L’Ucraina attacca la Russia a pochi giorni dalle elezioni: cosa succede

Due battaglioni russi, che però combattono per Kiev, hanno attaccato l'esercito nemico nelle regioni russe di Belgorod e Kursk. La guerra "rincorre" Mosca a pochi giorni dal voto che incoronerà di nuovo Putin

Foto di Maurizio Perriello

Maurizio Perriello

Giornalista politico-economico

Giornalista e divulgatore esperto di geopolitica, guerra e tematiche ambientali. Collabora con testate nazionali e realtà accademiche.

L’Ucraina è ferita, a corto di munizioni e di uomini, ma continua a combattere. E, tramite formazioni russe che parteggiano per gli invasi, colpisce la Russia al di là del confine a pochi giorni dalle elezioni presidenziali che sanciranno l’ennesimo mandato di Vladimir Putin, nel tentativo di fiaccarne la stabilità e la reputazione agli occhi degli elettori.

Dopo aver spezzato la controffensiva di Kiev e conquistato diversi centri sul fronte orientale del Donetsk, come Avdiivka, Mosca viene ora “rincorsa” dalla guerra sul proprio suolo, come già accaduto più volte nel corso del conflitto.

Russia attaccata nel suo territorio: cosa è successo

Nella notte tra 11 e 12 marzo, le Forze armate di Kiev hanno fatto piovere una pioggia di droni su diverse regioni russe, arrivando fino ai dintorni di Mosca. L’iniziativa ucraina ha però seguito anche una direttrice terrestre: nelle zone di confine di Belgorod e Kursk sono stati segnalati scontri tra gruppi paramilitari russi filo-ucraini con sede nel Paese invaso e l’esercito russo governativo di stanza alla frontiera. Due di queste milizie pro-Ucraina, la Legione della Libertà di Russia (FRL) e il Battaglione Siberiano (SB), hanno pubblicato video che mostrano decine di loro combattenti in territorio russo. Il ministero della Difesa russo ha affermato che i tentativi di attacco sono stati sventati, ma secondo Ilya Ponomarev – oppositore russo che si è rifugiato in Ucraina – il villaggio di confine di Lozovaya Rudka è finito “sotto il pieno controllo delle forze di liberazione”. Nelle mani dei combattenti pro-Kiev è poi finito anche il villaggio di Tyotkino, allestito appositamente dal Cremlino come “cuscinetto” e non strategico in senso militare. In questo senso l’azione ucraina è più simbolica che altro.

Le notizie sugli attacchi ai danni dei russi sono giunte anche dai “voenkory”, i cosiddetti “corrispondenti di guerra” di Mosca che seguono gli sviluppi della guerra con l’Ucraina e ne amplificano propaganda, ma anche punti di debolezza. Un altro segnale delle tensioni e delle fratture crescenti all’interno della Federazione. Nel frattempo il Cremlino si è affrettato a riferire che dall’Ucraina sono arrivati “appena” 25 droni, senza però colpire obiettivi precisi. Un drone ha colpito l’edificio amministrativo di Belgorod, come riportato dallo stesso governatore Vyacheslav Gladkov. Nel fuggire dal villaggio di Tyotkino, le truppe russe hanno lasciato dietro di sé armi pesanti.

I battaglioni russi che combattono per l’Ucraina

La Legione della Libertà di Russia ha pubblicato un video della sua offensiva sferrata oltre confine. “Come tutti i nostri concittadini, nella Legione sogniamo una Russia liberata dalla dittatura di Putin. Ma non ci limitiamo a sognare: facciamo ogni sforzo perché questi sogni diventino realtà. Toglieremo la nostra terra al regime, centimetro per centimetro”, dichiara nel filmato un paramilitare armato. Il Battaglione Siberiano sottolinea invece che “sul territorio della Federazione Russa sono in corso aspri combattimenti”, pubblicando un clip che mostra presumibilmente i suoi miliziani impegnati con le forze governative russe. La truppa ha inoltre lanciato un messaggio riferendosi alle elezioni presidenziali russe del 15-17 marzo. “Le schede elettorali e i seggi elettorali in questo caso sono finzione. Solo con le armi in mano si può davvero cambiare la propria vita in meglio“.

Anche un altro gruppo russo con sede in Ucraina, il Corpo Volontario Russo (RDK), ha pubblicato video sostenendo che si tratta di combattenti impegnati contro le truppe governative russe. Media internazionali come la Bbc hanno verificato l’autenticità delle immagini pubblicate che mostrano un attacco contro un veicolo corazzato a Tetkino e i riferimenti temporali, oltre alla localizzazione, “paiono credibili”. Da parte sua, l’esercito regolare ucraino ha negato qualsiasi coinvolgimento nei raid transfrontalieri. Andriy Yusov, portavoce dell’intelligence militare ucraina, dichiara che i gruppi paramilitari sono “organizzazioni indipendenti” composte da cittadini russi e quindi operano “in patria”. La Legione della Libertà di Russia è emersa dopo l’invasione russa del 24 febbraio 2022: si tratta di un gruppo militare di cui fanno parte oppositori ed ex prigionieri o disertori russi. Il Corpo dei Volontari rappresenta una milizia di simile composizione, mentre il Battaglione siberiano sarebbe integrato nelle forze armate dell’Ucraina, inquadrato nella Direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa.