Differenza tra imprenditore agricolo professionale e non professionale

L'imprenditore agricolo professionale a differenza dell'imprenditore agricolo non professionale può usufruire di agevolazioni previste dal settore agricolo

Foto di Claudio Garau

Claudio Garau

Editor esperto in materie giuridiche

Laureato in Giurisprudenza, con esperienza legale, ora redattore web per giornali online. Ha una passione per la scrittura e la tecnologia, con un focus particolare sull'informazione giuridica.

Pubblicato: 27 Novembre 2019 12:41Aggiornato: 12 Ottobre 2022 18:08

Oggi l’agricoltura è considerata un’attività d’impresa a tutti gli effetti ed è nata la figura dell’imprenditore agricolo. La legge per questa figura ha stabilito determinati diritti e doveri. Secondo l’articolo 2135 del Codice Civile l’imprenditore agricolo è la persona che esercita attività quali la coltivazione del fondo, la silvicoltura, l’allevamento e attività ad esse collegate, come l’agriturismo o la fattoria didattica, solo per citarne alcune.

La figura dell’imprenditore agricolo negli ultimi anni ha subito diverse trasformazioni. Prima veniva chiamato imprenditore agricolo a titolo principale (IATP), ora ha assunto la denominazione di imprenditore agricolo professionale (IAP), per venire incontro alla modernizzazione e all’ampliamento delle attività collegate all’agricoltura.

Vediamo più da vicino questi argomenti, per fare chiarezza e per aiutare tutti coloro che vogliono saperne di più e che, magari, vogliono avvicinarsi a questa professione ‘evergreen’. I dettagli.

Imprenditore agricolo professionale, chi è e quali requisiti ha

L’imprenditore agricolo professionale sempre secondo quanto previsto dalle vigenti normative deve rispondere a tre requisiti fondamentali:

  • possedere conoscenze e competenze professionali adeguate, come previsto dalle norme UE (regolamento n. 1257 del 1999)
  • dedicare all’attività agricola almeno la metà del proprio tempo lavorativo;
  • ricavare dall’attività agricola almeno la metà del proprio reddito da lavoro (anche come socio o amministratore di società)

Si tratta in particolare delle attività agricole di cui all’art. 2135 del Codice Civile, secondo cui:

E’ imprenditore agricolo chi esercita un’attività diretta alla coltivazione del fondo, alla silvicoltura, all’allevamento del bestiame e attività connesse. Si reputano connesse le attività dirette alla trasformazione o all’alienazione dei prodotti agricoli, quando rientrano nell’esercizio normale dell’agricoltura.

Rientrano tra gli imprenditori agricoli professionali le persone fisiche, le società di persone, le società di capitali, le cooperative agricole, le associazioni professionali di imprenditori agricoli, e i loro consorzi quando utilizzano per lo svolgimento delle attività, come previsto sempre dall’articolo 2135 del Codice Civile, prevalentemente prodotti dei soci, ovvero forniscono prevalentemente ai soci beni e servizi diretti alla cura e allo sviluppo del ciclo biologico.

I requisiti per le società

Possono essere imprenditori agricoli professionali anche le società e non solo le persone fisiche. Ma ciò a patto che osservino alcune condizioni fissate dalla legge:

  • le società di persone devono includere almeno un socio con la qualifica di IAP
  • le società in accomandita debbono includere al loro interno almeno un socio accomandatario con la qualifica di IAP
  • le società cooperative hanno bisogno della presenza di almeno 1/5 dei soci con la qualifica di IAP
  • le società di capitali devono includere almeno un socio amministratore con la qualifica di IAP

Non solo. Dette società, per essere ritenute IAP – e godere di eventuali agevolazioni ed aiuti – dovranno altresì dettagliare – nella ragione sociale o nella denominazione – l’indicazione di “società agricola” e dovranno avere come oggetto sociale esclusivo, lo svolgimento delle attività di cui all’art. 2135 del Codice Civile.

Il ruolo organizzativo e dirigenziale dell’imprenditore agricolo professionale

Da notare altresì che la figura in oggetto ha tipicamente un ruolo di dirigenza e di organizzazione, e non solamente manuale. L’imprenditore agricolo professionale si serve infatti di manodopera stipendiata per portare avanti l’attività e trarre un profitto (scopri quanto guadagna un operaio agricolo).

Non a caso, l’imprenditore agricolo professionale può usufruire di agevolazioni (anche fiscali) e contributi per svolgere la sua attività in campo agricola. Tutto ciò non è previsto, invece, per un imprenditore agricolo non professionale.

L’imprenditore agricolo non professionale

L’imprenditore agricolo non professionale non ha i requisiti che abbiamo elencato in precedenza e, di conseguenza, non è in possesso della qualifica IAP. In pratica viene accomunato ad un imprenditore appartenente ad altri settori e non può usufruire degli aiuti e delle agevolazioni previste per il settore agricolo.

Di fatto la legge non fornisce una definizione particolareggiata di imprenditore agricolo non professionale, ma piuttosto la figura di quest’ultimo si desume dall’assenza dei requisiti di cui sopra.

Differenza imprenditore agricolo e commerciale

Per fugare il campo da ulteriori ed eventuali dubbi, è essenziale distinguere altresì tra l’imprenditore agricolo e quello commerciale. Per farlo occorre considerare la tipologia dell’attività svolta. Infatti l’imprenditore commerciale, ai sensi dell’art. 2195 del Codice Civile,  è colui che effettua una delle seguenti attività:

  • industriale diretta alla produzione di beni o di servizi
  • di intermediazione nella circolazione dei beni
  • di trasporto per terra, acqua o per aria
  • bancaria o assicurativa
  • ausiliarie delle precedenti.

Considerato il testo di questo articolo, si può dunque facilmente cogliere la distinzione tra l’imprenditore commerciale e l’imprenditore agricolo.

Imprenditore agricolo professionale: agevolazioni fiscali e finanziarie

Sopra abbiamo accennato alla rete di facilitazioni ed aiuti economici spettanti agli imprenditori agricoli professionali, ma quali sono esattamente?

Vediamo insieme le agevolazioni per diventare imprenditore agricolo che, in questi anni, sono state concesse agli AIP, in ambito fiscale e finanziario:

  • esenzione triennale Irpef, subordinata alla preventiva iscrizione alla gestione previdenziale Inps e al versamento dei contributi all’istituto. L’agevolazione consiste nella detassazione Irpef del reddito dominicale imponibile
  • l’imprenditore agricolo professionale usufruisce di una minore imposta di registro dell’1% se acquista dei terreni, invece, di quella ordinaria dell’8%
  • nel caso di esproprio dei terreni lo IAP ha diritto a indennità maggiori
  • esonero dal pagamento degli oneri di urbanizzazione
  • accesso ai finanziamenti a fondo perduto messi a disposizione dalle regioni e dall’Unione Europea

Uffici di riferimento per informazioni su benefici ed agevolazioni fiscali

Infine, ricordiamo che – al fine di avere un quadro completo sui benefici economici e le agevolazioni fiscali per imprenditori agricoli professionali, sarà opportuno contattare gli uffici locali dell’Agenzia delle Entrate e dell’Inps.

Qui infatti vi sono operatori che si occuperanno di dare tutte le informazioni dettagliate e aggiornate sui regimi fiscali agevolati, sulle detrazioni fiscali, sulle agevolazioni contributive e altri vantaggi disponibili per gli imprenditori agricoli professionali.

Non solo. Di riferimento potranno essere, altresì, gli uffici comunali o regionali, aventi funzioni nel campo dell’agricoltura. In particolare le sedi della propria Regione o Comune potrebbero avere programmi e incentivi specifici per il settore agricolo nella tua area. Ecco perché chiunque sia interessato al percorso di imprenditore agricolo professionale, farà bene ad informarsi a livello locale ma anche a sapere come affittare un terreno agricolo.