La nuova sfida di Renzi: ecco cosa ha detto

Dal salario minimo alla battaglia per le europee, Matteo Renzi ha parlato durante la festa a Firenze di Italia Viva

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Sulle prossime elezioni, “è chiaro che non avrò alcuna intenzione di allearmi con la destra a Firenze”, ma “se emergono iniziative civiche, valuteremo le circostanze. Il Partito Democratico ha dominato la scena politica negli ultimi dieci anni sotto la guida di Nardella, ottenendo risorse finanziarie senza precedenti. Se la questione è di natura puramente politica, non prenderemo in considerazione un’alleanza con la destra; tuttavia, se si tratta di una sfida civica, saremo aperti a tutte le possibilità”.

Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha dichiarato durante la festa del suo partito che se si verificherà uno scontro tra destra e sinistra alle prossime elezioni, è evidente che Italia Viva non parteciperà al confronto. Tuttavia, se ci saranno iniziative civiche a Firenze, il partito è aperto a discutere la questione.

Cosa aspettarsi dalle elezioni europee

La sfida che aspetta ora Renzi è quella delle europee, con l’0biettivo di  “rovesciare l’Europa”: “Sarà la prossima sfida bella che faremo. La partita del Centro è bella. Abbiamo tutte le carte in regola per fare un bel lavoro, bisogna mettersi in campo per fare una bella battaglia. Nei prossimi nove mesi sono lotte senza quartiere”.

La focalizzazione è sui temi cruciali per il futuro della città, come l’aeroporto, che il Partito Democratico (Pd) sostiene da 15 anni. Renzi ha espresso il desiderio di capire se il Pd ha cambiato idea su questo progetto. Inoltre, ha sottolineato che Italia Viva è credibile su questioni sociali. Riguardo alla scelta del sindaco, Renzi ha menzionato l’importanza delle primarie, e se non verranno considerati per una coalizione, accettano la possibilità che altri partiti perdano la loro maggioranza. Infine, Renzi ha sottolineato la disponibilità di Italia Viva a discutere in base ai contenuti e ha avvertito che se la sfida contro il suo partito si baserà sull’idea che Italia Viva provochi la sconfitta, allora saranno i loro oppositori a perdere.

I rapporti di Italia Viva con il Partito Democratico

Successivamente, Renzi ha affrontato la questione dei rapporti con il Partito Democratico (Pd): “Vorrei chiedere a Elly Schlein se mi invita alla Festa dell’Unità a Ravenna, visto che tutti sono stati invitati tranne me. Chiedo a lei di invitarmi e di organizzare un dibattito sul jobs act. Se non desidera che io partecipi a Ravenna, allora noi la invitiamo a Santa Severa la settimana successiva. Proporre un referendum sul jobs act significa negare il passato del Pd, è un modo scandaloso di fare politica e una vergogna. Il jobs act è stato realizzato dal Pd, difeso dal Pd e promosso nelle fabbriche. Ora, per seguire Conte e i grillini, state diventando una caricatura di voi stessi. Caro Pd, avete dimenticato la vostra storia”.

Renzi ha poi proseguito: “Se Schlein non desidera confrontarsi con me perché si ritiene superiore, io sono disposto a organizzare un dibattito sul jobs act a Ravenna o Santa Severa con altri dieci partecipanti. Sono disponibile a confrontarmi con Dario Franceschini, Graziano Delrio, Debora Serracchiani, Lorenzo Guerini, Marianna Madia, Beatrice Lorenzin, Andrea Orlando, Nicola Zingaretti, Enrico Letta, Paolo Gentiloni. Se manca l’undicesimo partecipante, sono disposto anche a confrontarmi con Bersani”.

Durante il suo intervento ha parlato anche dello stadio Artemio Franchi, Renzi, ribadendo che “la costruzione dello stadio non può essere finanziata con fondi pubblici”, facendo riferimento alla sospensione di 55 milioni di euro destinati ai lavori nella zona del quartiere a causa delle restrizioni imposte dall’Unione Europea. In merito all’ipotesi di utilizzare temporaneamente lo stadio del rugby Padovani per ospitare la Fiorentina durante i lavori allo stadio Franchi, Renzi ha annunciato che il suo partito non voterà a favore di questa proposta. La priorità, secondo lui, dovrebbe essere data all’allocazione dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per affrontare le questioni relative alle abitazioni popolari.

I fondi del governo e la collocazione del partito in Parlamento

Il leader di Italia Viva ha dichiarato che ci sono trenta miliardi di euro di mancati fondi e che il governo non ha risorse a sufficienza per affrontare questa situazione. “Allora invece che fare tante promesse e giratine show, come quelle che sta facendo la Meloni, si concentrino su una cosa: abbassino le tasse. Tutte le volte la destra le abbassa, ma in campagna elettorale, a parole. Gli unici che abbassano le tasse siamo noi e in questo momento siamo all’opposizione”, ha detto il leader di Italia Viva

Sulla collocazione di Italia Viva in Parlamento, “credo che la cosa fondamentale che questo settembre ci mette davanti è che c’è un governo che non sta governando e un’opposizione che non sta facendo l’opposizione. C’è un governo in retromarcia e una opposizione che va in folle: in questo quadro noi facciamo il centro”, ha affermato Renzi. “Poi – ha aggiunto rispondendo ai cronisti – rispetto ai gruppi e a come li gestiremo lo vedremo nelle prossime settimane. Il punto chiaro è che il governo non governa e l’opposizione non fa l’opposizione: o si prova a far qualcosa noi o il Paese va in crisi”.

Rispondendo ai giornalisti, Renzi ha affermato che per quanto riguarda la gestione dei gruppi parlamentari, prenderanno decisioni nelle prossime settimane. Tuttavia, la cosa chiara è che il governo non sta svolgendo il suo compito di governo e l’opposizione non sta facendo il suo ruolo. Italia Viva si sente quindi chiamata a tentare di fare qualcosa, altrimenti il Paese rischia una crisi.

Tema salario minimo, cosa ha detto Renzi

Matteo Renzi ha criticato la proposta del Partito Democratico (Pd) per un salario minimo, sostenendo che non sia realistica. Ha ricordato che nel 2018, Italia Viva aveva proposto un salario minimo tra 9 e 10 euro, ma la Cgil aveva respinto la proposta. Renzi ha sottolineato che spesso le organizzazioni sindacali guardano più alle persone che fanno le proposte che alle proposte stesse.

Secondo Renzi, il vero problema non è il salario minimo in sé, ma la pressione fiscale elevata e la situazione del ceto medio. Ha criticato il piano del Pd, noto come “salario minimo alla Brunetta,” sostenendo che sia una beffa nei confronti degli italiani. Renzi ha evidenziato che il testo di legge proposto dall’opposizione per il salario minimo non è adeguato, poiché introduce un articolo (articolo 7) che istituisce un fondo nel bilancio per sostenere le imprese a pagare il salario minimo. Renzi ha equiparato questa proposta a un aumento delle tasse per finanziare il salario minimo e ha sottolineato che è necessario presentare una controproposta adeguata in Parlamento invece di discuterla nella “sala verde di Palazzo Chigi,” sottolineando che le questioni politiche dovrebbero essere affrontate nel contesto parlamentare.