La più importante banca tedesca, Deutsche Bank, ha annunciato che taglierà 3.500 posti di lavoro dal proprio personale amministrativo. Si tratta del 4% del totale dei dipendenti della banca, che impiega circa 3.000 persone in Italia. La ragione di questa scelta sono i risultati dell’ultimo trimestre del 2023 e segnalano un possibile ridimensionamento di Deutsche, dopo alcune scelte fatte negli ultimi 5 anni.
Diverse aziende nel 2023 e all’inizio del 2024 stanno licenziando una parte importante dei propri dipendenti. Molti i settori colpiti: se l’anno scorso era stata la volta delle aziende tecnologiche, che avevano fatto previsioni rivelatesi sbagliate durante la pandemia, all’inizio di quest’anno anche Ups ha ridotto il numero dei propri lavoratori.
I licenziamenti di Deutsche Bank e le conseguenze per l’Italia
Dopo un disastroso ultimo trimestre del 2023, Deutsche Bank ha deciso di licenziare il 4% dei propri dipendenti. Una scelta presa nell’ambito di una riduzione dei costi della banca più grande di Germania, che ha visto i suoi profitti ridursi del 28% rispetto all’ultima parte del 2022.
I dipendenti licenziati da Deutsche Bank sono 3.500, più del totale di quelli che lavorano in Italia per l’istituto di credito tedesco, circa 3.000. Non è certo quanti di loro rischino il posto di lavoro, dato che il provvedimento dovrebbe essere attuato nell’arco dei prossimi due anni.
Deutsche Bank ha infatti attuato una strategia che ha come data di conclusione il 2025, chiamata Global House Bank. Un piano di rilancio che getta le basi sulla scelta fatta dalla banca nel 2019: quella di abbandonare la sua divisione di investment banking, i cui costi erano diventati insostenibili.
Deutsche ora è più concentrata sulla sua parte commerciale, da banca tradizionale, ma questo ha anche comportato problemi a giustificare la struttura del personale precedente a questa decisione. L’annuncio ha fatto salire il valore delle azioni di Deutsche Bank fino al 5% durante la giornata di giovedì. Il titolo ha chiuso con una crescita positiva del 2,23%.
L’ondata di licenziamenti dell’ultimo anno
Deutsche Bank non è l’unica azienda ad aver licenziato molti dipendenti all’inizio di quest’anno. Il colosso delle spedizioni Ups ha infatti deciso di tagliare 12.000 posti di lavoro, per risparmiare 1 miliardo di dollari. Anche in questo caso si tratta di una scelta arrivata dopo risultati negativi dal punto di vista finanziario. I ricavi del gruppo sono calati del 7% mentre gli utili sono scesi a quasi un terzo di quelli fatti registrare l’anno precedente, da 3,45 a 1,61 miliardi di dollari.
Anche il 2023 era stato un anno di grandi licenziamenti, soprattutto per le aziende tecnologiche. Google, Meta, X (Twitter), Microsoft, Amazon e tante altre società del settore hanno reso pubblici piani per ridurre il loro personale. In questi casi la ragione, più che una crisi delle singole aziende, era legata ad alcuni errori di valutazione.
Durante la pandemia l’utilizzo massiccio dei sistemi informatici aveva fatto pensare a un salto definitivo verso una maggiore digitalizzazione. Finite le restrizioni però, buona parte di queste previsioni si sono rivelate errate. Le aziende tech hanno quindi dovuto ritirare alcuni investimenti, anche a causa dell’aumento dei tassi di interesse che li ha resi più difficilmente realizzabili.