Virgil Abloh, l’uomo che ha fatto incontrare lo streetwear con l’alta moda

La vita e l'opera di Virgil Abloh continuano a ispirare gli stilisti di tutto il mondo attenti non solo alle tendenze streetwear ma anche ai temi sociali

Foto di Andrea Bertolucci

Andrea Bertolucci

Giornalista esperto di Lifestyle

Classe 1990, Andrea Bertolucci è un giornalista e autore specializzato in cultura giovanile, lifestyle, società ed economia dell’intrattenimento. La sua attività professionale lo ha avvicinato negli anni ad alcune tra le principali redazioni televisive e web nazionali. Andrea è considerato uno dei maggiori esperti di cultura Trap nel nostro Paese.

Virgil Abloh è stato uno dei designer più influenti e rispettati del mondo, noto soprattutto per il suo ruolo di direttore artistico di Louis Vuitton e per la sua influenza nel mondo dell’alta moda, in cui ha sdoganato lo streetwear e lo stile urban. La sua morte, avvenuta nel 2021 a causa di un tumore, ha lasciato un grande vuoto tra gli appassionati di tutto il modo. Ma la sua eredità è destinata a rimanere viva grazie alle tante collezioni ispirate alla sua opera e alle contaminazioni a cui ha aperto la strada durante la sua gloriosa carriera.

La biografia di Virgil Abloh, ex direttore artistico di Louis Vuitton

Nato 1980 a Rockford, nell’Illinois, Virgil Abloh ha studiato ingegneria civile presso l’Università del Wisconsin Madison prima di conseguire un master in Architettura presso l’Illinois Institute of Technology. Nel corso degli anni ha coltivato la sua passione per la moda, il design e il mondo dell’arte, lavorando come dj, artista e infinte stilista. Nel 2002, l’incontro con Kanye West, che lo ha fatto diventare un suo protetto e collaboratore di lunga data.

Virgil Abloh ha fondato il marchio Pyrex Vision nel 2009, dando il via ufficialmente alla sua carriera di designer di moda. Il suo marchio più famoso è divenuto però Off White, fondato nel 2012, celebre per i suoi abiti streetwear di alta qualità. Il brand è diventato immediatamente apprezzato dai fashionisti di tutto il mondo per il suo stile moderno, la sua attenzione ai dettagli e l’uso di materiali di alta qualità.

Nel 2017 è arrivata la svolta grazie alla nomina come direttore artistico della collezione uomo di Louis Vuitton. Virgil Abloh è stato il primo designer nero a ricoprire questo ruolo in LVMH. Il suo successore, l’artista e produttore discografico Pharrell Williams, ha ereditato la carica a metà febbraio 2023.

Solo due anni dopo l’ingresso in Louis Vuitton, è arrivata per lo stilista la doccia fredda con la diagnosi di un angiosarcoma, una forma di cancro, mai resa pubblica fino alla sua morte, avvenuta all’età di soli 41 anni, a Chicago, il 28 novembre 2021.

L’influenza dello streetwear di Virgil Abloh nell’alta moda

Virgil Abloh è stato un vero e proprio pioniere del movimento streetwear moderno. Ha dimostrato come lo stile urbano possa essere portato con fierezza sulle passerelle più blasonate dell’alta nobiltà della moda, grazie all’uso di materiali di lusso e uno suo stile moderno e sofisticato, fortemente ancorato al quotidiano e alle tendenze della strada, entrate con aggraziata prepotenza nelle collezioni delle maison più tradizionaliste.

La sua particolare visione ha influenzato molti altri designer, spingendoli a integrare elementi dello streetwear nelle loro collezioni di alta moda. Sneaker, scritte, stampe, elastici in mostra, cappelli da baseball, giacche in stile college e abbigliamento oversize i tratti distintivi del suo brand e del suo operato in Louis Vuitton. Come direttore artistico della casa di moda ha saputo giocare con il celebre monogramma, tra i loghi più riconoscibili al mondo, e i suoi colori classici, reinventandoli e ringiovanendoli.

Ma Virgil Abloh è stato molto più di un designer e un artista, ed è riuscito a dimostrare come la moda possa diventare un veicolo per l’attivismo. Nel corso degli anni ha infatti utilizzato i suoi abiti per trasmettere messaggi politici e sociali, a iniziare dall’importanza della diversità e dell’inclusione. Spesso collaborando con artisti, atleti e musicisti di tutto il mondo, con una capacità unica di fondere insieme diversi mondi culturali.

Virgil Abloh tra impegno sociale e sostenibilità

L’impegno sociale di Virgil Abloh è stato una delle sue caratteristiche distintive. Ha usato le passerelle più importanti per lanciare denunce su problemi sociali come le diseguaglianze razziali ed etniche e la violenza armata. Nel 2019 ha presentato la sua collezione uomo per Louis Vuitton ispirata alle proteste contro la brutalità della polizia americana, con capi che riportavano la scritta “Stop Racism” e che invitavano gli appassionati a riflettere sulle differenze di trattamento da parte delle forze dell’ordine nei confronti dei giovani neri.

Lo stilista ha anche collaborato con associazioni no profit, come la fondazione dell’artista Nicholas Hlobo, che sostiene l’istruzione in Sudafrica. Ha creato raccolte fondi per il Black Lives Matter Movement, nato nel 2013 ma diventato celebre in tutto il mondo dopo la morte di George Floyd, e ha donato parte dei suoi ricavi al National Bail Out Fund per supportare le persone arrestate durante le manifestazioni contro la brutalità poliziesca.

Non solo temi sociali e legati alla comunità black. Il lavoro di Virgil Abloh si è contraddistinto anche per una maniacale attenzione alla sostenibilità e all’eticità dei capi, con la promozione dell’uso di materiali riciclabili e un modello di business a basso impatto ambientale e sociale e contro lo sfruttamento dei lavoratori.

I guadagni milionari di Virgil Abloh in Louis Vuitton

Da outsider e stagista di Fendi, pagato solo 500 dollari al mese, Virgil Abloh avrebbe scalato la montagna del mondo della moda fino a percepire uno stipendio a diversi zeri, addirittura pari a 10 milioni di dollari all’anno, secondo le speculazioni. Eppure in un’intervista al Corriere della Sera, nel 2018, lo stilista non appariva minimamente interessato al denaro. “Non so neanche quanto ne abbia in banca. Non lo guardo da dieci anni. Finché ho libertà, va bene”, dichiarava.

Ma a prescindere dal denaro, la sua carriera ha rappresentato un’importante conquista per un’intera comunità, in un settore storicamente dominato da bianchi. “Il fatto che io sia qui, significa che la moda sta cambiando, è diventata più inclusiva“. Un segnale forte, uno scossone all’establishment. Un po’ come “quando Obama vinse le elezioni: fu pazzesco. Speriamo solo di migliorare questo mondo”.

L’eredità di Virgil Abloh nel settore della moda

Dopo la morte di Virgil Abloh sono emerse molte testimonianze sui social media da parte di celebrità e appassionati di moda che hanno espresso il loro cordoglio e la loro ammirazione per il suo lavoro. La sua influenza sulla moda non solo continuerà a vivere, ma è destinata a crescere, considerando la sua importanza come uno dei principali innovatori della moda contemporanea e la crescente attenzione da parte dei consumatori per forme morbide e rilassate, che rendono chi le indossa elegante e di classe senza però compromettere la vestibilità e la comodità.

Virgil Abloh è stato un vero e proprio pioniere del movimento streetwear moderno, e ha dimostrato come questo particolare tipo di abbigliamento possa unire tendenza e lusso, strada e passerella. Tanto da influenzare un numero impressionante di colleghi e portando avanti una piccola grande rivoluzione che ha cambiato il settore e la sua importanza culturale. Contaminazioni, attivismo sociale, sostenibilità, etica e il senso di rivalsa hanno caratterizzato la sua vita e la sua opera. La prima è terminata prematuramente a causa di un brutto male. La seconda continuerà a vivere nell’eredità che questo artista ha lasciato ai posteri.