Pensioni: 5 milioni di pensionati sotto i 1.000 euro al mese

Sono circa un terzo del totale. I numeri dall’osservatorio Inps sulle 'Prestazioni pensionistiche e beneficiari del sistema pensionistico italiano'. Vediamo l'analisi nel dettaglio.

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Redazione

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In periodo di riforma del sistema pensionistico – che nel 2022 poggerà su Quota 102 mentre viene aggiornata la lista dei lavori ‘gravosi’ per l’Ape Sociale – l’osservatorio Inps fa il punto sulle prestazioni 2020. Da cui emerge che è vero che i giovani sono penalizzati da politiche previdenziali che guardano molto poco a loro e spesso di più ai già garantiti, ma èanche vero che oltre un terzo di quei garantiti vive in realtà con un assegno ben al di sotto dei 1.000 euro mensili.

Pensione sotto 1.000 euro

Sono infatti oltre 5,3 milioni i pensionati che nel 2020 hanno avuto un reddito da pensione complessivo inferiore a 1.000 euro, equivalente al 33,4% dei pensionati complessivi. La maggioranza dei pensionati sotto i 1.000 euro sono donne (3,4 milioni), e qui emerge con chiarezza l’importanza di un percorso che porti alla parità salariale. Nella fascia delle pensioni più alte, superiori a 4mila euro al mese ci sono 585mila pensionati (il 3,6% del totale) con redditi per oltre 40 miliardi complessivi (il 13,2% del totale).

Distribuzione

Dall’analisi della distribuzione territoriale di pensioni e pensionati si osserva che nelle regioni settentrionali si ha un maggior numero sia di pensioni sia di pensionati (rispettivamente il 47,3% e il 47,8% del totale). Gli importi medi delle pensioni sono più elevati al Nord rispetto al resto dell’Italia (+7,1 punti percentuali rispetto alla media nazionale).

Analizzando la distribuzione dei pensionati per classe di età, di ampiezza quinquennale tra i 65 e i 79 anni, si osserva che la classe più numerosa, sia per i maschi che per le femmine, è quella degli ultraottantenni. La classe dove si riscontra l’importo medio più elevato è, per entrambi i sessi, quella tra 65 e 69 anni.

Pensioni di vecchiaia

Il gruppo più numeroso di pensionati è quello dei titolari di pensioni di vecchiaia: sono 11.168.031. Tra questi il 27,9% è anche titolare di trattamenti appartenenti ad altri tipi.

I pensionati titolari di invalidità previdenziale sono circa 1 milione; poco meno della metà (il 49,6%) cumula pensioni di tipo diverso da quelle di invalidità previdenziale. I titolari di pensioni ai superstiti sono 4.305.860; circa un terzo (il 32,6%) percepisce solo pensioni ai superstiti, mentre il restante 67,4% percepisce anche pensioni di altro tipo.

I beneficiari di prestazioni di tipo assistenziale sono circa 3,6 milioni; il 50,7% è titolare anche di prestazioni diverse da quelle assistenziali. Sono principalmente i beneficiari di indennità di accompagnamento che percepiscono anche pensioni di tipo previdenziale.

Assegno medio

Il totale delle pensioni con decorrenza nel 2020 è di 861.070, per un importo medio mensile alla decorrenza di 1.240 euro: di queste, 472.866 sono riferite a donne, per un importo medio mensile di 1.030 euro, e 388.204 a uomini, con 1.494 euro mensili. Lo rileva l’Inps nel monitoraggio sui flussi pensionistici.

In particolare, per quanto riguarda le singole categorie, le pensioni con decorrenza 2020 sono state: 271.459 pensioni di vecchiaia (compresi gli assegni sociali), 292.012 pensioni anticipate, 44.736 pensioni di invalidità e 252.863 pensioni ai superstiti. Nei primi nove mesi del 2021: 199.837 vecchiaia, 214.409 anticipate, 30.284 invalidità e 172.827 superstiti.

Analizzando le singole gestioni, il Fondo pensioni dei lavoratori dipendenti ha totalizzato 367.257 pensioni nel 2020 e 264.062 nei primi nove mesi del 2021; seguono la gestione dipendenti pubblici con rispettivamente 168.896 e 119.627, artigiani (93.540 e 66.088), commercianti (81.828 e 57.291), parasubordinati (38.428 e 27.443) e coltivatori diretti, coloni e mezzadri (41.450 e 27.606). Gli assegni sociali sono stati 69.671 nel 2020 e 55.240 nel 2021.

Le nuove pensioni con decorrenza gennaio–settembre 2021 sono state 617.357 in totale, per un importo medio mensile di 1.219 euro: anche in questo caso prevalgono per numero le pensioni femminili, 348.758 contro le 268.599 maschili, a fronte però di un importo medio mensile più basso (1.036 euro contro i 1.456 euro degli uomini).