E’ pronto il decreto sulle cripto-attività, messo a punto dal governo in attuazione del Regolamento UE 2023/1114, il cosiddetto MICA (Markets in Crypto-assets Regulation), approvato circa un anno fa ed operativo in parte dal prossimo 30 giugno (stablecoin e token di moneta elettronica) ed in via generale dal 30 dicembre di quest’anno.
Il decreto in questione, all’esame del Governo, disciplina l’emissione e offerta di criptovalute ed altre attività elettroniche, le autorità competenti per la vigilanza – Consob e Bankitalia – ed anche le multe e sanzioni penali per i trasgressori, che possono variare fra 5mila e 5 milioni di euro.
Cosa disciplina il MICA
Il Regolamento europeo disciplina in particolare tre tipi di cripto-asset:
- gli stablecoin o token collegati ad attività;
- i token di moneta elettronica;
- le cripto-attività diverse dai primi due.
Il MICA inoltre detta norme per i prestatori di servizi legati ai cripto-asset, detti anche crypto-assets service providers (CASP), e sulle piattaforme di negoziazione delle attività elettroniche. Incluse anche norme per le offerte pubbliche di questi strumenti.
Il decreto del governo
Il decreto allo studio del governo, come detto, prevede l’attuazione di questo regolamento ed effettua alcune scelte relative alla competenza sul tema della vigilanza del settore, attribuendo congiuntamente alla Consob e a Bankitalia i necessari poteri (in alcuni casi solo a Bankitalila).
La scelta del nostro legislatore è motivata dall’obiettivo di preservare la stabilità finanziaria e garantire un ordinato funzionamento dei mercati delle attività digitali. Da tempo, infatti, le autorità monetaria ed altri organismi internazionali hanno avvertito che le criptovalute non hanno un valore sottostante e quindi comportano rischi per la stabilità macroeconomica e finanziaria, oltre a favorire frodi di vario tipo.
Sanzioni salatissime (anche penali)
Il decreto allo studio del Governo, in attuazione del MICA, contiene anche multe salatissime, amministrative e penali, per i trasgressori delle norme, sia per chi viola le norme riguardanti emissione ed autorizzazione, sia per coloro che manipolano il mercato (casi più gravi).
Più in dettaglio è prevista la reclusione da sei mesi a 4 anni ed una multa da 2mila a 10mila euro per chi offre al pubblico o chiede l’ammissione alla negoziazione di token collegati ad attività in violazione delle norme comunitarie e, soprattutto, in assenza della prevista autorizzazione dell’emittente, ma anche per alcune violazioni dei CASP (prestatori di servizi relativi a cripto-asset).
Le sanzioni amministrative sono diverse a seconda che si tratti di persone fisiche o giuridiche (società) Per le persone giuridiche, le sanzioni possono variare da 30mila a 5 milioni di euro, o ad una cifra che varia fra il 3% ed il 12,5% del fatturato annuo. Per le persone fisiche, la multa va dai 5mila ai 75mila euro.
Per illeciti più gravi relativi alle fattispecie dell’abuso di posizione dominante, di comunicazione illecita di informazioni privilegiate o manipolazione del mercato, è prevista una multa da 5mila a 5 milioni di euro.