Il Comune di Roma è in cronica crisi d’organico e punta a bandire concorsi, e a far scorrere le graduatorie, per 1.500 nuove assunzioni, la metà delle quali saranno impiegati amministrativi.
Roma Capitale ha già visto assottigliarsi l’organico dei suoi dipendenti di 5.500 unità: tra il 2002 e il 2022 si è passati da 27.358 dipendenti a 21.857, “un numero impressionante che si è accompagnato a un aumento dell’età media del personale”, come ha evidenziato a fine novembre il sindaco Roberto Gualtieri.
Il governo Meloni non ha ancora risposto alla richiesta del sindaco di ottenere maggiori risorse finalizzate a effettuare 3.000 assunzioni, dunque Roma per forza di cose si ritrova a dover fare da sé.
Nuovi concorsi pubblici a Roma
Come ha reso noto l’assessore al Personale, Giulio Bugarini, il Comune di Roma indirà al più presto un nuovo concorso pubblico volto a inserire in organico 700-800 nuove unità. E con lo scorrimento delle graduatorie attualmente attive, si arriverebbe a circa 1.500 nuovi assunti. Nel bando ci sarà posto per funzionari e istruttori, tecnici o amministrativi.
L’Amministrazione sfrutterà inoltre i cosiddetti “avvalimenti”, ovvero le graduatorie di altri enti che non hanno bisogno di rimpolpare l’organico. In pratica, una persona in graduatoria a Latina potrebbe ricevere l’invito a entrare in organico nell’Amministrazione di Roma. Il tutto si rende urgente anche in considerazione dell’afflusso di turisti per il Giubileo.
Scorrimento delle graduatorie
Per la polizia locale, il personale scolastico e gli educatori, niente concorso: si attingerà dalle graduatorie in scorrimento, anche se i numeri non sono così consistenti. Per tutte le altre figure, ovvero geometri, architetti, ingegneri, agronomi ed economisti, servirà un nuovo concorso pubblico.
Nonostante i soldi dal governo non siano ancora arrivati, la legge di bilancio concede agli enti locali la possibilità di rinnovare i propri impiegati amministrativi sbloccando il turn over.
Nel 2024 Roma ha assunto circa 1.500 persone e negli ultimi tre anni il numero dei neoassunti sale a 4.000 unità. Sembrano numeri alti, ma sono controbilanciati dal fatto che nello stesso periodo si sono registrate uscite per pensionamenti o per la scelta di molti di andare a lavorare altrove.
In molti, dopo essersi fatti le ossa per anni nell’Amministrazione capitolina, sono passati alle funzioni centrali, cioè ai ministeri con inquadramenti superiori e stipendi più alti.
“C’è infatti un tema salariale evidente; i livelli dei nostri stipendi sono fissati dalle disposizioni normative per gli enti locali e non possono salire più di tanto. Roma ne soffre”, ha puntualizzato l’assessore al Personale Giulio Bugarini. Perché Roma potesse intervenire in maggiore autonomia sui tetti degli stipendi pubblici occorrerebbe l’approvazione di un ordinamento speciale.
Le criticità
RomaToday riporta le perplessità di Antonio De Santis della lista Calenda Sindaco, ex assessore al Personale dal 2016 al 2021, secondo il quale “prima si devono reperire le risorse a bilancio” e “nel frattempo la strategia dovrebbe essere quella di andare a scorrere su polizia locale e scuola”. “Prendere da altri enti? C’è un concorso in Città Metropolitana, ma si tratta di 50 unità. La graduatoria Ripam, gestita dalla Pubblica Amministrazione, sarebbe una fonte per migliaia di idonei, ma all’interpello di Roma Capitale hanno risposto picche”. Tale commissione interministeriale, che esiste dal 1994, si occupa dei concorsi pubblici e forma i nuovi dipendenti, ma attualmente risulta inaccessibile al Campidoglio.