L’evasione dell’Imu è scesa dell’11,6% in cinque anni

Per il Ministero dell'Economia il gap tra gettito effettivo e ipotetico per il pagamento dell'Imu è sceso a 5 miliardi e 55 milioni

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Gianni Balduzzi

Data journalist

Di formazione economica, da più di 10 anni utilizza numeri e statistiche per interpretare e cercare di raccontare la realtà come data journalist.

In Italia l’evasione fiscale continua a diminuire e la tendenza interessa tutte le imposte, ma soprattutto l’Iva e l’Imu. A dircelo è il Ministero dell’Economia e delle Finanze che ha presentato gli ultimi dati aggiornati nella sua Relazione su economia non osservata ed evasione, pubblicata in allegato alla Nota di Aggiornamento al Def (NaDef).

I numeri ci dicono che tra il 2016 e il 2021 c’è stato un significativo calo della differenza tra il gettito teorico e quello effettivo dell’Imu versata dagli italiani. Il primo è quello che secondo il Ministero dovrebbe entrare nelle casse municipali sulla base delle aliquote applicate dai vari comuni e le agevolazioni e detrazioni esistenti, e storicamente è sempre risultato superiore, anche di molto, al secondo, ovvero le entrate reali. La differenza tra le due grandezze viene chiamato tecnicamente “tax gap” ed è, appunto, l’evasione Imu presunta sulle imposte immobiliari ed è questo a essere nettamente in calo secondo gli ultimi dati.

Quanto diminuisce l’evasione fiscale sugli immobili

Nel 2016 gli incassi dei comuni per questo tipo di tasse ammontavano a 18 miliardi e 462 milioni di euro, ma secondo il Ministero avrebbero dovuto essere 24 miliardi e 183 milioni, per un tax gap, quindi, di 5 miliardi e 721 milioni, come si vede dalla nostra infografica. Questa cifra corrispondeva al 23,7% del gettito teorico calcolato. Nei successivi due anni l’evasione Imu è diminuita, passando a 5 miliardi e 514 milioni nel 2017 e a 5 miliardi e 455 milioni nel 2018, a causa di un contemporaneo aumento delle entrate effettive e a una riduzione di quelle teoriche, che sono scese grazie all’incremento delle detrazioni e delle agevolazioni decise dai vari governi.

Nel 2019 il tax gap è leggermente aumentato, di 7 milioni, ma dal 2020 ha ricominciato a scendere, e non di poco, arrivando a 5 miliardi e 191 milioni, per poi calare ancora di altri 136 milioni nel 2021. Nel complesso tra 2016 e 2021 la riduzione è stata di 666 milioni e, in termini percentuali, si è passati dal 23,7% di Imu evasa al 21,4%. L’accelerazione degli ultimi due anni è stata legata soprattutto alla diminuzione del gettito teorico, causata da una serie di sgravi varati per venire incontro alle difficoltà economiche derivanti dall’emergenza pandemica. Vi è però da sottolineare anche che proprio nel 2021 si è toccato il record di gettito effettivo, 18 miliardi e 619 milioni. Vuol dire, quindi, che i cittadini in generale sono stati più ligi rispetto al passato.

Numeri e grafici evasione Imu
Fonte: Truenumbers
A quanto ammonta l’evasione dell’Imu in Italia

Dove l’evasione Imu è maggiore

Secondo i calcoli dei Ministero dell’Economia a fronte di un tax gap medio nazionale del 21,4% vi sono importanti differenze regionali. In Calabria è del 40%, ed è molto alto anche in Campania, 34,3% e Sicilia, 33,2%, mentre è in Emilia Romagna che risulta essere più basso, solo del 10,9%. Inferiori alla media anche le percentuali della Valle d’Aosta, 11,5% e della Liguria, 13,5%.

In generale sembra essere presente quel divario tra Centro-Nord e Sud che caratterizza pure altri indicatori economici, anche se sono comunque presenti eccezioni. Per esempio l’evasione del pagamento dell’Imu è inferiore alla media in una regione considerata meridionale, l’Abruzzo, mentre in Puglia e in Molise il tax gap percentuale è inferiore rispetto al Lazio.

Probabilmente quest’ultimo dato è dovuto al fatto che secondo gli stessi calcoli del Ministero è proprio nelle grandi città sopra i 500mila abitanti, come Roma, che il tax gap è maggiore, e arriva al 23,8%. Scende, invece, al 20,9% in quelle tra 100mila e 250mila abitanti, ma, soprattutto, è più bassa nei comuni più piccoli. In quelli minuscoli, con meno di 500 persone, è solo del 13,1%, per esempio.

Gli immobili fantasma alla base dell’evasione

In questi paesi sono forse meno presenti i cosiddetti immobili “fantasma”, che sono tra le maggiori cause dell’evasione Imu, Sono quelli che esistono, ma che il Ministero dell’Economia non riscontra nelle dichiarazioni dei redditi e sono leggermente diminuiti nel tempo. Tuttavia se ne contano pur sempre 2 milioni. In parte questo numero è dovuto a errori dell’Amministrazione Pubblica o al fatto che i proprietari si sono trasferiti all’estero ma nella maggior parte dei casi si tratta di vera e propria evasione.

È soprattutto per questo che esiste il tax gap: perché la base imponibile effettiva, su cui si applica l’Imu, è inferiore a quella teorica, visto che non vi compaiono le case “fantasma”.