Una Pa sempre più digitale. È questo l’obiettivo della nuova bozza di decreto legge sull’organizzazione delle pubbliche amministrazioni pronta per essere esaminata dal consiglio dei ministri nelle prossime settimane. Il testo prevede che almeno il 10% dei fondi risparmiati grazie alla cessazione del personale venga destinato all’assunzione di nuove figure professionali con competenze specialistiche nel settore digitale. Vediamo nello specifico cosa prevede la nuova bozza di decreto.
Nuovi esperti digitali per le Pa
La nuova bozza di decreto legge punta ad assicurare una transizione efficace verso il digitale, a rafforzare la sicurezza informatica all’interno delle Pa, oltre a migliorare la qualità dei servizi attraverso il ricorso all’intelligenza artificiale. Dall’indagine Barometro PA, condotta da FPA, emerge un certo ottimismo riguardo alle potenzialità di questa tecnologia nel trasformare e migliorare i servizi pubblici nei prossimi anni: il 34% dei cittadini crede che l’AI possa potenziare l’efficacia della Pa.
Il Governo punta a reclutare professionisti del digitale utilizzando una quota pari ad almeno il 10% dei risparmi derivanti dalla cessazione del servizio da parte del personale. Per l’assunzione di queste figure, tra cui spicca l’Esperto in comunicazione digitale (Ecd), il Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri, in collaborazione con la Commissione per l’attuazione del progetto di riqualificazione delle pubbliche amministrazioni (Ripam), ha annunciato uno o più concorsi pubblici unici su base territoriale.
La misura mira a favorire l’inserimento di competenze specialistiche nel settore tecnologico all’interno degli enti locali. Per questo una quota pari al 10% delle nuove assunzioni potrà essere riservata a candidati in possesso del diploma di specializzazione per le tecnologie applicate, ovvero:
- Diploma di specializzazione superiore per le tecnologie applicate rilasciato dagli Istituti tecnologici superiori (ITS Academy);
- Diplomi di istruzione tecnica superiore, purché strettamente attinenti ai profili tecnici specifici messi a concorso.
I contratti a tempo determinato della durata di 36 mesi potranno essere trasformati in contratti a tempo indeterminato al termine dei tre anni, a determinate condizioni:
- Possesso dei requisiti generali per l’accesso al pubblico impiego, incluso il titolo di studio richiesto;
- Valutazione positiva del servizio prestato durante i 36 mesi di contratto a tempo determinato.
La trasformazione del contratto avverrà nei limiti delle facoltà assunzionali già utilizzate.
La riorganizzazione dell’infrastruttura digitale
Nell’ambito degli sforzi per il pieno conseguimento degli obiettivi delineati nella Missione 1 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), e con l’intento di contrastare il lavoro sommerso attraverso un potenziamento e una valorizzazione efficaci delle banche dati pubbliche, è prevista una riorganizzazione della società 3-I Spa. Quest’ultima, nata dall’unione delle competenze informatiche di Istat, Inail e Inps, verrà rinominata Indata PA Spa.
Un passo fondamentale verso il completamento dell’evoluzione dell’infrastruttura digitale del Paese e la razionalizzazione dei progetti di digitalizzazione dei servizi offerti dalla pubblica amministrazione. La società, a cui verranno trasferite la gestione e le relative funzioni attualmente svolte dall’Agenzia per l’Italia digitale, avrà un ruolo centrale nel favorire l’interconnessione e la standardizzazione dei sistemi informativi e delle banche dati.