Che cos’è e come funziona l’assegno di cura

L'assegno di cura è un aiuto economico del Comune: ecco come funziona e chi ne ha diritto

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Alessandra Di Bartolomeo

Giornalista di economia

Giornalista esperta di risparmio, ha maturato una vasta esperienza nella divulgazione di questioni economiche.

Per le famiglie può risultare davvero complicata la gestione di persone non autosufficienti: spesso un componente del nucleo deve rinunciare al proprio lavoro per prendersi cura del proprio caro, per questo è stato pensato l’assegno di cura, valido sia per gli anziani che per i disabili. Vediamo insieme come funziona, quali sono i requisiti per richiederlo e come effettuare la domanda al Comune di residenza o alla Regione.

Cos’è e come funziona

Prima di spiegare bene cosa sia un assegno di cura, bisogna precisare cosa non è: non si deve confondere con l’assegno di accompagnamento o con la pensione di invalidità che viene erogata ai cittadini affetti da patologie congenite o acquisite. Tali sostegni sono riconosciuti e pagati dall’Inps mentre l’assegno di cura è gestito dal Comune ed è un aiuto economico per chi assiste in casa un disabile non autosufficiente. Generalmente, chi percepisce l’indennità di accompagnamento può ottenere anche l’assegno di cura, sono infatti due prestazioni diverse e assolutamente compatibili.

L’importo dell’assegno di cura

Non c’è una legge nazionale che precisi l’ammontare dell’assegno di cura per anziani o disabili, l’importo varia per ogni Regione: si va comunque da un minimo di 50 euro a un massimo da stabilire. I parametri su cui si basa la Regione sono però più o meno gli stessi: reddito e Isee della persona da assistere, le patologie di cui soffre, la presenza o meno di un badante. Per avere maggiori e più precise informazioni, il consiglio è quello di rivolgersi al patronato o all’ufficio Urp del proprio Comune.

Requisiti per richiedere l’assegno di cura

Ovviamente, l’assegno di cura si rivolge a tutti gli anziani e persone disabili, non più in grado di deambulare o comunque non autosufficienti. Anche sui requisiti per l’assegno di cura non ci sono regolamenti nazionali condivisi: ogni Regione ha la piena autonomia e, purtroppo, non è previsto da tutte le Regioni o Comuni. In linea di massima, altri requisiti sono:

  • reddito Isee inferiore a un importo stabilito;
  • certificato medico che dichiari la non autosufficienza;
  • disabilità fisica o demenza;
  • presenza o meno di collaboratori domestici e badanti.

Se ci sono difficoltà a reperire informazioni specifiche per il proprio comune di residenza, ci si può recare presso l’ufficio Urp, un Caf o un Patronato, che sapranno sicuramente guidare al meglio la richiesta a seconda delle esigenze e contingenze.

Come fare la domanda

Per presentare la domanda dell’assegno di cura, bisognerà vedere i bandi pubblicati dal Comune o Regione, in cui saranno indicate le scadenze, i documenti da allegare e tutti i passaggi da seguire. A questo punto il Comune analizzerà tutte le richieste ricevute e stilerà una graduatoria: tutte le persone inserite in graduatoria avranno diritto all’aiuto fino ad esaurimento fondi disponibili. Quindi, purtroppo, può succedere che, nonostante l’anziano o il disabile sia entrato in graduatoria e ha diritto all’assegno di cura, non riceva nulla per esaurimento dei fondi.  La buona notizia è che anche dall’Inps e dalla Asl si può accedere ad altri benefici, come RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale): il consiglio è quindi quello di informarsi.