Renzi alla Leopolda attacca duramente Von der Leyen: “Non va rieletta”

Duro attacco del leader di Italia Viva nei confronti della presidente della Commissione europea, ritenendola "non una leader, ma una follower dell'ideologia"

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Durante il suo intervento conclusivo alla Leopolda a Firenze, il convegno politico ufficiale di Italia Viva, Matteo Renzi ha lanciato un duro attacco contro la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen. In maniera perentoria, il leader di Italia Viva ha dichiarato: “Non deve essere rieletta”. Renzi ha continuato affermando che chiederà di non votare Von der Leyen e di votare invece una leader, non una seguace delle ideologie.

Per Renzi Von der Leyen deve essere “una leader, non una follower”

Il leader di Italia Viva ha cominciato il suo intervento chiedendo alla platea di dare un giudizio chiaro e senza mezzi termini su Von der Leyen, sottolineando la necessità di fare politica con coraggio e di esprimere opinioni anche scomode. Ha quindi elencato alcune delle criticità che, secondo lui, hanno caratterizzato il mandato della presidente della Commissione Ue sin dal 2019.

Ha anche tirato in ballo Alcide De Gasperi, citando una sua frase sul dopoguerra riguardante l’Europa, sottolineando la responsabilità italiana nella scelta di Von der Leyen, candidata voluta da Forza Italia e Antonio Tajani. Il leader di Italia Viva ha criticato aspramente la visione europeista di Tajani e Von der Leyen, definendola da burocrati grigi.

Uno dei principali punti di critica di Renzi riguarda lo sguardo sul futuro dell’Europa, soprattutto in ambito di materie prime, intelligenza artificiale e aerospazio, che secondo lui è stato rinviato e ha fatto sì che l’Europa sembri sempre più un luogo del passato. Renzi ha poi affrontato il tema delle riforme istituzionali dell’Unione Europea, sottolineando l’importanza di continuare a credere in esse nonostante le difficoltà, ma criticando il fatto che non siano arrivate negli ultimi anni.

Un altro punto toccato dall’ex premier riguarda la gestione della crisi nel Medio Oriente, evidenziando il fatto che Luigi Di Maio abbia rivestito il ruolo di inviato speciale in Terra Santa. Renzi ha ironizzato su questo, definendolo “un politico trombato in Italia”, e ha detto che secondo il suo punto di vista non bisogna mandare persone prive di competenza a gestire questioni diplomatiche cruciali.

Critiche alla politica italiana: da Conte a Meloni, passando per Salvini

Renzi non si è risparmiato per niente e ha criticato la politica italiana, prendendo di mira Giuseppe Conte e il suo cambiamento di posizione nel tempo, definendo la politica italiana fatta di personaggi ipocriti e incapaci di mantenere una linea coerente.

Matteo Renzi ha poi parlato delle prossime elezioni europee, sottolineando che Italia Viva è d’accordo con la lista unitaria proposta da Più Europa. Ha fatto sapere che se c’è una richiesta di fare un passo indietro da parte dei parlamentari in carica, Italia Viva è disposta a farlo, ma ha chiarito che il loro obiettivo è servire l’Italia, l’Europa e il futuro dell’Europa.

Ha anche affrontato il tema della politica interna, criticando Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Ha dichiarato che dopo 18 mesi di governo, il paese è più arrabbiato perché chi lo governa educa alla rabbia, all’intolleranza e al vittimismo. Ha sottolineato che le istituzioni devono venire prima di Meloni o dei cognati d’Italia, riferendosi a episodi controversi che coinvolgono alcuni parlamentari legati alla Lega Nord.