LinkedIn, il social che aiuta a trovare lavoro, licenzia i suoi dipendenti

LinkedIn è il social network di Microsoft che serve a cercare lavoro e ad ampliare le proprie relazioni professionali. Nel 2023 ha mandato a casa quasi 1.400 persone

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

LinkedIn licenzia 668 dipendenti, il 3% della sua forza lavoro. Anche il social dedicato al networking e alla ricerca di lavoro non è immune alla pioggia di tagli che negli ultimi tempi ha investito diverse Big Tech. Il settore maggiormente colpito dalla sforbiciata è quello ingegneristico in cui salteranno 388 teste.

LinkedIn licenzia il personale

“Ci saranno 388 licenziamenti in tutto il nostro team di Ingegneria nel tentativo di allineare meglio le risorse al nostro piano FY24”, spiegano i capi di LinkedIn in una nota. Nota che però non entra nel dettaglio delle motivazioni che hanno condotto ai tagli d’organico. Saranno colpiti anche i reparti finanziari e quello delle risorse umane. “Ci impegniamo a fornire il nostro pieno supporto a tutti i dipendenti colpiti durante questa transizione e a garantire che siano trattati con cura e rispetto” chiude la nota dei dirigenti della piattaforma, Mohak Shroff e Tomer Cohen.

In molti non hanno potuto fare a meno di constatare la paradossale situazione di un social network che aiuta le persone a trovare lavoro che improvvisamente lascia senza lavoro 668 persone. Dai piani alti del social di proprietà di Microsoft fanno sapere che, almeno in parte, i tagli saranno compensati da nuove assunzioni. Nello specifico, come riferisce la CNBC, LinkedIn starebbe incrementando le assunzioni in India.

LinkedIn e i tagli del 2023

Si tratta della seconda volta che LinkedIn effettua tagli significativi a stretto giro: già a maggio 2023 erano stati mandati a casa 716 dipendenti in vista di una imponente ristrutturazione aziendale, nell’ambito della quale venne anche eliminata l’app incentrata sulla domanda e offerta di lavoro in Cina. I tagli vennero in parte giustificati con gli scossoni che stavano (e che stanno tuttora) investendo il mercato del lavoro nella Terra del Dragone. “Con la maggiore fluttuazione del mercato e della domanda dei clienti e per servire in modo più efficace i mercati emergenti e in crescita, stiamo ampliando l’uso dei fornitori”, aveva spiegato a suo tempo il Ceo Ryan Roslansky.

In totale nel 2023 LinkedIn manderà a casa 1.384 persone. Microsoft acquisì LinkedIn nel 2016 con una colossale operazione da 26.2 miliardi di dollari. Oggi a distanza di 7 anni arrivano i tagli colossali.

I licenziamenti nelle Big Tech

Nel 2023 viene calcolato che oltre 200mila lavoratori del comparto tecnologico siano stati lasciati a casa, secondo Layoffs.fyi. Lo scorso gennaio Microsoft ha tagliato un totale di 10mila posti di lavoro, più o meno il 5% del totale, al fine di ridurre i costi e di concentrare le forze su nuove priorità come l’intelligenza artificiale. Ma Microsoft non è la sola: anche altre Big Tech hanno annunciato licenziamenti negli ultimi tempi. Nel 2022 Amazon ha stabilito il taglio di 10mila dipendenti (circa il 3% della sua forza lavoro) nell’ambito corporate e nelle tecnologie. Anche Netflix, Spotify, Robinhood e Coinbase hanno annunciato licenziamenti. Un caso a parte è Twitter, o per meglio dire X, dove all’indomani dell’acquisizione Elon Musk ha licenziato migliaia di lavoratori salvo poi riassumerne urgentemente una parte.