Gli ultimi sondaggi politici confermano la salute di Fratelli d’Italia: nonostante le polemiche e i tre anni di governo già trascorsi, il partito della premier Giorgia Meloni guadagna il +0,3% andando al 30,4%.
Il Partito Democratico di Elly Schlein ottiene il +0,2% andando al 21,9%. Decelera il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte con un -0,6% che trascina il partito al 12%.
Indice
Chi sale e chi scende nei sondaggi politici
In basso la Supermedia Youtrend per Agi dei sondaggi sulle intenzioni di voto (con variazioni rispetto al 13 novembre):
- Fratelli d’Italia – 30,4% (+0,3%);
- Partito Democratico – 21,9% (+0,2%);
- Movimento 5 Stelle – 12% (-0,6%);
- Forza Italia – 8,9% (-0,3%);
- Lega – 8,2% (+0,2%);
- Alleanza Verdi e Sinistra – 6,5% (+0,1%);
- Azione – 3,4% (=)
- Italia Viva – 2,8% (+0,4%);
- +Europa – 1,5% (-0,2%);
- Noi Moderati – 1,1% (+0,1%).
Rispetto alle elezioni politiche del 2022, centro-destra e centro-sinistra si vedono rafforzati mentre cala il sostegno a tutte le altre forze politiche (M5S, Terzo Polo e partiti minori).
La Supermedia Youtrend/Agi è una media ponderata delle intenzioni di voto. Quest’ultima ponderazione include sondaggi realizzati dal 13 al 26 novembre ed è stata effettuata il 27 novembre sulla base della consistenza campionaria, della data di realizzazione e del metodo di raccolta dei dati. I sondaggi considerati sono stati realizzati da Emg (data di pubblicazione 14 novembre), Noto (18 novembre), Only Numbers (25 novembre), Piepoli (18 novembre) e Swg (17 e 24 novembre). La nota metodologica dettagliata di ciascun sondaggio è disponibile sul sito ufficiale sondaggipoliticoelettorali.it.
La situazione delle coalizioni è la seguente:
- centro-destra – 48,6%;
- centro-sinistra – 29,9%;
- Movimento 5 Stelle – 12%;
- Terzo Polo – 6,2%;
- altri – 3,3%.
La situazione alle elezioni europee dell’8 e del 9 giugno 2024:
- centro-destra – 46,4%;
- centro-sinistra – 32,1%;
- Movimento 5 Stelle – 9,8%;
- Terzo Polo – 7,1%;
- altri – 4,7%.
Alle elezioni politiche del 25 settembre 2022:
- centro-destra – 43,8%;
- centro-sinistra – 26,1%;
- Movimento 5 Stelle – 15,4%;
- Terzo Polo – 7,8%;
- altri – 6,9%.
Chi resterebbe fuori dal Parlamento
Il Rosatellum bastona i piccoli partiti che non superano la soglia di sbarramento fissata al 3%. Se oggi si andasse a votare resterebbero fuori dal Parlamento:
- Italia Viva di Matteo Renzi (2,8%);
- +Europa di Riccardo Magi (1,5%);
- Noi Moderati di Maurizio Lupi (1,1%).
Rimarrebbero fuori dal Parlamento anche i piccoli partiti inclusi nella voce “altri”: Partito Liberaldemocratico, Democrazia Sovrana Popolare, Partito della Rifondazione Comunista, Movimento Drin Drin e Potere al Popolo, fra gli altri. Purché, come detto, dovessero rifiutare di correre in una coalizione.
Astensionismo e indecisione
L’astensionismo in Italia continua a farla da padrone, come, fra l’altro, hanno dimostrato le ultime elezioni regionali in Campania, Puglia e Veneto. Il sondaggio Ipsos del 30 ottobre stima che il 42% degli aventi diritto al voto siano astenuti o indecisi, oppure voterebbero scheda bianca o nulla. Tolto il non-voto, è questo il quadro relativo alle preferenze degli elettori italiani:
- Astenuti / indecisi / schede bianche o nulle – 42%;
- Fratelli d’Italia – 18,3%;
- Partito Democratico – 13,1%;
- Movimento 5 Stelle – 7,2%;
- Forza Italia – 5,3%;
- Lega – 4,9%;
- Alleanza Verdi e Sinistra – 3,9%;
- Azione – 2%;
- Italia Viva – 1,7%;
- +Europa – 0,9%;
- Noi Moderati – 0,7%.
La fiducia nel Governo Meloni
Il 27 novembre l’Istituto Ixè ha pubblicato un sondaggio che rivela la fiducia degli italiani nel Governo Meloni:
- molta fiducia – 9%;
- abbastanza fiducia – 28%;
- poca fiducia – 25%;
- nessuna fiducia – 38%;
- non sa – 1%.
I temi d’attualità che preoccupano gli italiani
Sempre l’Istituto Ixè ha rilevato quali sono le maggiori preoccupazioni degli italiani. I risultati:
- l’aumento del costo della vita / l’inflazione – 60,9%;
- il cambiamento climatico e la situazione ambientale (dissesto…) – 37,4%;
- l’immigrazione – 23,5%;
- le guerre – 43,8%;
- il peggioramento della sanità – 49,4%;
- la sicurezza e la criminalità – 42,4%;
- il rallentamento della crescita economica – 16,8%;
- la discriminazione delle minoranze – 10%;
- altro – 1,6%.