Guerra Ucraina Russia, Zelensky prende Sudzha: utilizzati anche carri armati inglesi

L'Ucraina conquista Sudzha e avanza nella regione di Kursk, mentre la Russia si riorganizza per reagire. Continuano le evacuazioni di civili nell'area

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Pubblicato: 16 Agosto 2024 09:08

L’offensiva ucraina in territorio russo sta segnando una fase inaspettata del conflitto, con le truppe di Kiev che avanzano oltre i confini e conquistano la città di Sudzha nella regione di Kursk.

Un’operazione, partita senza preavviso, che sta mettendo a dura prova le difese russe, aprendo scenari nuovi e più complessi. Mentre Zelensky annuncia i successi sul campo e richiede ulteriore supporto militare dai Paesi alleati, la Russia si riorganizza per rispondere con una controffensiva.

A pagarne le conseguenze, come in tutte le guerre, sono i civili, perché le evacuazioni di massa nelle aree colpite dalla guerra proseguono, mentre il conflitto si estende e si intensifica.

L’esercito ucraino avanza: Sudzha cade nelle mani di Kiev

Partita senza preavviso il 6 agosto, l’offensiva ucraina oltre confine ha sorpreso molti osservatori internazionali. Le forze di Kiev hanno guadagnato terreno rapidamente e, nonostante inizialmente si pensasse a un’azione difensiva per contrastare i raid provenienti da Kursk, la portata di questa operazione suggerisce obiettivi più ambiziosi. L’avanzata procede con decisione, mentre le truppe ucraine consolidano le loro posizioni.

Le truppe ucraine continuano a spingersi sempre più in profondità nel territorio russo, dopo aver conquistato la città di Sudzha nella regione di Kursk. L’annuncio è arrivato direttamente dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha aggiornato il Paese sulla situazione in corso giovedì.

Oleksandr Syrsky, comandante in capo dell’esercito ucraino, ha dichiarato che le forze di Kiev ora detengono il controllo di 82 località distribuite su un’area di oltre 1.150 chilometri quadrati. Durante un incontro con Zelensky, Syrsky ha detto che l’avanzata ucraina ha portato le truppe a spingersi 35 chilometri all’interno del territorio russo, un progresso che evidenzia la portata e la gravità dell’operazione.

Zelensky ha inoltre chiarito che la capacità di continuare l’azione in territorio russo dipende dall’arrivo di nuove armi a lungo raggio. Tra i Paesi che hanno autorizzato l’invio di armamenti a Kiev vi sono Finlandia ed Estonia, aggiungendosi così al supporto già offerto dagli altri alleati europei. Secondo la Bbc, tra l’equipaggiamento ucraino figurano anche carri armati donati dal Regno Unito, impiegati con successo nelle incursioni recenti.

Le forze russe si preparano a reagire

Mosca non resta a guardare. Il ministro della Difesa russo, Andrey Belousov, ha dichiarato che la Russia sta predisponendo una risposta coordinata per contrastare l’avanzata delle truppe ucraine. Il piano prevede un miglioramento delle capacità di comando e un rafforzamento delle truppe nella regione di Belgorod. Nella giornata di giovedì scorso, le forze russe hanno annunciato di aver ripreso il controllo di Krupets, città precedentemente occupata, e di essere impegnate nel fermare ulteriori attacchi ucraini.

Le operazioni militari hanno portato all’evacuazione di oltre 120mila persone dalla regione di Kursk, in una Russia già sotto forte pressione, col rublo che crolla a picco. Le autorità russe hanno proclamato lo stato di emergenza federale nella vicina Belgorod, dove la situazione continua a rimanere tesa. Nel distretto di Glushkovsky, abitato da circa 18mila persone, è stato dato l’ordine di evacuare per motivi di sicurezza. Il governatore della regione, Aleksei Smirnov, ha invitato la popolazione a seguire le istruzioni delle autorità, che stanno coordinando lo spostamento dei residenti.