Chi vuole legalizzare la cannabis in Italia? Da Schlein a Tajani, lo scontro

Dopo l'ok della Germania si riapre la discussione sulla legalizzazione della cannabis in Italia: Schlein spinge con +Europa e M5s, la maggioranza fa ostruzione

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

La decisione della Germania di legalizzare la cannabis ha riaperto le discussioni anche in Italia, dove da anni c’è chi porta avanti la battaglia per la marijuana legale e chi, invece, non ne vuole proprio sapere. Su tutti, dopo il via libera del Bundestag, è Elly Schlein a riaprire il confronto per cercare di arrivare quanto prima a un passo che sarebbe storico per l’Italia, che vorrebbe dire contrastare la filiera della criminalità organizzata.

Ma nonostante l’argomentazione positiva, il muro da affrontare pare di quelli insormontabili. La destra, infatti, pare non avere intenzione di sentire l’opposizione, con la maggioranza che ha posto ancora una volta il veto sulla questione. Ma la sinistra continua a sperare.

Cannabis legale, chi si batte per l’ok

L’ok della Germania riaccende il dibattito anche in Italia, con la legalizzazione della cannabis che torna all’ordine del giorno. Ed Elly Schlein e il Pd si battono per cercare di trovare il via libera, anche se la strada è tortuosa.

“Battiamoci insieme per il matrimonio egualitario e per la legalizzazione della cannabis” ha detto la segretaria dem all’indomani del via libera da Berlino alla cannabis legale. Lo ha fatto davanti a una platea molto sensibile al tema, gli invitati all’appuntamento organizzato da +Europa in vista delle prossime europee, con un chiaro messaggio mandato alle forze di opposizione, chiamate a convergere su una battaglia che fino ad ora è stata spesso ingaggiata, ma mai vinta.

Una causa appoggiata anche da Riccardo Magi, segretario di +Europa che ha ricordato della proposta di legge già depositata e della proposta di legge di iniziativa popolare IoColtivo che ricalca proprio il modello tedesco.

“Portiamo insieme la battaglia in Parlamento. Già siamo l’ultimo Paese dell’Europa occidentale che non ha il matrimonio egualitario: non vi permetteremo di essere l’unico Paese a non legalizzare” ha spiegato Magi, che ha sottolineato che “il vero reato non è farsi una cannetta la sera, ma lasciare 6 milioni di consumatori nelle mani della criminalità organizzata”.

Nel M5s la scelta del Bundestag viene rilanciata in solitaria dal fondatore e garante, Beppe Grillo, che dai suoi social esorta: “Il parlamento tedesco ha approvato la legalizzazione della cannabis e la sua coltivazione ad uso ricreativo. E noi stiamo a guardare“.

Il pensiero della destra sulla legalizzazione

Ma la maggioranza, come detto, fa muro. Tra i primi ad alzare la voce c’è il capogruppo di Forza Italia al Senato Maurizio Gasparri, che rispondendo a Grillo e Schlein a detto loro che “si dovrebbero vergognare per le loro affermazioni”. Per il senatore infatti “le opposizioni preferiscono dare le droghe ai ragazzi piuttosto che favorire la vita, la prevenzione ed il recupero”.

“In Italia non ci sarà mai la legalizzazione della cannabis” la dichiarazione perentoria di Gasparri, che ha sottolineato che la “criminalità realizza i suoi proventi soprattutto con altre droghe” e che la legalizzazione della cannabis “ridurrebbe di pochi punti percentuali i proventi della `Ndrangheta e della mafia”.

Più soft, ma non meno incisivo il vicepremier Antonio Tajani: “Ho qualche dubbio sull’idea che si debba legalizzare la cannabis”, “io non mi sono mai fatto una canna in vita mia”.