Fatture pagate in ritardo? Pagano i dirigenti della Pubblica amministrazione

Giro di boa per le fatture emesse alla pubblica amministrazione. Tra gli obiettivi dei dirigenti c'è la puntualità

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

La pubblica amministrazione cambia passo sui pagamenti e sulla gestione delle fatture dei fornitori. Che troppo spesso vengono pagati in tempi troppo lunghi. La circolare n. 1/2024 della Ragioneria Generale dello Stato, nella quale sono contenute delle indicazioni sull’applicazione dell’articolo 4-bis del Decreto Legge n. 13 del 24 febbraio 2023, ricorda la necessità di modificare i contratti dei dirigenti responsabili delle fatture. Ma non solo: dovranno essere rivisti i contratti dei dirigenti apicali delle rispettive strutture.

L’obiettivo, sostanzialmente, è quello di andare a responsabilizzare il personale addetto ai pagamenti delle fatture. Nel caso in cui non dovessero essere rispettati i tempi di pagamento, per i soggetti appena citati scatta la decurtazione della retribuzione di risultato.

La gestione delle fatture nella pubblica amministrazione

Sicuramente uno dei nodi più importanti da sciogliere, per le aziende ed i professionisti che lavorano per la pubblica amministrazione, è il tempo di pagamento delle fatture, che troppo spesso è lento.

L’articolo 4-bis del Decreto Legge n. 13/2023 si inserisce nel più ampio quadro della riforma 1.11 del Pnrr e che ha come oggetto proprio la “Riduzione dei tempi di pagamento delle pubbliche amministrazioni e delle autorità sanitarie”. Il legislatore ha previsto che entro i primi tre mesi del 2025 – con ulteriore conferma nel corso del primo trimestre 2026 – vengano centrati alcuni obiettivi ben specifici che riguardano i tempi di pagamento delle fatture dei fornitori.

In altre parole si vuole porre rimedio ai ritardi del settore pubblico nel saldare le fatture regolarmente emesse ed approvate dei fornitori. I target fissati sono ben precisi e delineati. Ma soprattutto prevedono uno scadenziario così articolato:

  • gli enti del Servizio Sanitario Nazionale: l’indicatore del tempo medio di pagamento è posto in 60 giorni;
  • i rimanenti comparti: l’indicatore del tempo medio di pagamento è 30 giorni;
  • per tutti i comparti l’indicatore del tempo medio di ritardo è pari a zero.

Come devono essere calcolati gli indicatori

A questo punto sorge una domanda: come devono essere calcolati gli indicatori? Per farlo è necessario prendere in considerazione un volume pari ad almeno l’80% dell’importo complessivo delle fatture ricevute dalla pubblica amministrazione nel corso del 2024. La percentuale, l’anno successivo, sale al 95% dell’ammontare complessivo che dovrà essere versato nel corso del 2025.

Partendo da queste premesse, l’articolo 4-bis del Decreto Legge n. 13 del 24 febbraio 2023 impone agli enti territoriali e alle amministrazioni centrale di assegnare ai dirigenti, che hanno il compito di pagare le fatture commerciali, specifici obiettivi, strettamente legati al rispetto dei tempi di pagamento. La gestione delle tempistiche di pagamento delle fatture commerciali rientrano nei sistemi di valutazione delle performance che vengono previste nei rispettivi ordinamenti. Questa novità determina la necessità di andare ad integrare i rispettivi contratti individuali.

Quali conseguenze comporta questa novità

Saldare puntualmente le fatture commerciali diventerà uno degli obiettivi posti ai dirigenti della pubblica amministrazione. Questo obiettivo verrà centrato, tra l’altro, con l’integrazione delle schede di programmazione degli obiettivi del personale responsabile di queste operazioni. Dovranno essere previsti degli specifici obiettivi annuali strettamente connessi con il rispetto dei tempi di pagamento delle fatture commerciali e dovranno essere opportunamente valutati per il riconoscimento della retribuzione di risultato. Questi obiettivi dovranno avere un peso non inferiore al 30% per quanto riguarda la quota che serve per determinare il raggiungimento degli obiettivi.

All’interno della circolare diramata dalla Ragioneria Generale dello Stato non vengono fornite delle indicazioni precise e dettagliate su quali siano le figure professionali interessate da questa norma. La questione, infatti, è lasciata alla completa e totale autonomia decisionale ed organizzativa del singolo ente coinvolto.

Gli obiettivi relativi alle fatture commerciali

Siamo davanti ad un tema particolarmente delicato, soprattutto quando si entra negli enti locali. In questo caso, infatti, non è prevista una netta distinzione tra i dirigenti di prima fascia – ossia quelli apicali, che la norma richiama esplicitamente – e quelli di seconda fascia. Nella maggior parte delle occasioni l’unica figura dirigenziale prevista è quella del segretario.

Questo significa che, in molti casi, andare ad individuare chi possa essere il responsabile dei pagamenti e degli eventuali ritardi non sempre è facile. Nella maggior parte delle occasione la responsabilità di liquidare la fattura è in capo all’ufficio che ha disposto la spesa, mentre il pagamento vero e proprio viene effettuato materialmente dal servizio finanziario.

Altrettanto difficile è riuscire ad effettuare un vero e proprio monitoraggio delle cause che possono portare al rallentamento dei pagamenti delle fatture. In altre parole non risulta facile comprendere cosa ostacoli il flusso: non sempre a frenare le operazioni è la carenza di liquidità. Per poterlo fare sarebbe necessario che ogni singola amministrazione provveda a registrare in maniera puntuale e precisa l’iter gestionale di ogni singola fattura, passando dall’accettazione, alla liquidazione e al pagamento.

Operazioni che non è detto che avvengano in maniera puntuale e precisa. Soprattutto negli enti che hanno una dimensione minore. Il rischio è che, nel momento in cui vengono effettuate delle verifiche, possano mancare gli elementi necessari per attribuire a ciascun soggetto le responsabilità effettive.

In sintesi

L’obiettivo posto alla Pubblica amministrazione è quello di abbreviare i tempi di pagamento delle fatture commerciali, smaltendo in tempi rapidi i cosiddetti documenti lenti. Per centrare questo obiettivo, di primaria importanza per le aziende e i liberi professionisti, il rispetto di determinate tempistiche nei vari saldi costituirà uno dei principi sui quali verranno conteggiati i premi di risultato dei dipendenti pubblici. Ovviamente di quelli che sono responsabili di queste operazioni.

Nel momento in cui verranno rispettate determinate tempistiche nella gestione, nella liquidazione e nel pagamento delle fatture, verranno riconosciuti i premi. In caso contrario no. Per poter introdurre questa novità è necessario andare a modificare i contratti dei dipendenti responsabili dei pagamenti.