Passaporto elettronico, caos e ritardi: chi non riesce ad ottenerlo

La macchina burocratica statale mostra ancora una volta tutti i propri limiti: ecco perché migliaia di cittadini non riescono ad ottenere il documento digitale

La burocrazia degli apparati pubblici italiani continua ad essere la spina nel fianco dei governi che si succedono alla guida del nostro Paese. Le procedure farraginose, unite ad un sistema digitale non ancora all’altezza degli Stati occidentali più all’avanguardia, provocano lentezze spaventose e tempi di attesa biblici ogni qualvolta che un cittadino necessità di sbrigare una pratica o richiedere un documento. Un meccanismo davvero desolante, che rischia di mandare in tilt anche il più paziente dei cittadini.

L’ultimo esempio di come ci si possa sentire impotenti di fronte alle attese mortificanti della pubblica amministrazione arriva da una regione che nessuno si aspetterebbe di veder citata in questo articolo. Stiamo parlando del Veneto, che nell’immaginario collettivo degli italiani rappresenta l’emblema dell’efficienza e del buon andamento anche all’interno della elefantiaca macchina burocratica statale.

Ottenere il passaporto elettronico può diventare un inferno: tempi di attesa mai visti per un appuntamento

Accade infatti che in provincia di Vicenza una famiglia composta da quattro persone (i due genitori e i due figli, una femmina e un maschio) abbia dovuto vivere un’esperienza davvero paradossale. Il tema in questione è il rilascio del passaporto elettronico, che da alcuni anni sta man mano sostituendo quello classico, da sempre realizzato su supporto cartaceo. Il padre e la figlia maggiore decidono di dividersi i compiti per dotare tutti i componenti del documento: lui lo scaricherà per sé e per il figlio minorenne, la ragazza invece provvederà per le due donne di casa.

Dopo la prima registrazione dei dati personali effettuata sull’apposito sito PassaportoOnLine, la strategia dei due era quella di entrare ogni giorno nella sezione dedicata per cercare di fissare gli appuntamenti per il rilascio nella prima data possibile. La giovane infatti aveva già sperimentato di persona le difficoltà nel trovare un giorno disponibile per ritirare il passaporto elettronico: aveva dovuto seguire la stessa procedura in estate per iscriversi ad un corso di inglese con svolgimento ad ottobre in Canada, cosa a cui ha dovuto rinunciare perché il primo appuntamento le era stato fissato solo a fine novembre.

Disagi e liste d’attesa per ottenere il passaporto elettronico: ecco perché gli italiani non riescono ad ottenerlo

Oggi quel paradosso si è riproposto non solo per lei, ma ha investito anche gli altri famigliari: si può immaginare la loro desolazione quando, dopo i primi dieci giorni di tentativi, non sono riusciti a fissare nemmeno un appuntamento per nessuno dei quattro. Questo perché – come spiegato loro da un tecnico con cui sono riusciti a mettersi in contatto via telefono – ogni giorno si aprono 70 posti per le prenotazioni, ma la mole di utenti in fervente attesa è talmente elevata che in pochi minuti vengono letteralmente spazzati via e la maggior parte di loro rimane senza un appuntamento.

Alla base di questo problema ci sta anche il fatto che la procedura per fissare una prenotazione non si può svolgere in tutto l’arco delle 24 ore, ma parte quotidianamente alle 8 del mattino. E così tutti quelli che necessitano del passaporto elettronico, fin da un’ora prima del via, si sintonizzano davanti al pc e da quel momento scatta la gara di sopravvivenza: chi prenota più velocemente vince, gli altri ci riprovano il giorno dopo. La famiglia vicentina – che ha segnalato la propria storia al Corriere della Sera – ha fatto sapere che ad oggi, dopo diverse settimane di tentativi, sono riusciti a fissare una prenotazione solo per il figlio maschio. Il problema? È datata 20 gennaio 2023.