L’evasione fiscale costa in Italia ogni anno 1.700 euro per persona. Una cifra che potrebbe essere anche più alta visto che il calcolo è stato effettuato rispetto ai 99,2 miliardi di euro contenuti nelle statistiche ufficiali relative al 2020. Oltre alle conseguenze della pandemia quel numero non tiene conto infatti della guerra in Ucraina e dell’inflazione.
I numeri della Guardia di Finanza
In base al bilancio operativo della Guardia di Finanza, diffuso in occasione del 249esimo anniversario del Corpo, sono in aumento gli evasori totali scoperti, soggetti che non hanno mai pagato un euro di tasse: dal 1 gennaio del 2022 al 31 maggio di quest’anno ne sono stati individuati 8.924, oltre 3mila in più (il 54,8%) rispetto allo stesso periodo precedente, quando furono 5.762. Più che raddoppiato anche il valore dei sequestri di beni profitto dell’evasione e delle frodi fiscali: dai 2,2 miliardi del periodo gennaio 2021-maggio 2022 si è passati ai 4,8 miliardi dal gennaio 2022 al maggio 2023. Sul fronte della lotta all’evasione fiscale, in 17 mesi sono stati denunciati dalle Fiamme Gialle per reati tributari 19,.712 soggetti, di cui 438 arrestati, mentre sono stati 1.246 i casi di evasione fiscale internazionale scoperti.
Le imposte più evase
Ad oggi l’imposta più evasa in Italia è l’Irpef, l’imposta sul reddito delle persone fisiche. Il gettito mancante, secondo il Tesoro, è stato di circa 32 miliardi di euro. Segmentando per attività e agente economico, emerge che allo Stato manca il 68,3% dell’Irpef dovuta dagli autonomi e dalle imprese. Di contro, manca soltanto il 2,8% dell’Irpef dovuta dal lavoro dipendente irregolare. Per quel che riguarda l’Iva, l’Imposta sul valore aggiunto, invece si è generato un tax gap del 19,3% nel 2020, circa 7 punti percentuali in meno rispetto al 2015. Una buona performance, ma che non è ancora sufficiente ad adeguare l’Italia agli standard comunitari. A livello europeo, l’Italia è il primo Paese in termini assoluti per perdita di gettito, con 30 miliardi di euro di Iva evasa secondo i calcoli della Commissione europea, 7 miliardi in più della Germania, che risulta essere il secondo Paese peggiore su scala europea.
Il sommerso
Secondo l’ultimo rapporto Istat di ottobre 2022, l’economia non osservata è calata del 14,1% a quota 174,6 miliardi di euro, il 10,5% del PIL. Nello specifico, il sommerso in senso stretto è stato pari a 157 miliardi di euro, mentre le attività illegali sono state pari a 17 miliardi di euro. Rispetto al 2019, il valore dell’economia non osservata si è ridotto complessivamente di quasi 30 miliardi. Nel 2020, ultimo anno di osservazione statistica, sono state 2 milioni 926 mila le unità di lavoro irregolari nel 2020, in calo di circa 660 mila rispetto al 2019. Numeri che però non riflettono la crisi energetica che ha dovuto sopportare l’eurozona dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina.