Scuola, niente più bocciati? La proposta che divide gli italiani

Il programma di Fratelli d'Italia vuole imitare il modello inglese degli A-levels, puntando sulla valutazione dettagliata dello studente. Ma non tutta la destra è d'accordo

Un nuovo sistema scolastico senza bocciature: è il sogno di ogni studente, ma anche il contenuto della proposta avanzata da Giorgia Meloni durante la convention di Fratelli d’Italia a Milano.

Secondo la leader, la scuola “ideale” dovrebbe mutuare il sistema degli “A-levels” britannico con l’introduzione di un meccanismo che alla fine della scuola secondaria consenta di valutare il livello di conoscenza raggiunto da ogni studente. Una proposta che sembra decisamente destinata a spaccare gli italiani tra favorevoli e contrari (intanto la scuola italiana è la più stressante al mondo: ecco perché).

La proposta di Giorgia Meloni: come cambierebbe la scuola

Durante la seconda giornata di lavori della conferenza di Fratelli d’Italia, uno dei temi centrali del dibattito è stata proprio la scuola. Quest’ultima sarebbe oggetto di una vera e propria rivoluzione, come in Italia non si è mai sperimentata.

Il programma di governo del partito di destra è contenuto in un opuscolo di una trentina di pagine. Alla sua redazione hanno contribuito più personalità, politiche e non: da Guido Crosetto, co-fondatore di Fratelli d’Italia, al giornalista Paolo Del Debbio, dall’ambasciatore Stefano Pontecorvo all’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti.

All’interno del capitolo intitolato “Libertà di emergere”, si può leggere la principale novità proposta da FdI. “Al termine dell’ultimo anno non ti rilascio un diploma, ma una scheda che dettaglia, materia per materia, il livello che sei stato in grado di raggiungere (un approccio simile a quello degli A-levels, nel Regno Unito). E accompagno questa rivoluzione con una applicazione letterale dell’articolo 34 della Costituzione: borse di studio generose per tutti i capaci e meritevoli, fino ai più alti gradi degli studi, ossia laurea magistrale e dottorato di ricerca” (per conoscere invece le novità sulle mascherine a scuola dal 1° maggio, leggete qui).

Cosa sono gli A-levels inglesi

L’obiettivo della Meloni è dunque quello di potenziare gli strumenti valutativi di ogni studente. “Non ti boccio mai, ma – anziché certificare il falso, come oggi troppo sovente avviene – alla fine della scuola secondaria superiore certifico in modo accurato e fedele il livello di conoscenze che hai effettivamente raggiunto”.

Per raggiungere lo scopo, il partito intende ricorrere ai cosiddetti “A-levels” utilizzati nel Regno Unito. Secondo il modello anglosassone, gli studenti iniziano la Primary School (la nostra scuola elementare o primaria) a 5 anni, per poi passare alla Secondary School (equiparabile alla nostra media e a una parte della nostra superiore) dagli 11 ai 16 anni. Soltanto al termine della Secondary School gli studenti si trovano ad affrontare i loro primi importanti esami per conseguire il titolo accademico denominato GCSE (General Certificate of Secondary Education).

Durante il percorso didattico, i ragazzi sono ammessi ogni volta all’anno successivo e alla classe superiore senza esami o promozioni. In altre parole: non esistono bocciati, ma solo promossi. Costituiscono un’eccezione i casi legati a motivi molto gravi, come condotte imperdonabili o lunghi periodi di assenza.

Una proposta attuabile? I pareri contrari

Il sistema scolastico italiano è, manco a dirlo, profondamente diverso da quello britannico ed è destinato ad alimentare un vivace dibattito politico. Per questo motivo l’opportunità di cambiare in maniera così radicale appare a molti, oltre che un azzardo, un vero e proprio autogol per il nostro Paese.

La pensa in questo modo la Lega, che per bocca del sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso ha evidenziato come “il mondo dell’istruzione debba garantire a tutti pari condizioni di partenza e premiare strada facendo chi realmente merita. Non appiattire le differenze e mandare avanti tutti, indipendentemente da attitudini, volontà, preparazione”.