Pensioni, casse Inps messe a dura prova a causa del Coronavirus: i rischi

Pensioni a rischio a causa dell'emergenza Coronavirus? I rischi a cui andiamo incontro

Pubblicato: 23 Maggio 2020 11:05Aggiornato: 2 Maggio 2024 10:58

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Alessandra Di Bartolomeo

Giornalista di economia

Giornalista esperta di risparmio, ha maturato una vasta esperienza nella divulgazione di questioni economiche.

L’emergenza Coronavirus ha costretto lo Stato ad intervenire su più fronti, con interventi a favore di famiglie, lavoratori e imprese, che inevitabilmente hanno messo a dura prova l’Erario. Fortemente provate dalla crisi anche le casse Inps, che tra bonus ai professionisti e sussidi economici a chi è in difficoltà, si sono ritrovate nella posizione di dover fronteggiare un’enorme uscita di denaro. Questo ha spinto molti a chiedersi se e come questa situazione avrà un effetto negativo sulle pensioni. In sostanza: c’è qualche rischio concreto che l’Istituto non possa più permettersi di pagare i pensionati?

Pensioni a rischio a causa del Coronavirus? I rischi

Delle pensioni a rischio, nonché dell’eventualità di vedere gli assegni decurtati, se ne parla in realtà fin dallo scoppio della pandemia. Sono mesi che, tra fake news e falsi allarmismi, la gente si chiede se possa effettivamente verificarsi la situazione in cui, da un giorno a l’altro, lo Stato decida di tagliare le pensioni. Sulla questione, proprio recentemente, si è allora espresso il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’Ente previdenziale, cercando di fare chiarezza su quelli che sono i rischi reali.

Seppur le casse dell’Istituto siano ad oggi fortemente provate, il Presidente del Civ, Guglielmo Loy, in un’intervista rilasciata a Gr1 ha dichiarato che al momento la situazione delle pensioni è rimasta gestibile. I conti in rosso dell’Inps riguardano infatti le minori entrate, dovute anche al blocco delle attività, mentre i fondi pensione, nonostante tutto, risultano essere ancora in equilibrio.

Se l’economia crolla l’intervento dello Stato sulle pensioni diventa necessario

Loy ha evidenziato in modo chiaro e inequivocabile che, qualora la crisi economica, attualmente in corso, dovesse progressivamente attenuarsi nel tempo e il governo fornisse un adeguato sostegno finanziario, le erogazioni pensionistiche potrebbero essere gestite senza necessità di ricorrere a tagli o riduzioni. Tuttavia, il Presidente Civ ha ulteriormente enfatizzato che, in caso di crollo dell’economia e del mercato del lavoro, il problema dell’equilibrio finanziario coinvolgerebbe inevitabilmente l’intero paese, incluso il sistema previdenziale rappresentato dall’INPS. Questo implica che, qualora la crisi dovesse persistere nel tempo, potrebbe rendersi necessario un intervento governativo anche nell’ambito delle pensioni. L’eventuale evolversi della grande recessione, anticipata da diversi esperti del settore, verso scenari di grave deterioramento del contesto economico potrebbe mettere a repentaglio l’intero sistema finanziario nazionale, portandolo sull’orlo di un collasso senza precedenti. In una simile eventualità, i problemi derivanti sarebbero di tale portata che una revisione profonda e inevitabile del sistema pensionistico si renderebbe impellente.

Questi scenari, per quanto estremi, costituiscono una considerazione fondamentale per la governance economica e previdenziale del paese, richiamando l’importanza di una visione strategica e flessibile nell’affrontare le sfide attuali e future. È necessario quindi adottare un approccio prudente e previdente, pianificando soluzioni tempestive e adeguate per far fronte a potenziali crisi economiche prolungate e ai loro effetti devastanti sul sistema pensionistico e sull’intera struttura economica del paese. In questo contesto, la responsabilità delle istituzioni è duplice: da un lato, è necessario adottare misure immediate e mirate per sostenere l’economia e proteggere il mercato del lavoro, riducendo al minimo gli impatti negativi della crisi; dall’altro, occorre sviluppare strategie a lungo termine per rafforzare la resilienza del sistema previdenziale, garantendo la sicurezza economica e sociale dei cittadini anche in condizioni di estrema difficoltà.