Non è tutto oro quello che luccica: gli affitti turistici permettono ricavi importanti, ma alcune zone sono più vantaggiose rispetto di altre, dove invece l’affitto lungo conviene di più. A rispondere al dilemma dei proprietari di seconde case, che possono scegliere se affittare per periodi brevi o lunghi le proprie abitazioni, è l’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate. Da questi dati si evince che, se per Venezia e Firenze gli affitti brevi, ovvero gli “affitti turistici”, sono piuttosto vantaggiosi, molto meno lo sono per città come Milano.
Quindi, quale conviene: affitti brevi o affitti lunghi? Lasciamo parlare i dati dell’Agenzia delle Entrate.
Meglio affitti lunghi o affitti brevi per i turisti?
L’Osservatorio del mercato immobiliare ha cercato di rispondere alla domanda su cosa conviene fare con una proprietà immobiliare. Di solito, se non si decide di tenerla per le proprie vacanze, i proprietari scelgono tra affitti brevi o affitti lunghi. Si tratta di un tema molto discusso, perché, dopo la ripresa post-COVID, l’aumento degli affitti brevi pesa molto sugli abitanti delle zone ad alta presenza di turisti.
Molti proprietari di seconde abitazioni, infatti, mettono queste a disposizione dei turisti per brevi periodi, ovvero le mettono a disposizione per affitti turistici. Questo accade soprattutto nelle città a maggiore vocazione turistica, come Roma, Milano, Venezia, Firenze e altre.
Ma, come anticipato, non è tutto oro quello che luccica e spesso le aspettative non vengono ripagate. In questo caso, i ricavi segnalati dall’Agenzia delle Entrate ci dicono che un’abitazione affittata a turisti assicura ricavi diversi a seconda delle città in cui si trova. In alcuni casi, non sembra affatto convenire.
Ricavi a confronto: affitti brevi e affitti lunghi
Si prendono a esempio i ricavi di un affitto tramite Airbnb:
- a Bari: ricavi di circa 6.500 euro lordi all’anno
- a Napoli: ricavi di circa 8.000 euro lordi l’anno
- a Palermo: ricavi di circa 9.000 euro lordi l’anno
- a Bologna: ricavi di circa 12.000 euro lordi l’anno
- a Milano: ricavi di circa 12.000 euro lordi l’anno
- a Roma: ricavi di circa 19.530 euro lordi l’anno
- a Firenze: ricavi di circa 23.000 euro lordi all’anno
- a Venezia: ricavi di circa 26.000 euro lordi l’anno
Il confronto con contratti lunghi in alcune città mostra un evidente vantaggio degli affitti brevi. Questo avviene a Bologna, Firenze, Palermo, Roma e Venezia. In altre città, invece, il ricavo dell’affitto lungo è maggiore, anche se di poco: accade, per esempio, a Bari e Milano, dove, in particolare, non c’è grande differenza tra brevi e lunghi.
Se però si tiene conto delle spese che un proprietario deve sostenere per la locazione breve o l’affitto turistico, la questione convenienza inizia a prendere un’altra piega. Infatti, Airbnb trattiene delle commissioni di gestione, ovvero il 3% dell’importo; a questo si aggiungono le spese di pulizia, di gestione e manutenzione e altre, che in generale arrivano a costare il 9,4% dei ricavi.
Con questo nuovo dato, si torna al confronto. Se conviene sempre a Venezia l’affitto breve, di tipologia turistica, rispetto all’affitto lungo; non lo è più a Bari, Bologna, Napoli e Milano. In particolare, a Milano, il ricavo dell’affitto lungo è stato più alto del +1,1%.