più Posta. Inoltre, il cittadino avrà immediatamente a disposizione la documentazione, senza doverla andare a recuperare in uffici vari, mentre la Pubblica Amministrazione avrà un sistema di comunicazione centralizzato più efficiente, automatizzato e sicuro.

Sempre dal 6 luglio le Pubbliche Amministrazioni, i gestori di pubblico servizio e i soggetti privati aventi diritto potranno consultare INAD in modalità applicativa, attraverso apposite interfacce dedicate, rese fruibili mediante la Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND), già disponibili in ambiente di test.

I vantaggi per la PA

I vantaggi, come abbiamo visto, non sono solo per noi cittadini, ma anche per chi lavora nella Pubblica amministrazione:

Come iscriversi all’INAD

Per eleggere il proprio domicilio digitale è necessario collegarsi al sito domiciliodigitale.gov.it accedendo con SPID, CIE-Carta d’Identità Elettronica o CNS-Carta Nazionale dei Servizi, e inserire il proprio recapito certificato.

Una volta effettuata la registrazione, il sistema chiederà di inserire il proprio indirizzo PEC da eleggere come domicilio digitale. Attenzione però: come detto, solo partire dal 6 luglio 2023 il domicilio digitale eletto sarà attivo e consultabile.

Per l’erogazione del servizio, AgID tratta i dati personali sia mediante il proprio personale sia avvalendosi di InfoCamere S.c.p.A., nominata responsabile del trattamento. Al completamento dell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR), AGID provvederà al trasferimento dei domicili digitali delle persone fisiche nell’ANPR e tutti i relativi dati personali trattati.

Il domicilio digitale vale fino a quando non venga cancellato volontariamente o d’ufficio. In caso di cancellazione volontaria, questa ha effetto dopo 30 giorni dalla richiesta.

L’INAD conserva poi solo internamente alcune informazioni storiche relative al domicilio cessato per 10 anni dalla trasmissione al sistema di conservazione, a garanzia di eventuali esigenze probatorie nell’ordinario termine di prescrizione dei diritti.

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