El Salvador abbandona i Bitcoin come valuta legale per ottenere un prestito dal Fmi

Il Bitcoin non sarà più moneta corrente a El Salvador, anche il Paese centroamericano rinuncia alle criptovalute

Foto di Matteo Runchi

Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Pubblicato: 31 Gennaio 2025 13:24

Il parlamento di El Salvador ha votato un emendamento che rimuove lo status di valuta nazionale corrente al Bitcoin, in modo che il Paese centroamericano possa ricevere un prestito dal Fondo monetario internazionale (Fmi). L’esperimento dei Bitcoin come valuta è durato solo quattro anni e non ha portato i risultati sperati dal presidente Bukele.

Il portafogli pubblico per le criptovalute è stato scaricato da pochi cittadini e utilizzato da ancora meno. Gli investimenti milionari per creare le infrastrutture necessarie per l’utilizzo dei Bitcoin come moneta si sono rivelati infruttuosi. Bukele però non ha rinunciato alla riserva di token, che è appena aumentata di un milione di dollari.

El Salvador rinuncia ai Bitcoin

Dopo una trattativa di due anni con il Fmi, El Salvador ha ricevuto un prestito da 1,4 miliardi di dollari, molto significativo per un Paese con 34 miliardi di dollari di Pil. Per ottenerlo però ha dovuto rinunciare al suo progetto di promozione del Bitcoin come valuta ufficiale, fortemente voluto dal contestato presidente Nayib Bukele.

Il prestito dell’Fmi è cruciale, oltre che per la sua entità, proprio perché è pagato in dollari statunitensi. El Salvador non ha una propria moneta e utilizza il dollaro come valuta corrente. Non ha quindi sovranità monetaria e, se si trova a corto di liquidità, deve chiedere prestiti o emettere titoli di stato direttamente in dollari, ma non può stampare moneta.

L’iniziativa di promozione del Bitcoin a moneta corrente doveva contribuire a rendere El Salvador meno dipendente dagli Usa in ambito monetario. Grazie alla valuta decentralizzata, sosteneva il presidente Bukele, lo Stato centroamericano avrebbe potuto arricchirsi e approfittare di un asset in crescita costante di valore. Ma le cose non sono andate come il capo di Stato sperava.

Il fallimento del progetto Bitcoin

Iniziato nel 2021, il progetto di Bukele di far diventare i Bitcoin una moneta corrente a El Salvador sembra essere definitivamente fallito. Cominciato tra gli entusiasmi del settore delle criptovalute, il progetto ha richiesto 200 milioni di dollari di investimenti, principalmente per le infrastrutture fisiche e digitali necessarie a diffondere l’utilizzo dei Bitcoin. Lo Stato ha installato decine di “bancomat” per lo scambio di denaro con criptovalute e fornito ai cittadini un portafoglio digitale dove conservare i token, il Chivo.

Al 31 gennaio però, Chivo è stato scaricato solo dal 24% della popolazione di El Salvador e soltanto l’8% lo utilizza, tanto che il Governo ha in programma di disattivarlo o di venderlo. Questo nonostante lo Stato offrisse un buono di 30 dollari per ogni persona che eseguiva il download, pratica che ha portato anche a una serie di truffe.

Bukele non ha commentato la decisione del parlamento, un comportamento inusuale per il presidente, molto attivo sui social. Lo Stato salvadoregno non ha però rinunciato a comprare Bitcoin. Soltanto alcuni giorni prima dell’emanazione della nuova legge, El Salvador ha acquistato un milione di dollari in Bitcoin, in uno dei momenti di massimo storico dei prezzi della criptovaluta, spinti soprattutto dalla speranza che gli Usa stabiliscano una riserva di Bitcoin sotto Donald Trump.