Cala ancora l’occupazione a novembre e aumentano gli inattivi, la crescita è finita?

Secondo segno negativo in tre mesi per gli occupati in Italia a novembre, mentre continuano a crescere gli inattivi: è cambiato qualcosa nel mercato del lavoro?

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Pubblicato: 7 Gennaio 2025 10:59

Gli ultimi dati Istat sull’occupazione hanno fatto registrare un calo delle persone impiegate a novembre del 2024, anche se molto contenuto. Gli occupati diminuiscono di sole 13mila unità, un dato che però fa segnare il secondo risultato negativo in tre mesi dopo il calo di settembre. Superata la cifra record di 24 milioni di occupati, il mercato del lavoro italiano potrebbe aver raggiunto un limite.

Da alcuni mesi infatti si sta verificando un cambio di tendenza. Se le incertezze dell’occupazione possono ancora essere considerate variazioni statistiche in linea con la tendenza di crescita dell’occupazione, che continua dal 2017, c’è stato un netto cambiamento dell’andamento del numero di inattivi. Questo non ha soltanto smesso di calare ma sta aumentando.

I dati sull’occupazione in Italia a novembre

Nel mese di novembre 2024 in Italia hanno lavorato 13mila persone in meno rispetto a ottobre. Un calo molto basso del numero di occupati, soprattutto se paragonato alla crescita di 47mila unità di ottobre. Si tratta comunque del secondo risultato negativo dopo quello di settembre, anche se è ancora presto per estrapolare tendenze di lungo periodo. La crescita dell’occupazione in Italia sembra però aver cominciato a rallentare, dopo otto anni di aumenti quasi ininterrotti, con l’eccezione del periodo della pandemia di Covid-19.

Rispetto a ottobre cala soprattutto l’occupazione maschile, -0,2%. Diminuiscono di molto i dipendenti a termine, quasi 40mila in meno rispetto a ottobre, ma aumentano di 28mila unità i contratti a tempo indeterminato. Sostanzialmente stabili invece i lavoratori autonomi. Moltissimi giovani hanno perso il lavoro a novembre: tra le persone comprese tra i 15 e i 24 anni di età si registra un calo di 65mila occupati, compensato dalla crescita molto forte degli over 50 (+33mila).

Sul lungo periodo i dati rimangono molto positivi. Rispetto a novembre 2023 ci sono 328mila occupati in più in Italia, un aumento dell’1,4%. Crescono soprattutto i dipendenti a tempo indeterminato, mezzo milione in più, mentre calano di 280mila unità quelli a tempo determinato.

Crescono inattivi, cosa succede al mercato del lavoro

Il dato di novembre sull’occupazione conferma però anche una tendenza che è cominciata esattamente un anno prima, a novembre 2023: l’aumento degli inattivi. La popolazione adulta (15-64 anni) è infatti divisa, quando si parla di lavoro, in occupati (persone che lavorano), disoccupati (persone che stanno cercando un lavoro) e inattivi (persone che non hanno un lavoro e non lo cercano). Nel nostro Paese gli inattivi sono la metà degli occupati, circa 12,5 milioni di persone che potrebbero lavorare ma non lo fanno per scelta.

La maggioranza degli inattivi ha più di 50 anni o meno di 24 e le donne sono quasi il doppio degli uomini, 8 milioni contro meno di 5 milioni rispettivamente. Da un anno a questa parte gli inattivi sono aumentati di 300mila unità, quasi quanto gli occupati, una crescita equamente divisa tra uomini e donne.

Sta invece cambiando l’età degli inattivi in Italia. Anche se la maggior parte delle persone che non cercano lavoro hanno più di 50 anni, questa demografica è l’unica che fa registrare un calo nella categoria degli inattivi da novembre 2023, di ben 137mila unità. Tutte le altre fasce d’età fanno invece registrare un aumento, che si attesta tra i 126 mila della fascia 35-49 e i 183mila di quella 25-34.