Case Green, mancano 15mila lavoratori: offerte di lavoro nell’edilizia sostenibile

L’Italia deve attuare la direttiva Ue “Case Green”, ma la carenza di 15mila professionisti minaccia la transizione dell’edilizia sostenibile

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Pubblicato: 28 Ottobre 2025 08:00

Scatta il countdown per l’Italia sull’attuazione della direttiva Ue “Case Green”. Entro fine anno il nostro Paese, come tutti gli Stati membri, dovrà presentare la prima bozza del programma di riqualificazione del parco immobiliare. La roadmap prevede poi l’adozione di tutti i decreti attuativi entro il 29 maggio 2026. Ma un ostacolo concreto rischia di frenare il piano: la carenza di circa 15mila professionisti altamente specializzati in edilizia sostenibile.

La roadmap: obiettivi e scadenze

L’allarme arriva da Green Building Council Italia (Gbc Italia), Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) e Accademia Italiana di Biofilia (Aib). Secondo gli esperti, senza queste figure la transizione ecologica del settore immobiliare potrebbe subire rallentamenti significativi.

Il calendario Ue è infatti serrato. A partire dal 1° gennaio 2028 scatterà l’obbligo di “zero emissioni” per i nuovi edifici pubblici, esteso a tutti i nuovi edifici dal 1° gennaio 2030. Per il patrimonio esistente, gli obiettivi sono ambiziosi: per gli edifici residenziali è richiesta una riduzione del consumo medio di energia primaria del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. Per gli immobili non residenziali, invece, bisognerà ristrutturare il 16% degli edifici meno efficienti entro il 2030, portando la quota al 26% entro il 2033. La deadline finale è il 31 dicembre 2040, data ultima per l’eliminazione completa delle caldaie a combustibili fossili.

I costi della rivoluzione green e lo stato del patrimonio edilizio

Si tratta di una trasformazione epocale, con un investimento stimato dal Centro Studi Geometri Italiani in circa 85 miliardi di euro entro il 2030 solo per la riqualificazione energetica. Un impegno che potrebbe generare un giro d’affari complessivo di 280 miliardi di euro, considerando impatti diretti, indiretti e l’indotto.

La direttiva non pone alcun obbligo diretto per i proprietari di immobili residenziali, non prevede alcun divieto di vendita o affitto per immobili con basse prestazioni energetiche, né sanzioni automatiche per chi non riqualifica la propria abitazione. Sono gli Stati membri – Italia compresa– che devono tener conto della situazione finanziaria dei proprietari e prevedere un adeguato sostegno economico.

La sfida è particolarmente ardua per l’Italia, dove oltre il 60% degli edifici residenziali è stato costruito prima del 1976, anno della prima legge sul risparmio energetico. Secondo il recente rapporto ENEA-CTI, il 45,3% delle abitazioni si trova ancora nelle classi energetiche più basse (F e G), ad altissimo fabbisogno di riqualificazione.

La mancanza di professionisti

La vera emergenza, tuttavia, è la carenza di competenze. La filiera – dalla progettazione ai cantieri, fino alla gestione e alla finanza – fatica a reperire figure specializzate. In alcuni settori, come quello dell’impiantistica elettrica, la quota di professionalità non reperibili sul mercato arriva a punte del 75%.

Mancano all’appello progettisti esperti di design sostenibile, specialisti in salute degli ambienti interni, consulenti per la decarbonizzazione e professionisti accreditati per gli standard di certificazione internazionali (LEED, BREEAM, WELL, Gbc). Il fabbisogno complessivo è stimato in 15mila posizioni scoperte.

La risposta? Un master per i professionisti del futuro

Proprio per colmare questo gap, l’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, in partnership con Gbc Italia, Sima e Aib, ha lanciato il master universitario di secondo livello in “Health Design e Esg per il Real Estate”. Spiega il prof. Nicola Mammarella, coordinatore del Master:

Con questo percorso vogliamo rispondere concretamente alle nuove esigenze del settore, fornendo competenze integrate su salute, sostenibilità ed ESG. L’obiettivo è formare professionisti capaci di guidare la trasformazione ecologica e sociale delle città.