Pandoro, ecco la classifica dei più buoni d’Italia: grandi sorprese

Gli specialisti di Altroconsumo, affiancati da alcuni pasticceri professionisti, hanno stilato la graduatoria italiana riguardo il tipo dolce natalizio

Al giorno d’oggi diversi siti online si sono specializzati nell’attività di stilare classifiche per ogni ambito conoscibile. Esiste una graduatoria per tutto e per tutti i gusti, con tanto di punteggio e di parametri secondo cui assegnarlo. E nell’Italia delle eccellenze gastronomiche, non può non esserci una classifica anche per quanto riguarda uno dei simboli del Natale italiano: il pandoro.

Il dolce, nato storicamente in Veneto, è stato assaggiato dagli esperti di Altroconsumo, specialisti in classifiche del cibo made in Italy, che hanno compilato la lista dei migliori dieci pandori del Belpaese, scegliendo sia tra quelli venduti nella grande distribuzione sia tra quelli artigianali, con una scala da 1 a 100.

Pandoro, come riconoscere la qualità oltre al gusto

Altroconsumo ha preso in considerazione non solo il gusto e la qualità degli ingredienti ma anche l’indice sovrano dei consumatori, ovvero il rapporto tra la qualità e il prezzo. Al termine delle valutazioni, i pandori che sono stati inseriti nelle prime 3 posizioni sono stati definiti di “qualità ottima“. Il pandoro migliore è stato selezionato dopo prove di laboratorio e dopo l’assaggio effettuato da professionisti pasticceri insieme ad una giuria di appassionati del prodotto.

Ma come si fa a riconoscere un buon pandoro? Questi i consigli di Altroconsumo per capire se il dolce comprato è di buona fattura. Deve presentare la tipica forma a stella ottagonale, con i bordi che servono ad aumentarne la superficie, riducendo i tempi di cottura. Le coste devono essere ben conformate, la superficie esterna del pandoro deve essere priva di crosta, non deve presentare tracce di unto, ma deve apparire sempre asciutta.

La colorazione della superficie esterna del pandoro deve essere uniforme, la base corrisponde alla parte del dolce posta in alto durante la cottura: se risulta più scura o addirittura bruciata, significa che il pandoro è stato cotto ad una temperatura eccessiva. Nel momento del taglio a fette deve presentarsi soffice e asciutto. Il colore della pasta deve essere giallo uniforme, tonalità che ricorda l’utilizzo di burro e uova nell’impasto. Affinché il pandoro possa assumerne l’aroma, lo zucchero a velo dovrebbe essere di preferenza spolverizzato sul dolce il giorno prima.

Pandoro, la classifica di Altroconsumo

Queste le posizioni dalla decima alla quarta piazza nella classifica di Altroconsumo:

10 _ Balocco pandoro, 58 punti, costo 3,62 euro

9 _ Borsari Pandoro Classico, 58 punti, 14,55 euro

8 _ Pandoro Paluani, 59 punti, costo 4,73 euro

7 _ Perbellini, 64 punti, costo 21,25 euro

6 _ Pandoro Bauli, 65 punti, costo 6,35 euro

5 _ Pandoro Motta, 66 punti, costo 5,22 euro

4 _ Pandoro Melegatti, 68 punti, costo 4,80 euro

Terzo posto per il pandoro Maina, marchio storico dei dolci di Natale, che si distacca di poco dai primi due con 70 punto, ed un costo medio-alto, 6,16 euro. Secondo in classifica è il pandoro del noto marchio Esselunga, che guadagna la medaglia d’argento con 72 punti ed un costo di 3,79 euro. Al primo posto Altroconsumo ha inserito il pandoro venduto con il marchio Le Grazie, valutato 73 punti, ad un costo alto, paragonabile a quelli artigianali, ovvero 11,73 euro.