Quanto stanno spendendo Trump e Biden per le elezioni presidenziali Usa?

Come procedono le raccolte fondi per le campagne elettorali? Ecco quanto hanno racimolato i candidati e come stanno impiegando le somme

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Federico Casanova

Giornalista politico-economico

Giornalista professionista specializzato in tematiche politiche, economiche e di cronaca giudiziaria. Organizza eventi, presentazioni e rassegne di incontri in tutta Italia.

Che la politica sia una questione di soldi, non è un tema che impariamo oggi. Tutti sappiamo che – indipendentemente dalla carica per cui si corre, dal territorio che si vuole rappresentare e dal momento storico in cui si decide di farlo – per portare a compimento una candidatura occorre trovare fondi e finanziamenti sufficienti per sostenere le tante spese che compongono una campagna elettorale. Questo accade, in maniera indistinta, in Italia come in tutti gli altri Paesi del mondo.

E così, in questo 2024 in cui vengono chiamati alle urne i cittadini dell’Unione europea, dell’India, del Brasile e di tanti altri stati con un ruolo determinante negli equilibri globali, mancano ormai sei mesi a quella che gli esperti hanno già ribattezzato come l’elezione del secolo. A inizio novembre, infatti, dopo un confronto a distanza che sta durando ormai da diversi mesi, il presidente uscente Joe Biden si ritroverà di fronte ancora una volta quel Donald Trump che spera di riappropriarsi dello scranno riservato al presidente degli Stati Uniti.

Presidenziali USA 2024, la campagna elettorale entra nel vivo: cosa dicono i sondaggi su Joe Biden e Donald Trump

Nel corso delle ultime 14 settimane (più o meno da inizio anno ad oggi), i sondaggi americani più accreditati hanno registrato una sostanziale inversione di tendenza rispetto al periodo finale del 2023. Infatti, se il vantaggio di Donald Trump sembrava aver raggiunto la soglia del 2% nei primi giorni del nuovo anno, ora la situazione pare essere cambiata in maniera del tutto inaspettata: l’ultima rilevazione effettuata da Real Clear Polling (istituto che realizza la cosiddetta Super Media tra tutti i dati più autorevoli) vede Joe Biden staccato di un misero 0,2%. In sostanza, siamo di fronte ad un pareggio.

Occorre però ricordare che i numeri su scala nazionale servono solo per capire l’andamento generale. Una volta arrivati al momento del voto, la differenza la faranno i singoli Stati con i loro grandi elettori. Come ha ricordato di recente il sito YouTrend nella newsletter 270 dedicata alle presidenziali USA, ai Democratici potrebbe non bastare neppure un vantaggio complessivo di qualche decimale per avere la maggioranza degli eletti. Questo perché le aree con un peso maggiore andrebbero a schierarsi dalla parte dei Repubblicani. Trump, dunque, pare essere ancora il favorito.

Presidenziali USA 2024, quanto costa la campagna elettorale per i candidati alla Camera e al Senato?

Arriviamo ora al tema economico. In Europa le cose sono più semplici: esiste un limite massimo di spesa – fissato attorno ai 200mila euro, con alcune eccezioni in base al territorio in cui si corre – che ogni candidato può permettersi per la campagna elettorale che porterà alle elezioni europee del prossimo giugno. Oltreoceano questa soglia non esiste e ogni aspirante eletto può raccogliere (e, di conseguenza, spendere) senza alcun tetto previsto dalla legge. Questo meccanismo porta alla comparsa di situazioni molto diverse tra loro, a volte al limite del paradossale.

Per argomentare basta fare due esempi. Il primo riguarda le elezioni del 2020 per il seggio alla Camera dell’area tra il Bronx e il Queens, due celebri distretti di New York. Il candidato repubblicano John C. Cummings raccolse ben 30 milioni di dollari, ma risultò sconfitto dalla stella democratica Alexandra Ocasio-Cortez, che riuscì a batterlo racimolando una somma (seppur di poco) inferiore. A riprova che i soldi servono, ma non sono sinonimo di vittoria.

Il secondo esempio riguarda la sproporzione tra quanto necessario per essere eletti al Senato, ad esempio, in uno stato come l’Alabama (dove la schiacciante maggioranza repubblicana della popolazione permette ai candidati di quell’area di trionfare spendendo cifre minori) rispetto a ciò che accade in quelli che vengono definiti gli swing states, ossia gli stati in bilico (come l’Ohio, il New Hampshire, la Florida, il Mississipi e la Georgia), dove un’elezione al Senato può costare fino a 200 milioni di dollari.

Presidenziali USA, quanto hanno speso nel 2020 Joe Biden e Donald Trump per la campagna elettorale?

Partiamo da un dato certo, ossia quello relativo alla tornata elettorale di 4 anni fa. In quell’occasione, il presidente uscente Donald Trump riuscì a raccogliere (e a spendere) complessivamente 1,1 miliardi di dollari per la campagna elettorale. Una cifra che qui, in Europa, appare spropositata rispetto ai nostri parametri, ma che risulta comunque inferiore a quanto costò la corsa alla Casa Bianca per Joe Biden, che si spinse fino ad un totale di ben 1,6 miliardi di dollari. Giusto per fare un paragone (non calzante, ma interessante), Giorgia Meloni è diventata premier nel 2022 rendicontando una spesa complessiva di circa 118mila euro per la campagna elettorale.

Rispetto al 2020 tante cose sono cambiate e la disponibilità degli investitori a supportare Democratici e Repubblicani è diminuita, sia a causa dell’instabilità sullo scenario internazionale (tanto in Ucraina quanto in Medio Oriente, due fronti di guerra di cui si discute molto negli Stati Uniti), sia a causa dello scarso appeal dei due candidati presidenti. Entrambi con un’età che ha superato i 75 anni. Entrambi con un passato – e un presente – più o meno scomodo da mostrare. Trump e Biden sembrano aver diminuito la propria capacità di attrarre fondi e donazioni da parte dei supporters più facoltosi.

Presidenziali USA 2024, quanto stanno spendendo Joe Biden e Donald Trump per la campagna elettorale?

L’ultimo approfondimento pubblicato dal Wall Street Journal ha fatto il punto sull’attuale campagna elettorale. Al momento, Biden e i gruppi che sostengono la sua riconferma avrebbero raccolto circa 209 milioni di dollari: un gruzzoletto maggiore rispetto a quello acquisito fino ad ora da Trump, che si sarebbe fermato a quota 180 milioni di dollari. Un’altra grande differenza starebbe nel fatto che il presidente uscente, ad oggi, avrebbe speso non più della metà di quanto raccolto, mentre il tycoon avrebbe già dato fondo a tutte le sostanze. Vedremo chi dei due saprà elevare maggiormente il proprio budget nei prossimi sei mesi.

Una postilla finale. Singolare la storia di Nikki Haley, la più strenua rivale di Trump durante le primarie repubblicane per la scelta del candidato presidente: in corsa fino a inizio marzo, aveva già speso la bellezza di 133 milioni di dollari per sostenere la corsa (a lungo quasi senza speranze) contro l’avversario.