Ddl Lavoro al rush finale, dimissioni più veloci e nuove regole per lo smart working

Si accelera l'iter del Ddl Collegato Lavoro, pronto per l'esame degli emendamenti, con il voto previsto nei prossimi giorni

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Pubblicato: 2 Dicembre 2024 10:43

Si stringono i tempi per il Ddl Collegato Lavoro, composto da 33 articoli e pronto per l’esame degli emendamenti, con il voto previsto per i prossimi giorni. Tra le novità ci sono la rimozione dei limiti temporali e delle percentuali di impiego per l’utilizzo del lavoro stagionale. Viene inoltre eliminato il vincolo sui contratti a termine per i lavoratori assunti a tempo indeterminato dalle Agenzie per il lavoro.

Dimissioni più veloci per assenze ingiustificate

Tra le principali novità, si prevede che il datore di lavoro possa considerare concluso il rapporto lavorativo per “fatti concludenti” nel caso in cui un’assenza ingiustificata del lavoratore superi i termini stabiliti dal Ccnl o, in mancanza di tale previsione, i 15 giorni. In tal caso, il datore è obbligato a comunicare l’evento all’Ispettorato nazionale del lavoro per verificare la veridicità dell’assenza. Inoltre, vengono introdotte modalità telematiche e collegamenti audiovisivi anche per le conciliazioni sindacali nelle controversie di lavoro.

Sul fronte del lavoro in somministrazione, vengono esclusi dal limite quantitativo del 30% relativo alla somministrazione a tempo determinato i casi in cui essa coinvolga lavoratori assunti a tempo indeterminato dalle Agenzie per il lavoro, lavoratori stagionali e in aziende start-up.

Inoltre, viene eliminata la necessità di una causale per l’impiego di lavoratori appartenenti a fasce deboli (svantaggiati o percettori di ammortizzatori sociali). Viene anche rimosso il termine del 30 giugno 2025 per l’impiego oltre i 24 mesi di lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato dalle Agenzie per il lavoro e inviati in missione a termine presso l’azienda utilizzatrice. Infine, si permette l’utilizzo delle risorse di Formatemp, destinate ai contratti a tempo indeterminato, anche per la formazione dei dipendenti a termine.

Ampliata la platea degli “stagionali”

Per quanto riguarda il lavoro stagionale, una nuova interpretazione autentica amplia la definizione di “stagionali“, includendo non solo le categorie previste dal Dpr del 1963, ma anche le attività organizzate per rispondere a intensificazioni della produzione in determinati periodi dell’anno, o alle esigenze tecnico-produttive legate ai cicli stagionali dei settori produttivi o dei mercati serviti dall’impresa, come stabilito dai Ccnl.

Inoltre, si introduce la possibilità di lavorare durante la cassa integrazione: il lavoratore che svolge attività subordinata o autonoma durante il periodo di integrazione salariale non avrà diritto al relativo trattamento per le giornate lavorate presso un datore di lavoro diverso da quello che ha richiesto i trattamenti. Tra le novità, si prevede anche la possibilità di trasformare l’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale in apprendistato professionalizzante o di alta formazione e ricerca, dopo il conseguimento della qualifica o del diploma.

Modifiche anche allo smart working

In tema di smart working, si conferma che il datore di lavoro dovrà comunicare telematicamente al Ministero del Lavoro i lavoratori coinvolti e le date di inizio e fine del periodo di lavoro agile, entro cinque giorni dall’avvio del periodo stesso.

È stato approvato anche un emendamento relativo al contratto ibrido, che prevede la possibilità di assumere un lavoratore con un contratto misto: parte come dipendente e parte come autonomo a partita Iva, beneficiando del regime forfettario per il reddito autonomo.