Pensioni, attenzione al cedolino di marzo: cambiano le date e novità in arrivo

L'Inps annuncia la modifica delle date per la pensione del mese di marzo e l'introduzione di alcune novità da tenere presente

Attenzione alle pensioni di marzo, perché cambiano le date. Mentre il 1° marzo è il termine per presentare domanda di pensione per i precoci, sono in arrivo altre novità.

Poiché il 1° marzo sarà domenica, per il prossimo mese il cedolino della pensione sarà pagato lunedì 2 marzo. La data è questa sia per i pensionati che riscuotono in banca sia presso Poste Italiane. Il pagamento comprende tutte le pensioni di cui il soggetto è titolare.

Ricordiamo, infatti, che le pensioni corrisposte in rate mensili anticipate sono pagate il primo giorno bancabile di ciascun mese, ad eccezione del mese di gennaio, per cui il pagamento viene effettuato il secondo giorno bancabile.

A cosa serve il cedolino

Mentre proseguono le trattative tra Governo e sindacati sulla riforma delle pensioni, ricordiamo che il cedolino della pensione è il documento che consente ai pensionati di verificare l’importo pagato ogni mese dall’Inps e di conoscere le ragioni per cui tale importo può variare.

Il cedolino è messo a disposizione dei pensionati sul sito Inps: possono accedere a questo servizio gli utenti in possesso delle credenziali di accesso PIN, SPID, CIE e CNS. È possibile consultare il cedolino anche dal proprio smartphone o tablet utilizzando la app INPSMOBILE.

Addizionali e ricalcolo

Per quanto riguarda le prestazioni fiscalmente imponibili, oltre all’Irpef mensile, vengono trattenute le addizionali regionali e comunali relative al 2019. Per chi non lo sapesse, queste trattenute, relative all’anno precedente, sono effettuate in 11 rate nell’anno successivo. Da questo mese viene avviata anche la trattenuta per addizionale comunale in acconto per il 2020, che proseguirà fino a novembre 2020.

È stato inoltre effettuato il ricalcolo dell’Irpef pagata mensilmente nel corso dell’anno 2019, in particolare per i pensionati che abbiano percepito nel corso del 2019 altre prestazioni assoggettate a tassazione. Nel caso in cui l’Irpef pagata per il 2019 sia risultata inferiore a quanto dovuto, l’Inps procederà ad effettuare la trattenuta per il recupero dell’Irpef dovuta sul rateo del mese di marzo fino a capienza o, laddove l’importo della pensione non sia sufficientemente capiente, sui ratei mensili successivi.

Nel solo caso di pensionati con importo annuo lordo complessivo fino a 18mila euro, per i quali il ricalcolo Irpef ha determinato un conguaglio a debito di importo superiore a 100 euro, le trattenute vengono effettuate con rate di pari importo fino alla mensilità di novembre.

Le prestazioni di invalidità civile, le pensioni e gli assegni sociali, le prestazioni non assoggettate alla tassazione per particolari motivazioni, come detassazione per residenza estera e vittime del terrorismo, non subiscono trattenute fiscali.

Crediti fiscali

Nel mese di marzo vengono inoltre rimborsati, se spettanti, i crediti Irpef relativi all’anno 2019 nel caso in cui l’Irpef mensile sia stata pagata in misura superiore rispetto a quanto dovuto su base annua.

Trattenute

Viene infine avviato il recupero, con trattenuta mensile, sulle pensioni di coloro che hanno ricevuto nel corso del mese di novembre 2019 una comunicazione di indebito inviata dall’Inps. Il piano di recupero verrà gestito con le modalità descritte nella notifica.

In linea generale, i pensionati interessati sono i titolari di prestazioni collegate al reddito delle gestioni private e di prestazioni assistenziali che sono state ricalcolate in base alle informazioni reddituali relative all’anno 2017 (campagna REDITA2018) pervenute all’Inps e per le quali si è determinato un debito.

Le principali prestazioni collegate al reddito sono, ad esempio, l’integrazione al trattamento minimo, la maggiorazione sociale e l’assegno sociale. Ricordiamo che tutte le prestazioni collegate al reddito vengono corrisposte annualmente in via provvisoria, sulla base dei redditi dichiarati negli anni precedenti.

Successivamente, viene effettuata la verifica dell’effettivo diritto sulla base dei redditi a consuntivo trasmessi all’Inps dall’Agenzia delle Entrate o dichiarati dagli interessati stessi.

Le comunicazioni di indebito inviate nel mese di novembre 2019 sono relative alle prestazioni collegate al reddito corrisposte in via provvisoria dall’Inps negli anni 2017 e 2018. La verifica del diritto è stata effettuata sulla base dei redditi a consuntivo dell’anno 2017.

Riduzione pensioni di importo elevato

Per le pensioni di importo elevato prosegue la trattenuta relativa al 2020.

Nei casi in cui la trattenuta effettuata nel 2019 sia stata inferiore al dovuto, viene applicata la seconda rata del recupero, che verrà effettuato complessivamente in 3 rate.