Intelligenza artificiale su OnlyFans: la rivoluzione del porno

Come le IA promettono di trasformare OnlyFans e l'intero mondo dell'intrattenimento per adulti. Non mancano però forti dubbi

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Il concetto di intelligenza artificiale è rapidamente passato da elemento cardine di alcune strutture narrative fantascientifiche a strumento d’uso quotidiano. Svariati gli ambiti di interesse e innumerevoli le applicazioni, così come i modi per ottenerne un profitto.

In questo panorama non poteva di certo farsi attendere l’approdo dell’intelligenza artificiale nel mondo del porno. Un settore che ha vissuto svariate epoche e da molti anni è stato costretto ad accettare l’esplosione delle produzioni “amatoriali”, vere o presunte.

L’ultimo esempio è anche il più famoso, dal momento che offre il sogno di poter guadagnare con il proprio corpo senza intermediari, con costi produttivi ridotti all’osso. Parliamo ovviamente di OnlyFans che, in un settore altamente competitivo, vende al pubblico ciò che desidera (con grande varietà) e ai creatori di contenuti l’illusione di potersi distinguere dalla massa e vivere della propria libido e quella altrui.

Ciò che occorre comprendere, però, è che questo social non è poi così dissimile dagli altri ed emergere è ancora più complesso, perché proporre qualcosa di realmente nuovo è a dir poco ostico. Ecco, però, che alle porte si presenta la “rivoluzione”: intelligenza artificiale su OnlyFans. Le regole del gioco cambiano ancora e si fanno più complesse. Un tempo i professionisti del settore lottavano contro gli amatori, oggi questi ultimi devono tentare di tutelare il proprio ruolo contro la materializzazione dell’immaginazione e quello che potremmo chiamare “effetto Matrix”.

Intelligenza artificiale su OnlyFans

Midjourney ha rappresentato il primo passo verso la totale normalizzazione dell’inserimento delle intelligenze artificiali nel nostro quotidiano. Il secondo step è stato ancor più clamoroso, con Chat GPT che ha fin da subito spinto moltissimi a interrogarsi sulle potenzialità imprenditoriali di questo strumento e quali lavoratori saranno sostituiti da un programma nel prossimo futuro.

La ramificazione delle IA ha avuto inizio e non c’è verso di fermarla, pare. L’intelligenza artificiale è anche su OnlyFans, che di recente ha visto la creazione di profili dedicati a immagini estremamente realistiche di modelle create artificialmente.

Un progetto molto interessante, considerando il potenziale produttivo di un generatore d’immagini unito a un po’ di fantasia ed esperienza nel settore. Non basta infatti creare la rappresentazione di una donna formosa. È fondamentale inserirla in una specifica narrativa, attirare l’utente e giocare con i suoi sensi (se c’è qualcosa che abbiamo imparato da Westworld, prima del suo declino e cancellazione, è questo, ndr).

È ciò che sta facendo l’artista TheRRRealist, impegnato a sperimentare questo ambito quasi inesplorato, vendendo pacchetti di foto grazie all’uso di siti come il già famoso Uberrealistic. Di questo passo, viene da chiedersi, i content creator in carne e ossa sono destinati a trovare spazio unicamente in una nicchia dedicata ai nostalgici? Tutto lascia pensare che saranno in realtà chiamati a una scelta: farsi sostituire o apprendere nuove capacità e produrre in modo diverso.

Porno IA, deepfake e non solo: i dubbi della rivoluzione hot

Non mancano dubbi sul fronte dell’intelligenza artificiale su OnlyFans e, in generale, nel porno. Se da un lato questo far west da esplorare è molto allettante, dall’altro ci sono dei dettagli da limare non proprio di secondaria importanza.

Prendiamola alla larga e parliamo del problema delle mani. Le IA non sembrano ancora aver pienamente compreso come riprodurle, il che è un problema soltanto per occhi attenti e girovaghi, non fissi su determinati punti d’attrazione. Per tutti gli altri, invece, è davvero un problema così grave da pensare di limitare sul nascere questo giro d’affari? Del resto anche Zerocalcare vede nelle mani uno dei suoi acerrimi nemici e guardate dov’è arrivato.

Un problema decisamente più serio e da fronteggiare è invece quello del deepfake. Alcune app consentono di generare video che sfruttano le tantissime immagini presenti online di personaggi celebri (e non solo), ponendoli nelle condizioni desiderate dall’autore.

Come se non bastasse, ci si potrebbe porre qualche domanda sulla legalità di mettere in vendita un prodotto, come una foto hot ad esempio, spacciandolo per reale/umano, quando in realtà è una creazione generata da una IA. L’utente, qualora ignaro di tutto questo, potrebbe agire legalmente perché raggirato?

Se a tutto ciò aggiungiamo, infine, il già ampiamente trattato problema dei diritti d’autore e dunque del controllo sul database di immagini cui le intelligenze artificiali possono accedere, ci rendiamo conto come la trasformazione del lavoro dei content creator nel porno 3.0 sia poca cosa.