Cosa cambia per gli utenti con la fusione tra Vodafone e Iliad

Le due società sarebbero sul punto di ufficializzare la loro unione per le attività svolte in Italia, creando de facto un monopolio nelle telecomunicazioni

Pubblicato: 25 Gennaio 2022 17:58

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

Come anticipato in questi ultimi giorni da diversi organi di stampa in tutta Europa, appare ormai cosa fatta la fusione tra Vodafone e Iliad per ciò che riguarda le attività delle due aziende in Italia. Le discussioni tra i board delle due società di telecomunicazioni sarebbero ancora in corso, secondo quanto hanno riferito diverse fonti vicine alla questione. La britannica Vodafone e la francese Iliad starebbero studiando modi per raggruppare i rispettivi impegni nel nostro Paese in modo da ridurre la concorrenza e far crescere i margini.

Secondo quanto raccolto e divulgato dall’agenzia di stampa britannica Reuters, i massimi dirigenti di Iliad starebbero lavorando con la banca d’investimento Lazard, con sede negli Stati Uniti, pere impostare i piani strategici per il breve e lungo periodo. Ed è proprio di queste ore il debutto l’operatore parigino nella banda larga fissa in Italia. Una mossa che rafforza ancora di più la sua posizione all’interno della Penisola, dove Iliad è ormai diventata uno stabile protagonista del settore.

Il monopolio nelle telecomunicazioni

Infatti, sempre stando a quanto pubblicato da Reuters, si rileva che un accordo tra Vodafone e Iliad creerebbe un colosso nel campo delle telecomunicazioni che non ha precedenti nella storia del nostro Paese. L’affare avrebbe un impatto decisivo sul mercato della linea mobile – ossia quella per far funzionare smartphone e tablet, l’unico mercato in cui Iliad è attivo, con 8,6 milioni di abbonati – e il nuovo soggetto avrebbe una copertura di circa il 36% a livello nazionale e ricavi combinati di quasi 6 miliardi di euro.

Anche diversi quotidiani nostrani stanno trattando la questione con interesse. “La concorrenza sulle tariffe e il piano imbastito da Tim per separare la rete e la società dei servizi spingono per un consolidamento del settore”, ha scritto Repubblica nelle scorse settimane. Le discussioni arrivano infatti mentre Tim sta vivendo una crisi senza fine e sta ancora valutando l’opa di 10,8 miliardi di euro del fondo statunitense Kkr.

Fusione fra Vodafone e Iliad:

Finora le dirette interessate non hanno ancora commentato direttamente, anche se c’erano già stati diversi rumors in merito. Iliad non aveva fatto mistero di voler intraprendere la via del consolidamento. Proprio lo scorso 13 gennaio il numero uno di Iliad Italia, Benedetto Levi, ha dichiarato che l’azienda francese era aperta all’acquisto di un operatore rivale. “Se un’azienda, in tutto o in parte, si renderà disponibile sul mercato, la valuteremo senza alcun preconcetto”, aveva detto a Il Sole 24 Ore.

Di proprietà del miliardario francese Xavier Niel, Iliad è stata fondata nel 1990 e al momento rimane ancora di dimensioni molto più piccole rispetto a Vodafone. A confermarlo sono i numeri dei rispettivi guadagni. Ad oggi la società americana ha un fatturato annuo di circa 5 miliardi di euro per quanto riguarda gli investimenti in Italia, nazione in cui è attiva dal lontano 1994, quando debuttò sul mercato della telefonia con il nome di Omnitel Pronto Italia Spa. Al contrario, la compagnia francese opera nel nostro Paese solamente da pochi anni e il suo fatturato nella Penisola rimane ancora molto più basso, attestandosi attorno ai 674 milioni di euro annui.