Alcuni esponenti del Governo hanno iniziato a ipotizzare di costruire una delle future centrali nucleari italiane nella zona di Marghera, nel comune di Venezia. Marghera è una delle aree più industrializzate del Nord Italia e fa parte della Terraferma di Venezia, non si trova quindi nelle isole della laguna, ma sulla costa.
Il presidente del Veneto Luca Zaia si è però immediatamente opposto a questa opzione. Zaia è il più importante esponente della Lega in Veneto, ma non ha una politica del tutto allineata con quella del partito nazionale guidato da Matteo Salvini. Più volte ha espresso posizioni dissidenti su temi anche sensibili.
La proposta di costruire una centrale nucleare a Porto Marghera
Il Governo di Giorgia Meloni sta provando a riavviare il programma nucleare civile italiano. Il nostro Paese ha rinunciato già due volte a questi progetti, in corrispondenza dei due peggiori disastri nucleari della storia, quello di Chernobyl del 1986, allora in Urss, oggi in Ucraina, e quello di Fukushima in Giappone, nel 2011.
Dopo diversi mesi in cui gli esponenti del Governo hanno parlato del tema senza indicare dove le nuove centrali nucleari potrebbero sorgere, è stato il presidente del Cnel Renato Brunetta a proporre per la prima volta Marghera: “Vista la sua vocazione industriale, Porto Marghera potrebbe essere un sito per il nucleare” aveva dichiarato al Venice Hydrogen Forum, alla presenza del ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, che però aveva subito precisato che nessun piano effettivo era in moto in tal senso.
Giorni dopo il ministro per le Imprese e il Made in Italy Adolfo Urso è però tornato sul tema: “Un impianto anche a Porto Marghera? Certo, Venezia può essere un sito. Confindustria ha detto di voler avanzare richieste in tutta Italia, per consentire alle imprese di essere più competitive” ha dichiarato annunciando l’arrivo di un decreto per il ritorno al nucleare in Consiglio dei ministri.
La reazione del presidente del Veneto Luca Zaia
Il presidente del Veneto Luca Zaia, che fa parte della Lega, partito della maggioranza di Governo, si è però nettamente opposto alla costruzione di una centrale nucleare vicino al territorio lagunare.
“Un impianto nucleare a Venezia? No. Porto Marghera, con il suo petrolchimico, è già un’area delicata e complessa. Aggiungere un impianto nucleare aumenterebbe i rischi non solo per Venezia e l’entroterra, ma per tutto l’ecosistema unico della laguna. Venezia ha bisogno di protezione e di scelte sostenibili, non di nuovi pericoli. La transizione verso un futuro green richiede attenzione e cura per ambienti fragili come il nostro” ha dichiarato Zaia in un post sul proprio account Instagram
L’atteggiamento di Zaia su questo tema viene spesso identificato con l’acronimo inglese Nimby (Not in my back yard, letteralmente “non nel mio cortile”). Le iniziative Nimby nascono per impedire la costruzione di infrastrutture in determinate zone di un Paese. Hanno origine di solito tra gli abitanti del luogo e non si oppongono all’infrastruttura in sé ma al suo posizionamento sul territorio. Il presidente del Veneto ha infatti aggiunto che “Ci sono tanti altri siti” per costruire centrali nucleari in Italia.