Perché il sindaco di Taormina Cateno De Luca viene chiamato “Scateno”

Famoso per le sue dirette Facebook ai domiciliari e i suoi arresti, Cateno De Luca è sempre riuscito a rialzarsi e a far parlare di sé

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Cateno De Luca, da maggio 2023, è il sindaco di Taormina, ma ha ricoperto posizioni simili a Fiumedinisi, Santa Teresa Riva e Messina. Durante le elezioni più recenti, ha ottenuto una vittoria schiacciante con oltre il 63% dei voti. Nonostante la sua tendenza a risultare poco convenzionale e straordinariamente pessimista, è riuscito a ottenere numerosi riconoscimenti politici, tra cui scranni da deputato regionale.

Questo è sorprendente considerando il suo arresto altamente pubblicizzato per evasione fiscale il 8 novembre 2017, appena due giorni dopo essere stato eletto come deputato regionale. Oltre al suo ruolo da sindaco e da uomo navigato nel mondo della politica, è spesso denominato “Scateno” dalla stampa locale e nazionale per i suoi appariscenti e spesso discussi modi.

Le dirette Facebook ai domiciliari

Nonostante fosse ai domiciliari, De Luca è apparso su una trasmissione in diretta su Facebook con una vestaglia da camera e i capelli arruffati. Ha dichiarato con forza di essere consapevole dell’arresto imminente, sottolineando che alcuni ambienti l’avevano avvertito. Ha espresso la convinzione che questa procedura avrebbe avuto lo stesso esito delle altre: archiviazione o assoluzione.

La revoca della misura cautelare il 20 novembre l’ha fatto esclamare “Finalmente libero!” davanti alla telecamera. Ha annunciato l’intenzione di presentare denunce contro varie persone. Appena dieci giorni prima, era stato dichiarato non colpevole dalle accuse di concussione e falsificazione, accuse che nel lontano 8 giugno 2011 avevano portato al suo arresto alla fine di una seduta del Consiglio comunale di Fiumedinisi. Nel ballottaggio di giugno 2018, ha ottenuto una schiacciante vittoria con il 65% dei voti, raggiungendo così la carica più prestigiosa nella città dello Stretto e dimostrando la sua abilità nel raccogliere consensi.

Il litigio con Luciana Lamorgese

De Luca ha dimostrato una notevole resilienza. Ha avuto scontri con colleghi sindaci, presidenti regionali e ministri nazionali. Si è scontrato duramente con Luciana Lamorgese durante la pandemia, quando minacciava di bloccare le navi passeggeri dirette a Messina attraverso lo Stretto. L’ha accusata di essere una delle principali “emissarie” delle “Lupare di Stato” che operavano a Roma contro di lui. Questa accusa è stata pronunciata in una delle sue numerose dirette social organizzate per rispondere al Consiglio dei ministri che aveva annullato un’ordinanza richiedente la registrazione pre-partenza per chi entrava in Sicilia attraverso il porto di Messina. Nonostante le sfide, De Luca ha continuato a far sentire la sua voce in modo incisivo. Tuttavia, nel giugno 2021, questo spirito combattivo gli è costato una multa di 1.500 euro per oltraggio, a seguito di una denuncia presentata dalla ministra dell’Interno.

Cateno De Luca recentemente si è scontrato sui social con i leader politici Matteo Renzi e Carlo Calenda. De Luca ha criticato la loro esposizione mediatica e ha ricevuto un’insulto da Calenda, che lo ha definito “buffone maleducato”. De Luca ha risposto sottolineando le esperienze politiche di Calenda. In passato, De Luca aveva annunciato la chiusura delle trattative con Renzi per le Europee. Nel frattempo, si sta preparando per le elezioni suppletive a Monza, dove sarà in competizione nel collegio di Silvio Berlusconi. Ha piazzato manifesti elettorali con lo slogan “Aggiusto i disastri degli altri, la competenza senza confini”.