Il lavoro c’è, ma mancano i lavoratori. È quanto emerge dall’ultimo bollettino del sistema Excelsior, realizzato da Unioncamere e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Ad agosto si cercano 315.000 lavoratori, ma nella metà dei casi le aziende fanno fatica a reperirli. Rispetto all’anno scorso il numero dei profili ricercati fa un balzo in avanti del +7,5%. Il sistema produttivo italiano ha una fame cronica di profili tecnici, ma non solo. Per Unioncamere il gap fra domanda e offerta di lavoro in Italia nel breve periodo può essere parzialmente colmato dai flussi migratori, ma sul lungo periodo occorre intervenire con riforme strutturali.
Quali sono i lavori più richiesti
Si cercano ingegneri e operai specializzati nelle rifiniture delle costruzioni, fonditori, saldatori, lattonieri, calderai e montatori di carpenteria metallica. Ma mancano anche insegnanti di scuola primaria e pre-primaria, addetti alla ristorazione ed estetisti. Le ricerche non riguardano esclusivamente il mese di agosto 2024, ma anche il medio termine: secondo le stime entro ottobre le ricerche di tali profili aumenteranno del +2,3% rispetto allo stesso periodo del 2023. I settori in cui le ricerche di lavoro sono maggiori sono turismo, commercio, costruzioni e industrie alimentari, di bevande e del tabacco.
“Le imprese italiane continuano a trovare con grande difficoltà i lavoratori che cercano e questo problema, che ha anche a che fare con il tema della denatalità, ci sta costando molto anche in termini di Pil – sottolinea il presidente di Unioncamere, Andrea Prete -. Questa situazione è causata da un disallineamento tra percorsi formativi e bisogni del sistema produttivo. Per risolverla bisogna agire sulla formazione e l’informazione dei giovani perché sappiano dove è più facile che verranno soddisfatte le loro giuste aspirazioni. Nel breve periodo uno sforzo importante di programmazione dei flussi migratori potrà certamente aiutare”.
Lavoratori immigrati per colmare il gap
Secondo il bollettino, nel mese di agosto le imprese ricorreranno alla forza lavoro degli immigrati per coprire il 21,8% dei contratti. La manodopera straniera viene richiesta soprattutto nei servizi a imprese e persone, nel trasporto, nella logistica, nel magazzinaggio, nella metallurgia, nell’alimentare e nella ristorazione.
Per il trimestre agosto-ottobre Unioncamere prevede 1,3 milioni di assunzioni, pari a 30.000 contratti in più rispetto all’anno precedente (+2,3%). Questa la distribuzione della forza lavoro rispetto alle forme contrattuali:
- tempo determinato – 187.000 unità (59,4% del totale);
- tempo indeterminato – 52.000 unità (16,5% del totale);
- somministrazione – 34.000 unità (10,8% del totale).
In quali settori si cercano lavoratori
Scendiamo ora nel dettaglio per vedere quali sono i settori che ricercano il maggior numero di manodopera:
- servizi – 227.000 contratti ad agosto e 919.000 nel trimestre agosto-ottobre;
- industria – 88.000 contratti ad agosto e 392.000 nel trimestre agosto-ottobre;
- manifatturiero – 57.000 contratti ad agosto e 243.000 nel trimestre agosto-ottobre;
- edilizia – 31.000 contratti ad agosto e 150.000 nel trimestre agosto-ottobre.