Busta paga 2024, tutti gli aiuti che fanno salire lo stipendio

Dallo sconto dei contributi previdenziali alla riforma dell’Irpef: ecco gli interventi che puntano ad aiutare i contribuenti, confermati per il 2024

Foto di Giorgio Pirani

Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Le buste paga del 2024 subiranno modifiche significative. Grazie alla riforma dell’Irpef, all’introduzione di fringe benefit, al ridimensionamento del cuneo fiscale e agli sconti sui contributi previdenziali, si prevedono aumenti interessanti nei salari.

Le modifiche delle aliquote Irpef

La riforma dell’Irpef rappresenta un punto cruciale, con la semplificazione da quattro a tre scaglioni. L’aliquota ora è del 23% per redditi fino a 28.000 euro, del 35% per redditi da 28.000 a 50.000 euro e del 43% oltre i 50.000 euro. Le recenti direttive dell’Agenzia delle Entrate includono la riduzione delle aliquote, l’incremento di 75 euro nella detrazione per il lavoro dipendente, la diminuzione delle detrazioni per alcuni oneri per redditi sopra i 50.000 euro e l’abrogazione dell’agevolazione per la capitalizzazione delle imprese (Ace).

La circolare fornisce istruzioni agli uffici finanziari sull’applicazione del decreto legislativo del 30 dicembre 2023. In pratica, per il periodo d’imposta 2024, si riducono da 4 a 3 gli scaglioni di reddito e le relative aliquote (23% per redditi fino a 28.000 euro; 35% per redditi da 28.000 a 50.000 euro; 43% per redditi oltre 50.000 euro). Inoltre, la detrazione per i redditi da lavoro dipendente è aumentata di 75 euro, portandola a 1.955 euro, per coloro il cui reddito complessivo non superi i 15.000 euro. Di conseguenza, per il 2024, l’area di esenzione fiscale raggiunge gli 8.500 euro per i lavoratori dipendenti.

Sconto contributi previdenziali

Nella legge di Bilancio 2024 è previsto uno sconto dei contributi previdenziali per le lavoratrici dipendenti madri di due o più figli. Questo sconto sarà applicato nella maggior parte dei casi a partire dalla busta paga di febbraio, con la possibilità di recuperare gli arretrati. Inoltre, come nel 2023, è stata prorogata al 2024 l’imposta sostitutiva al 5% sui premi di produttività collettivi.

Il provvedimento inserito nel decreto Lavoro 2023, che prevede la detassazione degli straordinari e del lavoro notturno nel settore turistico, è stato rinnovato fino a giugno 2024. Questa misura è stata estesa per includere anche i lavoratori degli esercizi di somministrazione e ristorazione, oltre ai dipendenti già impiegati nel comparto turistico, ricettivo e termale. Si tratta di una misura speciale che esenta da tasse e contributi il 15% delle retribuzioni lorde corrisposte dal datore per le prestazioni di lavoro notturno o straordinario festivo.

Il taglio del cuneo fiscale e congedo parentale

Le nuove soglie di non impunibilità per i fringe benefit consentono la detassazione e la decontribuzione delle liberalità erogate dai datori di lavoro ai dipendenti. Questo è possibile previa informativa alla Rsu, fino a 2.000 euro per i lavoratori con figli fiscalmente a carico e fino a 1.000 euro per i lavoratori senza figli a carico.

Anche per il nuovo anno è stato finanziato il taglio del cuneo contributivo, con uno sconto del 7% per i lavoratori con retribuzione fino a 25.000 euro lordi e del 6% per chi guadagna tra 25.000 e 35.000 euro lordi, esclusa la tredicesima.

Per quanto riguarda i genitori, nel 2024 è stato aumentato fino all’80% l’incremento dell’indennità per il secondo mese di congedo parentale facoltativo. Tuttavia, dal 2025, questa indennità scenderà al 60%, mentre il primo mese di congedo rimarrà indennizzato all’80%. I mesi successivi saranno indennizzati al 30%.

Nel 2024 è stata anche limitata la nuova super-deduzione del 120% del costo del lavoro sull’incremento occupazionale per le assunzioni di lavoratori dipendenti a tempo indeterminato.