In occasione della seconda edizione della Giornata nazionale del Made in Italy, che si celebra il 15 aprile di ogni anno, Unione Italiana Food ha rilevato che, nel corso del 2024, le esportazioni dei comparti alimentari hanno mostrato un incremento superiore all’11% in termini di valore, avvicinandosi alla soglia dei 23 miliardi di euro. A testimonianza della forte competitività dei prodotti italiani del settore food & beverage sui mercati internazionali, anche i dati TEHA (The European House – Ambrosetti) che raccontano come a fine 2024 le esportazioni di prodotti agroalimentari Made in Italy hanno raggiunto il livello record di 67,5 miliardi di euro, oltre 5 miliardi in più rispetto al 2023 e con una crescita media del 6,5% annuo dal 2010 a oggi.
Per la prima volta, le vendite all’estero del settore valgono quasi l’11% (10,8% con precisione) del totale export italiano, nonostante i dazi annunciati dal presidente Usa Donald Trump e un contesto in cui la disponibilità di materie prime sarà l’elemento chiave dei prossimi anni. Questi temi, di stretta attualità, riecheggeranno anche tra i corridoi di Tuttofood 2025, il salone ridisegnato da Fiere di Parma mettendo al centro la qualità, le ricette dei territori e l’importanza di una produzione responsabile e di una fornitura sostenibile. 4.700 realtà che, dal 5 all’8 maggio, animeranno oltre 150.000 metri quadrati della fiera di Rho distribuiti su 10 padiglioni, oltre il 25% proviene dall’estero, dal Nord America alle Filippine, dalla Spagna all’Egitto.

Le parole del ministro Tajani
Il valore di Tuttofood è stato sottolineato anche dal Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, On. Antonio Tajani, che ha sottolineato come questa fiera di riferimento per la filiera agroalimentare sia un pilastro del nostro sistema produttivo e settore trainante delle esportazioni del nostro Paese che, nel 2024, ha superato i 67 miliardi di euro con un aumento dell’8% rispetto all’anno precedente. “Sono dati molto importanti” – ha dichiarato il ministro – “che vogliamo rafforzare attraverso una forte azione di diplomazia della crescita, per favorire l’export e l’internazionalizzazione dei nostri territori e delle nostre imprese. Il nostro obiettivo è raggiungere il traguardo di 700 miliardi di export entro la fine della legislatura”.
Un obiettivo comune
L’intento è chiaro a tutti: rappresentare in un unico salone l’interezza delle filiere produttive del food mondiali oltre che italiane e i numeri, a tre settimane dall’inaugurazione, confermano che il mondo ha accolto l’invito. Antonio Cellie, Amministratore Delegato di Fiere di Parma, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione del Tuttofood, ha descritto l’evento come “un salone inclusivo e dialogante in tempi di barriere e dazi che stimola ulteriormente a farne il punto di incontro strategico per tutti gli operatori di settore interessati a esplorare le ultime tendenze del food, cogliendo l’occasione di toccare con mano le innovazioni provenienti da tutto il mondo e siglare accordi commerciali in un contesto internazionale di grande prestigio – e tradizione – come quello del quartiere fieristico di Rho”.
L’importanza strategica di Milano
Tuttofood potrà sfruttare la centralità logistica e strategica di Milano, fornendo a buyer e operatori di settore provenienti da tutto il mondo quel richiamo europeo e quella semplicità necessari per vivere un’esperienza di business immersiva e completa, che non si esaurisca all’interno della fiera. Oltre a vantare partecipazioni espositive da diverse macro-geografie internazionali particolarmente interessanti e ricettive, la manifestazione si svilupperà anche in città, grazie al ricco cartellone della Tuttofood Week, un evento “fuori fiera” che trasformerà la città in un hub del business agroalimentare. La fotografia delle adesioni ad oggi, infatti, conferma che tutte le categorie merceologiche saranno significativamente rappresentate, dal grocery alla carne, dai surgelati ai latticini, passando il beverage (per la prima volta “titolari” di un intero padiglione), il settore dolciario, i prodotti ittici e gli snack, senza dimenticare il vasto mondo dei servizi.