Donald Trump sbanca il Nasdaq con l’esordio di Truth e si salva dalla confisca dei beni per la condanna di frode. La società che controlla il social network, creato dal Tycoon dopo essere messo al bando dalle altre piattaforme, ha visto le sue azioni schizzare fino al +58% nel primo giorno a Wall Street, per poi stabilizzarsi intorno al +36%. Il sorprendete exploit si traduce in un valore di circa 10 miliardi della Trump Media & Technology Group, la società nata dalla fusione la Digital World Acquisition proprio per il lancio del nuovo titolo in Borsa. Grazie al possesso di circa il 60% della social media company TMTG, l’ex presidente Usa ha in tasca una quota da 5,5 miliardi che lo fa entrare nella classifica Bloomberg dei 500 uomini più ricchi del mondo e gli fa tirare un sospiro di sollievo per la cauzione da 175 milioni da pagare entro pochi giorni.
La cauzione
Trump, infatti, ha ottenuto un maxi sconto sulla sanzione da 464 milioni che avrebbe dovuto pagare entro la scadenza del 25 marzo, in seguito alla condanna di frode, cospirazione ed emissione di falsi rendiconti finanziari e falsi documenti aziendali, per aver gonfiato in maniera fraudolenta il valore dei suoi beni. Dopo il ricorso presentato alla Corte d’Appello d’Appello di New York, i giudici hanno però ridotto la cauzione a 175 milioni di dollari, da saldare entro dieci giorni, in attesa che il processo faccia il suo corso (qui abbiamo parlato dello sconto concesso a Trump sulla super cauzione) mentre qui cosa ha rischiato e cosa rischia ancora se viene condannato in appello).
Una cifra più abbordabile per il Tycoon, soprattutto alla luce del successo delle azioni della TMTG, a cui fa capo il social network Truth, lanciato nel 2022 dall’ex presidente per fare concorrenza all’allora Twitter ‘X’, anche per ripicca per essere stato bannato in seguito alle accuse di aver istigato l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021.
Il successo a Wall Street
L’operazione del lancio del nuovo titolo “DJT” (le iniziali di Trump) è stata possibile tramite la fusione con la Dwac (Digital World Acquisition Corp), una Spac già quotata in Borsa, vale a dire un veicolo di investimento che attraverso una fusione permette a un’altra società di entrare nel listino senza dover effettuare un’offerta pubblica iniziale.
Un risultato sorprendente per molti addetti ai lavori, che potrebbe essere più effetto dell’entusiasmo dei sostenitori di Donald Trump piuttosto che una stima ragionevole delle prospettive alla base del business.
Nonostante abbia perso 49 milioni di dollari nei primi nove mesi dello scorso anno, con pochissime entrate e ancora meno utenti registrati su Truth, Trump Media ha dunque sparigliato le carte a Wall Street dando a Trump l’asso nella manica per convincere le compagnie assicurative che gli hanno negato il prestito per pagare la cauzione (qui avevamo parlato del prestito respinto a Trump dalle compagnie assicurative per pagare la cauzione).
L’ex presidente, però, non può considerarsi ancora salvo, in quanto non potrà ancora intascare i suoi 78 milioni di azioni prima di sei mesi e, anche se riuscisse a ottenere una fideiussione, come società quotata la TMTG sarà sotto la lente delle autorità americane oltre che esposta a potenziali cause degli azionisti se si riscontrassero carenze nelle comunicazione o informazioni fuorvianti.