Povertà in aumento in Italia: i lavori più e meno pagati

Aumenta la povertà in Italia rispetto al resto d'Europa: quali sono i lavori più e meno pagati per settore

Foto di Matteo Runchi

Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

L’Istat ha pubblicato alcuni dati riguardanti la media delle retribuzioni in vari settori in Italia. Da questi si può estrapolare quali siano gli ambiti lavorativi che offrono la migliore possibilità di guadagno nel nostro Paese e quali invece rimangano al di sotto della media nazionale.

Buona parte di questi dati presenta anche una crescita, bassa ma comunque presente, delle retribuzioni rispetto a un anno fa. In alcuni specifici ambiti però la tendenza è nulla e, nei casi più critici, anche negativa. Questo si associa ai dati dei mesi scorsi sul potere d’acquisto degli italiani, calato del 4,5% negli ultimi 10 anni.

I lavori più e meno pagati d’Italia, la classifica

Secondo un’indagine Istat, nei primi 3 mesi del 2024 le retribuzioni a livello nazionale sono in crescita del 2,2%. Un risultato simile all’andamento dell’inflazione di fondo, quella al netto dei beni energetici e del cibo, che a maggio ha fatto segnare un aumento del 2% circa. Un risultato che regge quindi a fatica il passo dell’aumento dei prezzi, ma che è anche composto da una serie di diverse occupazioni la cui retribuzione varia in maniera anche significativa.

Gli ambiti in cui si viene pagati di più in Italia, per quanto riguarda gli stipendi lordi mensili percepiti in media nel primo trimestre del 2024, sono:

  1. Le attività finanziarie e assicurative: 3.357 euro
  2. L’estrazione di minerali da cave e miniere: 2.744 euro
  3. La fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata: 2.597 euro
  4. L’amministrazione pubblica e la difesa: 2.504 euro
  5. L’istruzione: 2.276 euro

È semplice notare come ci siano variazioni molto ampie tra la vetta della classifica e il resto degli impieghi che seguono. Allo contrario, è molto meno polarizzata anche la classifica degli ambiti in cui i lavoratori sono meno pagati in Italia:

  1. Le attività di servizi di alloggio o di ristorazione: 1617 euro
  2. L’agricoltura: 1.621 euro
  3. Il noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese: 1649 euro
  4. Le attività artistiche, sportive e di intrattenimento e divertimento: 1.742 euro
  5. Il commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli 1.860 euro

Quali stipendi crescono di più e quali sono in calo: aumenta la povertà

Rispetto allo scorso anno, sono i salari più alti a crescere di più. La finanza si conferma il settore più redditizio e in maggiore aumento, con un +6,2% delle retribuzioni nell’ultimo anno. Segue l’istruzione, che grazie all’aumento contrattuale e agli arretrati vede crescere gli stipendi del 5%. Nell’industria corre il settore manifatturiero al +5,2%. Importante anche il consolidamento delle retribuzioni nel settore delle costruzioni, al +4%.

Si registrano però anche dei cali molto significativi, concentrati quasi tutti nell’ambito dei settori che offrono retribuzioni più basse. Calano più di tutti i commercianti, -3,1%, dato che però soffre delle trattative ancora in corso nella prima parte dell’anno sul rinnovo del contratto dei dipendenti del settore. -2,3% anche per le attività immobiliari, seste nella classifica dei lavori meno pagati. Calano del 1,4% gli stipendi di chi lavora in ambito artistico o sportivo.

Questi dati, insieme alla media di crescita del 2,2% degli stipendi, confermano la stagnazione del potere d’acquisto degli italiani. In confronto al resto dell’Ue, nel nostro Paese la povertà aumenta e il potere di acquisto dei cittadini è calato, secondo i dati Istat, del 4,5% in 10 anni.