Allarme medici di base, 15 mln di italiani a rischio. Arriva la startup che ci cura a casa

Entro 6 anni oltre 15 milioni di italiani potrebbero restare senza medico. La situazione negli ospedali anche è esplosiva. Ecco una piccola grande rivoluzione da una startup italiana

Foto di QuiFinanza

QuiFinanza

Redazione

QuiFinanza, il canale verticale di Italiaonline dedicato al mondo dell’economia e della finanza: il sito di riferimento e di approfondimento per risparmiatori, professionisti e PMI.

In Italia secondo l’Istat ci sono 42.200 medici di base. La categoria sta via via diminuendo per mancanza di ricambio generazionale: 35mila di loro andranno in pensione entro il 2027, che detto altrimenti significa che 15 milioni di italiani potrebbero restare senza medico di base entro 6 anni.

Allarme medici di base

Almeno 1,5 milioni di italiani sono già senza il medico di fiducia. Alcuni sono costretti ad appoggiarsi a studi già full, altri si affidano a sostituti. Ma sicuramente i numeri sono sottostimati, e questo fenomeno rappresenta una bolla che potrebbe esplodere prestissimo. Già con la pandemia le falle di un sistema obsoleto e inadeguato si sono manifestate in tutta la loro criticità.

Un disastro se guardiamo i numeri: la popolazione tende a invecchiare e avremo 5,2 milioni di over 80 entro il 2030. I malati cronici sono in costante aumento: 23 milioni. Aumenta sempre di più anche la necessità di eseguire esami di primo livello, ma le liste d’attesa per visite ed esami si allungano a dismisura, oltre il tollerabile, fino a 1 mese per la prima visita con il proprio medico di base.

Situazione esasperante negli ospedali

In pronto soccorso e 118 mancano 4mila medici e 10mila infermieri. Nelle corsie il peso dei codici bianchi e verdi, in piena quinta ondata Covid, è esasperante: quasi il 70% degli accessi al pronto soccorso è rappresentato da cure non urgenti. I pronto soccorso sono intasati da pazienti che stazionano in ospedale per ore, talvolta senza nemmeno essere presi in carico, perché non c’è tempo, e non c’è personale.

Sempre per mancanza di medici ci sono ospedali in cui le prime visite, di alcune specialità, non possono essere effettuate, o sono sospese a tempo indeterminato.

Quanto “conta” la salute nelle nostre vita

Secondo il report dell’Economist Intelligence Unit “The future of Healthcare”, in Europa nel 2023 si spenderà in media il 14% del Pil per la sanità. Le ragioni dell’aumento dei costi sono l’invecchiamento della popolazione, l’aumento delle malattie croniche, lo sviluppo delle tecnologie sanitarie, le richieste dei pazienti legate all’aumento delle conoscenze e agli stili di vita e un’organizzazione sanitaria focalizzata sui problemi sanitari del passato.

A fronte di questo quadro dalle tinte allarmanti, la richiesta di “salute” è enorme. Per dare un numero, ogni anno in Italia vengono eseguite più di 4 miliardi di ricerche online legate al tema salute. L’emergenza Covid ha rivoluzionato in poche settimane il nostro modo di vivere e lavorare. Anche il nostro modo di curarci, facendo emergere la grande difficoltà del principale presidio intorno a cui è costruito il nostro sistema sanitario, il medico di base, messo a dura prova dallo squilibrio tra il numero di pazienti e il numero di medici a disposizione.

Le persone cercano di fugare i propri dubbi, anche in fatto di salute, cercando su Google e affidandosi all’auto-diagnosi, ottenendo risposte spesso inesatte, parziali o fuorvianti. E’ in questo grave e pericoloso gap, della medicina pubblica da un lato e delle diagnosi fai da te, che si inseriscono realtà che tentano di gestire e sopperire alle inefficienze della sanità pubblica.

Una startup che ci cura a casa

E’ il caso della startup LAMI, che ha messo a punto una piattaforma online in cui il paziente può trovare una prima risposta ai propri quesiti di salute, scientificamente corretta, in tempi brevi. Si tratta di una piattaforma in cui il paziente può trovare una prima risposta ai propri quesiti di salute, scientificamente corretta, in tempi brevi, ed essere accompagnato in qualunque percorso diagnostico o terapeutico si riveli necessario.

Nata durante il lockdown da un’intuizione tanto semplice quanto efficace: assistere i malati di Covid al proprio domicilio in modo efficiente e veloce, in un momento in cui in Italia, e non solo, anche le informazioni arrivavano a fatica, soprattutto dai medici di base, travolti dal sovraccarico di lavoro, e i luoghi solitamente deputati alla cura, come gli ospedali e i Pronto Soccorso, erano luoghi da evitare, oltre che allo stremo.

L’efficacia del servizio in quelle settimane ha fatto il resto, tanto che LAMI è cresciuta rapidamente, ampliando i servizi e accompagnando le persone in diverse necessità: dalle ecografie all’infermieristica, dai servizi per bambini e ragazzi – pediatra, psicologo, logopedista – ad ambiti medici specifici, tutto sempre con visite domiciliari e, quando possibile, in telemedicina.

LAMI può essere un piccolo aiuto, che sostituisce il pericoloso “dottor Google” e che aiuta le persone per piccole diagnosi quotidiane. Lo slogan è chiaro e di sicura efficacia: il medico di fiducia, ovunque siamo. Offre un supporto ai bisogni dei pazienti, con servizi di assistenza istantanea attraverso chat, video-consulti medici, esami e visite a domicilio.

“La principale differenza tra le piattaforme esistenti e LAMI è il punto di partenza” spiega il CEO Davide Barenghi. “Noi non presumiamo che i pazienti sappiano sempre di cosa hanno bisogno. Il nostro lavoro, quindi, non è solo offrire servizi medici, ma anche e soprattutto aiutare le persone a mettere a fuoco il proprio bisogno e a definire il percorso di salute più adeguato”.

Per farlo, Barenghi e il suo team utilizza strumenti tecnologici che permettono, assieme al personale medico, di erogare servizi di qualità per rendere più efficiente possibile la relazione medico-paziente, così che sia favorevole per entrambi. Rendere semplice qualsiasi azione e servizio è l’obiettivo su cui lavora Lami, ogni giorno: dalla prenotazione di un appuntamento, alla UX del sito, facile e intuitiva; all’assistenza ai pazienti che sfrutta tutte le potenzialità che oggi la tecnologia offre.

Come funziona LAMI

I pazienti hanno la possibilità di affidarsi a un team qualificato di professionisti che li guida e supporta velocemente nel percorso di scelta del servizio. Stabilito il percorso, il paziente può facilmente prenotare, sulla piattaforma, i servizi necessari che vengono resi online o al domicilio.

Oltre ai tre fondatori di Lami, Davide Barenghi, Chiara Frigerio e Tommaso de Mojana, LAMI ha un comitato scientifico composto da un’equipe multidisciplinare che guida nella scelta dei professionisti, nella selezione dei servizi e delle soluzioni più innovative. Il direttore medico e i membri del comitato scientifico controllano e supervisionano lo sviluppo dei servizi e delle attività. L’operatività e le richieste dei pazienti sono gestite da un team di infermieri esperti e da un customer care.

Dov’è attivo il servizio

Da marzo 2020 è servita per portare tamponi a domicilio, ed è cresciuta esponenzialmente e ora conta già 5mila pazienti iscritti e 20mila prestazioni erogate.

Per ora il servizio è attivo in Lombardia, a Torino e a Roma, ma entro il 2022 l’obiettivo è arrivare in tutta Italia.