Bcc Iccrea e Sace insieme per le Pmi: i nuovi finanziamenti verdi e digitali

Bcc Iccrea e Sace mettono a disposizione delle pmi strumenti di investimento e garanzie per la doppia transizione ecologica e digitale

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Redazione

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Il gruppo Banca di credito cooperativo Iccrea e Sace hanno siglato due accordi per permettere alle Pmi un accesso facilitato a finanziamenti che vadano verso una doppia transizione ecologica e digitale con maggiori garanzie rispetto ad altri strumenti disponibili sul mercato.

La duplice transizione è un passaggio fondamentale per le piccole e medie imprese del nostro Paese, per rimanere competitive sul mercato globale. Si tratta inoltre di due prerequisiti fondamentali per avere accesso a diversi mercati e sfruttare al meglio le esportazioni, che rimangono una parte cruciale dell’economia italiana.

Sace e Bcc Iccrea insieme per le Pmi

Sace e il gruppo Banca di credito cooperativo Iccrea hanno siglato due accordi per inizializzare due convenzioni mirate alla transizione digitale e a quella ecologica. Si chiameranno rispettivamente Futuro e Green, e saranno finanziamenti dedicati a sostenere gli investimenti delle Pmi in questi campi.

Sia Bcc che Sace hanno rilasciato una nota che sottolinea che le aziende del gruppo Bcc Iccrea potranno accedere a specifiche garanzie da parte della società di assicurazione controllata dal ministero dell’Economia e delle Finanze, per coprire gli investimenti fatti in questi ambiti.

Queste garanzie saranno esclusivamente dedicate alle società di capitali. In particolare saranno le piccole e medie imprese italiane quelle che potranno sfruttare meglio questi vantaggi per investire sulle due transizioni, diventate ormai fondamentali per avere successo sul mercato globale.

Le garanzie messe a disposizione da Sace per questi investimenti saranno la Garanzia Green, che avrà un valore pari all’80% del finanziamento stesso, e la Garanzia Futuro, che invece si fermerà al 70% del totale del finanziamento ricevuto dall’azienda.

L’importanza della doppia transizione per le esportazioni

Le transizioni digitale e ecologica non sono soltanto parametri che permettono di adeguarsi a nuove norme e leggi. Si tratta di due percorsi cruciali per tutte le aziende per essere non soltanto sostenibili ma anche competitive in un mercato globale sempre più difficile da navigare.

La cosiddetta duplice transizione aumenta la propensione all’export delle Pmi italiane. Secondo una ricerca svolta proprio da Sace, le piccole e medie imprese del nostro Paese esportano oltre il 70% della loro produzione. Da questo flusso di merci ricavano 123,5 miliardi di euro provenienti dai Paesi Ue e 31,6 miliardi di euro che invece vengono dai Paesi fuori dall’Unione Europea.

La propensione all’export si riflette negli investimenti verdi e digitali: il numero delle aziende che esporta e investe in almeno una delle due transizioni è di 20 punti percentuali maggiore rispetto a quelle che esportano ma non investono né nel miglioramento delle proprie infrastrutture digitali né in un minore impatto ambientale delle proprie attività.

Nonostante ciò, il 28% delle Pmi fatica ancora ad accedere a queste due transizioni per vari motivi. Da una parte c’è una forte barriera culturale del management, che non ritiene importanti gli effetti della transizione digitale sulla competitività o non ha interesse nella transizione verde.

Mancano poi spesso le risorse economiche per effettuare investimenti importanti come quelli necessari per digitalizzare un’azienda o renderla più verde. Anche la burocrazia italiana è citata nella ricerca come un problema da 12 imprese su 100.