Quando si parla di sneaker culture non tutti ricordano che uno dei marchi più longevi e innovativi non arriva da Portland né da Herzogenaurach, ma da Boston in Massachusetts e il suo nome è Etonic, un brand nato con la volontà di non seguire le mode nel settore sportivo, ma per creare calzature confortevoli dalle alte prestazioni tecniche. Etonic affonda le sue radici nel lontano 1876, fondata da Charles A. Eaton con il nome Charles A. Eaton Company, l’obiettivo iniziale era quello di creare calzature di alta qualità pensate per durare nel tempo e nonostante non esistesse ancora il concetto di running shoes, nè quello di branding sportivo, l’azienda puntò sin dall’inizio sulla funzionalità delle proprie calzature.
Fu dall’inizio del XX secolo che l’azienda inizia ad affermarsi nel settore sportivo e contestualmente decise di cambiare il proprio nome in Etonic, unendo il nome Eaton alla parola “tonic” sottolineando l’idea di energia e vitalità, negli anni 40 e 50 il brand si presenta con i suoi modelli nel mondo del golf e del tennis ma anche in altre discipline outdoor con scarpe di livello avanzato e super tecniche, saranno gli anni 70 e 80 a decretare il successo a livello globale del marchio con l’entrata nei settori del basket e del running, grazie a modelli anatomici e leggeri. Uno dei momenti di maggior successo fu negli anni 80 quando Akeem Olajuwon detto “the Dream” uno dei più famosi cestisti al mondo di origini nigeriane naturalizzato statunitense, non solo indossò le iconiche sneaker, ma firmò per Etonic una linea di calzature contribuendo a portare il marchio di Boston a primeggiare a livello mondiale.
Nel corso dei decenni Etonic ha accompagnato generazioni di atleti e sportivi, appassionati dello sport e dilettanti, diventando un punto di riferimento in sport come il basket, la corsa, golf, tennis e bowling, sfruttando la sua visione pioneristica di soluzioni tecniche come l’introduzione dell’ammortizzazione avanzata e la progettazione di calzature in base alla tipologia di appoggio del piede. Dopo una fase di silenzio, oggi Etonic è pronta a scrivere un nuovo capitolo della sua storia, guidata da un forte spirito di rilancio e una visione contemporanea che celebra il suo DNA sportivo con uno sguardo rivolto alla cultura street e fashion, per l’occasione QF Lifestyle ha incontrato all’ultimo Pitti Immagine uomo Matteo Zanuso, Brand Director di Etonic, per farsi raccontare la filosofia del brand e del suo rilancio.
Una storia incredibile la vostra, come è cambiato il mondo delle sneakers nel tempo?
Il mondo delle sneakers è cambiato radicalmente nel corso degli anni, e la storia di Etonic ne è una dimostrazione vivente. Nata nel 1876, Etonic è uno dei marchi sportivi più antichi al mondo, e ha attraversato decenni di evoluzione, innovazione e trasformazione culturale. Un tempo le sneakers erano pensate esclusivamente per la performance sportiva: ogni dettaglio era studiato per supportare l’atleta nella sua disciplina. Oggi, pur mantenendo un’anima tecnica e funzionale, le sneakers sono diventate simboli di identità, stile e appartenenza. Negli anni ’80 e ’90 Etonic era già protagonista nel running e nel basket, ma oggi rivisitiamo quei codici con uno sguardo contemporaneo, fondendo heritage e innovazione. Le sneakers sono diventate parte integrante della cultura urbana, del lifestyle e perfino dell’alta moda. Il nostro compito è quindi duplice: custodire l’autenticità del brand e al contempo dialogare con le nuove generazioni, anticipando tendenze e reinterpretando il passato con coerenza.
Quali sono gli elementi che per voi non sono mai cambiati?
Ci sono valori che per Etonic non sono mai cambiati, indipendentemente dalle mode e dalle epoche. Primo fra tutti, la dedizione alla qualità: fin dalle origini, ogni prodotto Etonic è pensato per durare, per offrire comfort, supporto e affidabilità. Questo valeva per i runner degli anni ’70 come vale oggi per chi cerca una sneaker che unisca stile e sostanza. Un altro elemento immutato è l’attenzione alla funzionalità. Anche quando rivisitiamo modelli storici in chiave lifestyle, manteniamo sempre una componente tecnica, perché è parte del nostro DNA. E infine, l’autenticità: Etonic non ha mai inseguito le tendenze per compiacere il mercato. Al contrario, ha sempre costruito la sua identità su solide radici sportive e su una narrazione vera, credibile, che oggi risuona con chi cerca non solo una scarpa, ma una storia da indossare.
Quali sono i materiali che preferite usare nelle vostre creazioni?
Nelle nostre collezioni, la scelta dei materiali è guidata da un equilibrio tra performance, comfort e sostenibilità. Per le suole utilizziamo gomme a diverse densità, che ci permettono di ottimizzare l’assorbimento degli urti e offrire un supporto mirato nelle diverse zone del piede. Inoltre, integriamo materiali compositi nei punti strategici per garantire maggiore stabilità, soprattutto nei modelli ispirati alla nostra tradizione running. Per quanto riguarda le tomaie, prediligiamo materiali tecnici come il mesh traspirante, che assicura leggerezza e ventilazione anche durante un uso prolungato, e gli ecopellami di ultima generazione, scelti non solo per il look contemporaneo ma anche per l’impegno verso un design più responsabile. L’obiettivo è offrire prodotti che uniscano estetica, funzionalità e durata, restando fedeli al DNA tecnico di Etonic ma con uno sguardo attento all’evoluzione dei bisogni e dei valori del consumatore moderno.
Quale sport vi rappresenta meglio?
Etonic ha una forte anima multisportiva, ma se dovessimo scegliere uno sport che ci rappresenta più di ogni altro, sarebbe sicuramente il running. È da lì che arriva il nostro DNA tecnico: dalle prime scarpe da corsa degli anni ’70 alle innovazioni introdotte nei decenni successivi, il running è stato il terreno su cui abbiamo costruito la nostra reputazione in termini di performance, ergonomia e durabilità. Correre significa costanza, resistenza, evoluzione — valori che sentiamo profondamente nostri. Ma accanto al running, anche il basket ha avuto un ruolo importante nella nostra storia, specialmente negli anni ’80 e ’90, quando alcuni modelli Etonic venivano scelti da atleti professionisti. Oggi portiamo avanti quell’eredità in chiave lifestyle, reinterpretando silhouette iconiche con materiali e dettagli contemporanei.
Chi disegna i vostri modelli?
I nostri modelli sono disegnati da un team di design interno, che lavora quotidianamente a stretto contatto con il reparto marketing e con l’archivio storico del brand. Questo ci permette di avere una visione coerente e di reinterpretare l’archivio del brand con occhi contemporanei, mantenendo sempre fede all’identità tecnica e autentica di Etonic. Il nostro approccio non è mai guidato da mode passeggere, ma da un’attenta ricerca su materiali, funzionalità ed evoluzione culturale. Il team ha una forte sensibilità per l’equilibrio tra forma e funzione: conosce le esigenze ergonomiche, l’importanza della performance, ma anche la necessità di creare prodotti che parlino al consumatore contemporaneo, con stile e autenticità.
Sul tema della sostenibilità come vi state muovendo?
Per noi la sostenibilità non è uno slogan, ma un percorso concreto che stiamo affrontando con consapevolezza e responsabilità. Il primo passo è stato ripensare i materiali: oggi utilizziamo ecopellami e tessuti tecnici selezionati per ridurre l’impatto ambientale, e stiamo ampliando l’uso di componenti riciclati e a basso consumo energetico anche nelle suole. Allo stesso tempo, stiamo lavorando sulla durabilità del prodotto, perché una sneaker che dura nel tempo è già di per sé una scelta più sostenibile. Il nostro obiettivo è offrire un design responsabile senza compromettere stile e performance, mantenendo fede alla qualità che ha sempre contraddistinto Etonic. La sostenibilità è una direzione che non vogliamo solo seguire, ma integrare nel nostro modo di pensare, progettare e comunicare, passo dopo passo.
Da modelli sportivi a quelli fashion in quale dei 2 segmenti vi posizionate?
Etonic nasce come brand tecnico e sportivo, ed è proprio da lì che arriva la nostra autenticità. Tuttavia, nel tempo abbiamo saputo evolverci, portando quel know-how in un contesto più lifestyle, senza mai snaturare il nostro DNA. Oggi ci posizioniamo in un territorio ibrido, dove la cultura sportiva incontra l’estetica contemporanea. Non ci interessa scegliere tra performance e stile: vogliamo che le nostre sneaker raccontino una storia vera, fatta di funzionalità, qualità e identità, ma che siano anche portabili nella quotidianità, con un’attitudine fashion. Questo equilibrio tra sport e lifestyle è ciò che ci rende riconoscibili e rilevanti oggi.
Chi è il vostro cliente?
Il nostro cliente è qualcuno che cerca più di una semplice sneaker: cerca una storia, un’identità, un prodotto che abbia qualcosa da dire. È attento alla qualità, al design, ma anche al significato di ciò che indossa. Spazia da chi ha conosciuto Etonic negli anni d’oro dello sport, e ritrova nel brand un legame affettivo, fino alle nuove generazioni che apprezzano l’autenticità e l’heritage reinterpretato in chiave contemporanea. Non si tratta solo di un target anagrafico, ma di una mentalità: chi sceglie Etonic sceglie consapevolmente uno stile che unisce performance e lifestyle, passato e presente, tecnica e cultura urbana. È un cliente curioso, esigente, e spesso più avanti della tendenza.
Quali sono i vostri mercati di riferimento?
I nostri mercati di riferimento riflettono la doppia anima del brand: quella sportiva, legata all’heritage tecnico di Etonic, e quella più lifestyle, che ci permette di dialogare con un pubblico attento allo stile e all’identità del prodotto. Attualmente stiamo registrando un forte successo nel Nord Europa, dove l’approccio funzionale, il design essenziale e il racconto autentico del brand trovano grande risonanza. Allo stesso tempo, stiamo lavorando con grande determinazione sul mercato italiano, che per noi ha un valore strategico. L’Italia rappresenta un contesto esigente ma estremamente stimolante, in cui l’attenzione al dettaglio, allo stile e alla narrazione del prodotto ci spinge a dare il meglio. Qui stiamo costruendo un’identità forte e riconoscibile, puntando su autenticità, contenuto e qualità.
Quali sono le novità che avete presentato al Pitti Immagine Uomo?
A Pitti Immagine Uomo abbiamo presentato la nostra ultima novità: la TRANS AM, un modello che rappresenta perfettamente la nostra filosofia, dove Heritage e innovazione si incontrano. Si tratta del restyling di una scarpa da running degli anni ’80, reinterpretata in chiave contemporanea con un design minimal ed essenziale. La TRANS AM è una sneaker sfoderata, dalla suola sottile, estremamente leggera e comoda da indossare, grazie al collarino elasticizzato che abbraccia il piede con naturalezza. È pensata per chi cerca autenticità, funzionalità e un’estetica pulita, in perfetto equilibrio tra spirito sportivo e vocazione lifestyle. È un modello che parla di passato con uno sguardo rivolto al futuro, e che incarna pienamente la nuova direzione di Etonic: autentica, essenziale, contemporanea.